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Fedez parla a cuore aperto del suo cancro e sfata un fortissimo tabù sulla malattia

Se ha un merito Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, è quello di avere assestato un grosso colpo allo stereotipo che vuole chi si ammala e rischia la salute e la vita ammantato da una sorta di aura di saggezza e di quasi santità. "Il tumore mi ha reso una persona peggiore", afferma senza giri di parole il rapper nel podcast su YouTube “Muschio Selvaggio”, parlando del raro cancro neuroendocrino del pancreas che lo ha colpito e per cui è stato operato a marzo scorso. "Dicono che il cancro fa scoprire il senso della vita, ma col c....", esclama.

Non si deve essere migliori dopo la malattia

"Quando mi sono ammalato di cancro - spiega l'artista - la narrazione che nella mia testa doveva esserci era: ho avuto il cancro e di conseguenza questa esperienza mi migliorerà come essere umano. Ma chi c.... lo ha detto?". E prosegue Fedez: "Ti dicono che quando ti ammali scopri il vero senso della vita, ma col c...., la mia vita è peggiorata, sono diventato depresso e sono diventato un essere umano peggiore io, dopo il cancro. Ed è questa la figata del mio cancro. Perché dovrei essere una persona migliore?", conclude. Un momento di condivisione che potrebbe essere utile a quanti, come lui, si ammalano stanno semplicemente peggio perché nel frattempo non scoprono alcun recondito senso della vita. "Il pensiero che ho fatto io è questo: se non sono migliorato, forse sono ancora peggio di prima. E lì subentra un senso di colpa che non dovrebbe esserci - spiega - perché non è detto che dalla malattia bisogna uscire migliori. Se si è stronzi si può anche rimanere benissimo stronzi come prima, senza che per questo subentri un senso di colpa".

La testimonianza sul tabù del tumore al pancreas

Ma non si sono solo spine sulla rosa che Fedez ha colto: "Vivo assolutamente bene oggi, anche se ho delle conseguenze. Prevalentemente sono problemi di tipo gastrico, di digestione. Il mio pancreas - o meglio quel che ne rimane - non produce più abbastanza enzimi e sono costretto ad assumerli prima di mangiare". La sua è una testimonianza lontana dai tabù che in passato hanno riguardato la parola “cancro”, resa durante anche il talk “Brutto male addio” al festival “Il Tempo della salute” a Milano, a cui ha partecipato anche il chirurgo che ha operato Fedez all'Irccs San Raffaele, Massimo Falconi. "Oggi devo anche cercare di mangiare lentamente - continua Fedez - cosa che mi riesce difficilissima, ma rispetto quello a cui andavo incontro, è un grande lusso".

Un ricordo indelebile

Anche sulla cicatrice che ha ancora sull'addome dopo l'intervento, spiega: "Il mio rapporto con essa non è mai stato dei migliori, ma è un ricordo indelebile, molto utile, di quello che ho dovuto passare". Racconta poi l'artista che "nel momento specifico della diagnosi, un po' tutto ti aiuta e un po' tutto ti danneggia. Sono tuttora in costante fase di elaborazione della faccenda. In quel momento - continua - credo che la famiglia e gli amici più stretti siano stati fondamentali per affrontare lo tsunami emotivo che mi è caduto addosso".

Rivedere le priorità

Sul come sia cambiata la sua vita dopo il tumore al pancreas, Fedez dice che "è presto per tirare le somme. Nel momento in cui scopri di avere una malattia - aggiunge - c'è una rigerarchizzazione delle tue priorità ma non è sempre detto che ci si ricordi per sempre di un'esperienza così traumatica, è un esercizio che bisogna fare per capire quanto si è stati fortunati". E ancora: "La malattia è una finestra a forma di spirale, a volte ti ci allontani".

Foto Ansa e Instagram

16/01/2023