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"Il peggior nemico della donna è la donna stessa" il post di denuncia di Heather Parisi

“Il peggior nemico di una donna è sempre un’altra donna”. Heather Parisi come suo solito non ci va giù leggera ed è con questa amara verità che ha cominciato un lungo post per fronteggiare una nuova leonessa da tastiera.

Si tratta dell’ennesimo caso di misoginia al femminile. La donna in questione aveva criticato la scelta di dare il doppio nome ai figli della showgirl ma ciò che l'aveva infastidita di più era stato l'ordine dei cognomi: "Da come posiziona il cognome del marito, si vede la considerazione che ha per il ruolo che lui ha avuto nel mettere al mondo i figli. Elizabeth Parisi Anzolin anziché Elizabeth Anzolin Parisi. Non mi meraviglio che lui sia già il terzo uomo da cui ha avuto un figlio"

La risposta di Heather Parisi è stata tranciante e ha asfaltato senza mezzi termini la mal capitata. Si parla di uomini maschilisti e misogini, ma spesso le donne non sono da meno. Così la replica della showgirl fa scuola perché mette in evidenza non solo il triste antagonismo tra donne ma anche quanto la strada per l’emancipazione sia ancora lunga da percorrere:

"Nessun uomo è così antifemminista come una donna. È proprio vero che il peggior nemico della donna è la donna stessa !!! Questo commento se non fosse tragicamente indicativo di quanta strada ci sia ancora da fare per l’emancipazione della donna, sarebbe pure comico. E invece sembra essere fermo al più nero medioevo.

Ma davvero c’è ancora chi crede che “la posizione del cognome del marito” nei figli stia a significare chi comanda in famiglia? A parte il fatto che il cognome di Elizabeth e Dylan è solo Anzolin, mentre Parisi in entrambi i passaporti (Italiano e Americano) appare semplicemente come parte del nome e quindi precede il cognome, quale differenza fa la posizione del cognome dei genitori rispetto a loro ruolo, al rispetto e la considerazione reciproci, alla gestione della famiglia? Queste affermazioni appartengono a un retaggio culturale che avremmo dovuto superare da tempo, o no?

E invece no, per alcune donne è addirittura indicativo della mia “rettitudine morale” ("non mi meraviglio che lui sia già il terzo uomo con cui ha avuto un figlio"). Un giudizio che ricorda tanto quello di chi, di fronte allo stupro di una donna in minigonne, sentenzia: ”Se lo è andata a cercare” ... H*". Punto, partita, incontro.

Foto Instagram

09/11/2022