Madame: "Facevo parte dei neocatecumenali. perché me ne sono andata". E poi l'odio sui social

La cantante racconta di quando faceva parte dei neocatecumenali e del perché ha lasciato. E sui social: “Su Twitter o ti amano, come succede a Tananai ed Elodie, o ti odiano, tipo me. Io mi faccio problemi anche a pubblicare la data del mio nuovo singolo”

di Ignazio Dessì

Madame è una delle cantanti che negli ultimi tempi hanno lasciato un segno forte nel panorama musicale. Le sue canzoni sono qualcosa di fresco, innovativo e accattivante. Ma nonostante il successo c’è qualcosa che fa soffrire Francesca Calearo (questo il vero nome). Lo racconta nel podcast Tintoria quando parla di social e, in particolare, di Twitter. "In quel mondo – dice – C'è chi mi ama, chi mi odia, e chi mi difende da chi mi odia”.

Oltre al suo rapporto complicato con i social Madame - divenuta a suo tempo oggetto di polemiche per la vicenda della vaccinazione anti Covid - racconta di aver avuto un periodo, durato anni, di frequentazione con i neocatecumenali. Una cosa strana per una ragazza come lei, si dirà. Ma Francesca è capace sempre di stupire chi non conosce le sue molteplici sfaccettature. Spiega come ai neocatecumenali l’avesse condotta la passione per la sacra Bibbia. Inoltre “c’erano belle canzoni, il fondatore è spagnolo e ha riarrangiato tutti i salmi con ritmi latini… Sono dei canti incredibili, voglio sposare qualcuno, stonato, che me li canti mentre vado all’altare”, afferma.

Dopo aver osservato che si tratta di un ambiente difficile in cui bisogna aver consapevolezza di quanto si sta facendo, passa a parlare di social, rivelando di non trovarsi molto a suo agio in taluni contesti. “È un mondo che non mi vuole – sostiene - Qualsiasi cosa io dica, su Twitter c’è qualcuno che sottolinea quanto io sia una persona di mer…". E' un posto "in cui o ti amano, come succede a Tananai ed Elodie, o ti odiano, tipo me. Io ora mi faccio problemi anche a pubblicare la data di uscita del mio nuovo singolo”.

Quello con l’odio è un rapporto che la brava cantante - lo si capisce - sente sulla pelle. Le fa male. “Sono sempre stata abbastanza odiata a Vicenza”, afferma. Racconta di come abbia cominciato a farsi degli amici solo dai 15 anni e di come sia stato difficile entrare nel mondo dei rapper. Nel corso della chiacchierata podcast con Daniele Tinti e Stefano Rapone, co-prodotto da The Comedy, ricorda di aver cominciato caricando brani su YouTube ma senza incontrare particolare successo. “Diventare un rapper del tuo paese è un po’ come fare le elezioni comunali: devi proprio piacere alla tua zona”, dice col pensiero orientato al passato.

La svolta arriva – continua Madame assumendo un tono di riconoscenza – dopo l’incontro con la Sugar Music e la manager Paola Zukar. Sotto queste nuove stelle pubblica Sciccherie. Il momento si rivela magico e la conduce di filato al successo. C’è un episodio in particolare che le fa comprendere di aver saltato il fosso. Lo ricorda quasi con commozione: “Mi scrisse Ghali. Stavo morendo, non ci credevo. Siamo andati al bar insieme. Un’emozione unica”.

Intanto la realtà attuale per lei è sicuramente rosea. Le attribuisce un ruolo da protagonista e prefigura un radioso futuro. Risulta per altro evidente che sono sempre (ed enormemente) di più quelli che la amano rispetto a quelli che la odiano. La canzone dell’ultimo Festival di Sanremo, Il bene nel male, è diventata un vero successo e lo stesso sta accadendo per Aranciata, l'ultima nata. Non resta che attendere con trepidazione i prossimi brani. Madame – ne siamo certi – non deluderà.