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Melatonina; l’ormone che fa dormire e combatte l'effetto dei radicali liberi

L'integratore aiuta al momento di addormentarsi perché è una sostanza ipno-favorente ma non è un ipnotico

Melatonina lormone che fa dormire e combatte leffetto dei radicali liberi
di Redazione

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Le confezioni di integratori alimentari che la contengono si trovano ormai non solo in farmacia e parafarmacia, ma anche nei supermarket e la sua vendita registra ultimamente un vero e proprio boom. La melatonina, da non confondere con la melanina (il pigmento della pelle) è il cosiddetto ormone del sonno che viene prodotto prevalentemente dalla ghiandola pineale nelle ore notturne e ha la funzione di favorire il sonno. Si tratta quindi di una sostanza che il nostro organismo produce spontaneamente ma, in casi di disturbi, soprattutto di difficoltà ad addormentarsi, spesso i medici consigliano di integrare la dose naturalmente prodotta.

Come la produciamo

La sua secrezione viene regolata dalla luce: quando lo stimolo luminoso arriva alla retina viene trasmesso un segnale all'epifisi che fa da inibitore. Il buio, al contrario, ne stimola il rilascio. Per questo la melatonina ha un picco nelle ore notturne. Una integrazione in pillola non fa che aiutare al momento di addormentarsi ma non fa venire sonno. Tant’è che potremmo assumerla anche durante il giorno e non ci farebbe venire voglia di fare un pisolino, questo perché non è un ipnotico ma solo una sostanza ipno-favorente.

Dosaggio

In genere il dosaggio è di 1 mg a compressa (quella da 2 mg è classificata come un vero e proprio farmaco per il quale serve la ricetta del medico) e la possono prendere pure i bambini. Sono spesso i pediatri a prescriverla per i bambini che hanno difficoltà ad addormentarsi. Coi più piccoli è però richiesta una maggiore attenzione visto che manca una sperimentazione sui suoi effetti a lungo termine. Vari studi hanno dimostrato la sua efficacia negli adulti per combattere i disturbi provocati dal jet-lag e la sindrome da fase di sonno ritardata. E’ utile anche negli anziani perché spesso la sua secrezione si riduce con il progredire dell’età.

Inibitori

Ci sono degli stimolanti che ne inibiscono la produzione: ad esempio, un caffè doppio bevuto tre ore prima di andare a dormire posticipa di 40 minuti l'attivazione della melatonina, rendendo più difficile addormentarsi. Questo è uno degli effetti della caffeina emerso da uno studio pubblicato sulla rivista 'Science Translation Medicine'.

Antiossidante

La melatonina ha anche proprietà antiossidanti, contrasta quindi l’azione ossidante dei radicali liberi - responsabili di invecchiamento e danneggiamento delle cellule - potenziando nel contempo il sistema immunitario. Non sono tuttavia sconosciuti degli effetti collaterali per questo, in ogni caso, è bene consultare un medico prima di assumerla, soprattutto per definire le dosi.

28/11/2017