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La calciatrice afghana Nadia Nadim "Campione" dell'Unesco

Una campionessa di calcio come esempio di emancipazione femminile e come portavoce dell’Unesco nel mondo. È successo alla calciatrice afghana Nadia Nadim, attaccante della squadra femminile del Paris Saint-Germain e della nazionale danese, che è stata nominata Campione dell'Unesco per l'educazione delle ragazze e delle donne. La sua nomina è avvenuta da parte della Direttrice Unesco, Audrey Azoulay, nell'ambito del lancio della campagna di sensibilizzazione “La sua istruzione, il nostro futuro” che vuole sostenere progetti per migliorare la formazione delle donne nel mondo e accelerare la parità di genere.

Dall’ Afghanistan alla Danimarca

La storia di Nadia Nadim è di per sé un manifesto per incoraggiare un maggiore impegno verso l'educazione femminile. Nata a Kabul, in Afghanistan, nel 1988, dopo che il padre Rabani, generale dell'esercito afgano, nel 2000, viene sequestrato e giustiziato nel deserto dai Talebani, la sua famiglia lascia il Paese e, dopo essere passata prima per il Pakistan e poi per l'Italia, giunge in Danimarca, nazione in cui si stabilisce e di cui ha preso la cittadinanza. Qui comincia la sua carriera di calciatrice che la porterà a giocare sia nel campionato americano che in quello inglese di calcio femminile.

La sua storia in un libro

Nel 2018 Nadia Nadim ha pubblicato un libro in cui racconta la sua storia. Inoltre mentre continua a giocare a calcio prosegue i suoi studi di medicina all'Università d'Aathus in Danimarca. "Sono convinta - ha detto dopo la sua nomina Unesco -che l'istruzione può migliorare l'avvenire delle ragazze e delle donne, la loro indipendenza economica, la loro autostima e può consentire di far valere i propri diritti". La motivazione della sua designazione come Campione Unesco riconosce la sua capacità che può servire da modello per le ragazze a realizzare i loro sogni.

Foto Instagram

08/11/2022