Bianca Balti: vita al limite. Droga, rave e la figlia che sceglie il padre: 'Oggi sono guarita e pago gli alimenti ai miei ex'

Un'intervista fiume e senza censure quella che la supermodella ha deciso di rilasciare ospite del podcast 'One more time' di Luca Casadei

di Camilla Soru

Il pretesto è una puntata di One More Time, il podcast di Luca Casadei dove vengono raccontate storie di vita. E questa è davvero una vita assurda, una trama di un film. Forse, dopo Open e Spare, John Joseph Moehringer deciderà di scrivere un’altra biografia pazzesca.

E’ la vita di Bianca Balti, supermodella trentottenne che dalla ridente provincia lombarda è finita ovunque con le sue sfilate e le sue copertine. 'Io lo sapevo che me ne sarei andata, che avrei fatto cose grandiose nella vita'.

Ma non è sempre stato facile, dal rapporto con i genitori: un padre workaholic dedito solo al lavoro e una madre impegnata a preoccuparsene. 'Ho iniziato ad avere il sospetto che mamma mi amava solo perché ero bella, vedevo il suo amore quando gli altri le dicevano che lo ero'

Cresciuta in una famiglia che le concedeva pochissimi fronzoli, Bianca ha capito che fossero benestanti solo una volta diventata adulta, da bambina e da ragazza tutto era impossibile. 'I soldi per un cinema? Un vestito nuovo? Era sempre una lotta. Alla fine mi sono convinta fossero tirchi'

DA BAMBINA ESUBERANTE A ADOLESCENTE DIPENDENTE

L’infanzia trascorre abbastanza serena, anche se era una di quelle bambine superficialmente definite 'strane', forse perché troppo estroversa e troppo esuberante. Costretta sempre a restrizioni, ogni volta che aveva un minimo di libertà finiva per combinare qualche pasticcio tanta era la voglia di esplodere: 'Come quella volta, la prima che mi permisero di andare a giocare da un’amichetta, che diedi alla madre della stronza'.

Poi la pubertà con i capelli unti e i brufoli sul viso, la classica sfigata invisibile che non piaceva a nessuno. Nessuno si accorgeva di lei, nessuno si ricordava di lei. 'Una volta al campo estivo suonò l’allarme antincendio e evacuarono tutti. Tranne me, nessuno si era preso la briga di controllare che ci fossi, nessuno si era ricordato di chiamarmi'.

E su questo ricordo per la prima volta la voce tentenna.

Poi arriva la ca**ata che cambia tutto. Dove finisce l’infanzia e inizia la trasgressione e la spirale autodistruttiva. E’ il primo sabato della quarta ginnasio, 'La prima volta in cui sono uscita di sera. - racconta Balti al microfono -  Esco con mio fratello ma un ragazzo mi fa bere una bottiglia intera di limoncello. Dopo mi ha molestata'.

Quella sera Bianca non torna a casa, sarà la madre a trovarla collassata nella notte lodigiana. Lei qui ha la prima prova che la sua è una personalità dipendente 'Ho un allergia alle droghe e all’alcool' spiega.

Quella volta invece di dire mai più, dopo essere stat amale ed essere stata molestata, Bianca Balti decide che sarà una cattiva ragazza. E’ stato così da subito, una voglia sfrenata di continuare nonostante le conseguenze.

'Da quel momento è stata la mia vita, dalla mattina alla sera, ogni giorno. Da subito. Cocaina, alcol. Il mio ragazzo era lo spacciatore della città, quello che finiva in prima pagina arrestato'.

I genitori lo sapevano ma Bianca Balti ha due vite, perfettamente parallele. Studentessa modello, con voti altissimi da una parte  e bad girl sempre strafatta dall’altra. 'Facevo perfettamente il mio dovere, quindi sentivo che nessuno poteva dirmi niente'.

In questo periodo adolescenziale la sensazione è stesse vivendo la migliore vita possibile. 'Ero una boss, avevo i soldi che il mio ragazzo mi dava, sigarette e droga. Offrivo il caffè alla macchinetta ai miei amici, mi sentivo troppo cool'.

Riflettendoci ora, da adulta, Bianca racconta che probabilmente l’atteggiamento proibizionista dei genitori abbia scatenato una forma di ribellione. Per questo con le sue bambine parla apertamente di tutto, anche delle esperienze passate 'Voglio trasmettere loro che non c’è nulla di cool nel drogarsi'

LA VITA DI OGGI

Ora Bianca Balti è un’altra persona, sono 9 anni ormai che non beve alcolici e non fa uso di sostanze stupefacenti. Ma è dovuta passare attraverso ad una vita da raver e squatter. Prima la vita a Milano al Malamanera, una casa occupata in Bovisa, poi l’occupazione in Via Quaranta al 42, con un gruppo di amici.

Un periodo di cui ricorda la fame: 'Mangiavamo gli scarti che si potevano trovare fuori dal mercato'. Ma poi, step by step, anzi 'baby step' come dice lei, è iniziato il suo percorso di guarigione.

LA CARRIERA

La salvezza è stata la carriera da modella: 'Abitavo in questa casa occupata con il mio fidanzato, Milo. Lui finisce agli arresti domiciliari per aver pestato un neofascista su un treno'. In quel periodo di arresti domiciliari Bianca si da da fare per trovare un lavoretto e finisce per trovarne uno come hostess in un supermercato. Il giorno di paga decide di farsi accompagnare dalla mamma: 'Speravo di poterle scroccare un po’ di compere, qualche vestito. Ma quando andiamo a prendere i soldi la tipa dell’agenzia mi dice che dovevo assolutamente fare la modella, e mi manda da questo agente'

'Ero magrissima, avevo un pearcing al setto e i capelli a caschetto biondi ossigenati in casa'. La madre era disperata, benché fino a quel momento non avesse mai ceduto alle richieste di farle fare la modella, quella volta è lei che la spinge vedendola come una possibilità.

'La mia carriera è iniziata subito, avrò fatto massimo 10 giorni di casting. Per presentarmi, facevo anche un’ora e mezza di motorino da casa di Milo a Milano. Una volta ho spinto il motorino a mano'.

Lo sapevo da quando ero bambina che qualcosa di bellissimo sarebbe successo nella mia vita

'Mi ero ripromessa di lavorare solo qualche mese, a settembre volevo partire in Spagna per occupare un nuovo posto'. Ma a settembre invece arriva la telefonata che le cambia la vita. Dolce & Gabbana la vuole per fare la sua sfilata in esclusiva. 'Se D&G ti chiama per un’esclusiva, se una top'.

LA VITA SENTIMENTALE

La carriera va alla grande e decide di andare a vivere a New York ed è lì che incontra Christian Lucidi. 'Avevo 21 anni. Lui era l’assistente del fotografo. Mi sono innamorata così. Tre settimane ed ero incinta, un mese e avevo l’anello al dito'. Quel bambino poi lo perde, ma la macchina organizzativa era ormai avviata. 'L’ho sposato sapendo che era un errore. Poi è arrivata Matilde'

La primogenita di Bianca Balti, Matilde, nasce a giugno, a settembre la mamma è di nuovo sulle passerelle. Il matrimonio fallisce velocemente. Iniziato più per entusiasmo che per amore velocemente vengono fuori divergenze insanabili. Lui si rivela assillante e possessivo.

Quando Matilde aveva un anno e mezzo, si lasciano. Bianca e la bambina tornano in Italia mentre il papà rimarrà a NY. Ma in Italia riprendono le pessime abitudini. Uomo dopo uomo, droga dopo droga, party dopo party. 'Se penso al periodo al limite di quando ero ragazzina mi fa sorridere, se penso a quello invece, ecco quello è un periodo che vorrei cancellare completamente'.

Il periodo di eccessi milanesi prosegue per tre anni. La sua vita è disfunzionale ma - proprio come da bambina con la scuola - sul lavoro è perfetta.

Poi la svolta: 'Decido di andare a vivere in Spagna e non mi drogo più.  Vado lì con la mia bambina. Sono andata lì per riprendermi, per stare lontana dalle le tentazioni e dalla gente che frequentavo prima. Volevo vivere circondata da persone che, come me, volevano solo stare bene. Non volevo tornare a Milano perché anche solo un attimo a Milano equivaleva a rischiare di ricadere nel baratro'.

In Spagna vive un periodo molto felice. Conosce il secondo marito e nasce Mia. Suo padre, Matthew McRae, è americano e Bianca decide di seguirlo negli States. 'Ormai non mi drogavo più da anni. Stavo aspettando il divorzio dal mio primo marito per potermi trasferire e risposare. Decido di chiedere a Matilde se preferisse seguire me in California o andare a vivere con il Padre (nel frattempo trasferitosi a Parigi). Matilda ha 9 anni, nonostante non lo vedesse con regolarità, mmi dice che preferisce andare da lui, Anzi che è il suo desiderio più grande'.

Questo, è stato il momento più brutto della sua vita. Ma anche un momento di svolta importante, dove Balti capisce una cosa: 'Non mi aveva mai perdonato. Non è che siccome io stavo meglio, avevo smesso di assumere sostanze allora lei era pronta a perdonarmi e lasciarsi quel periodo alle spalle. Al di là degli sforzi che avevo fatto per essere migliore il male che le avevo fatto l’ha portata a scegliere il padre. Tutti i danni che ho fatto l’hanno portata ad essere una bambina molto matura'.

Bianca è decisa a fare quello che Matilde avrebbe voluto e parte lasciandola a Parigi con il padre. La bambina vola dalla madre ogni 6 settimane per passarne due con lei. Oggi il loro rapporto è splendido, fatto di complicità e voglia di stare assieme, consigli e tantissimo amore. Matilde scherza: 'Io non ci volevo vivere con te, eri solo un casino'.

IL RAPPORTO CON GLI EX

'Ho sempre sposato persone per cui io ero quella che pagava. Mi ha sempre dato fastidio ma l'ho sempre fatto nonostante nessuno mi obbligasse. Questo dice tanto di me, di come mi comportavo prima con gli uomini. Probabilmente cercavo una forma di controllo'.

Oggi sono una donna felice, vivo a Los Angeles con Mia, Matilde ci raggiunge spessisimo. Il padre di Mia vive a Orange Country e la prende tutti i fine settimana'. Un'organizzazione perfetta, finalmente senza conflitti. 'Oggi io mantengo i miei ex, entrambi. Sono quella che guadagna di più. E' giusto così. E' la parità'.

Da ragazzina, in quel periodo in cui si sentiva un po' una boss, pensava che arrivare a trent'anni fosse da sfigati. Quasi che morire prima fosse davvero 'figo'. Oggi Bianca è una donna cambiata, così attaccata alla vita che ha recentemente optato per una mastectomia bilaterale. Quella scheggia impazzita ha trovato la sua dimensione e oggi dice: 'Amo troppo la vita per non fare di tutto per preservarne in ogni modo fino all'ultimo attimo'.