Tutti pazzi per le grotte: oltre 100 “Geoeventi” adatti a ogni fascia di età dal Veneto alla Sicilia

La settimana della Terra è l'occasione giusta per avventurarsi nello straordinario patrimonio geologico della nostra penisola

di Paola Babich

Dieci tondi tondi. Tanti sono gli anni che compie la Settimana del Pianeta Terra, il Festival scientifico che si propone di farci entrare in contatto con il nostro straordinario patrimonio geologico, ambientale e naturalistico, grazie alla voce di ricercatori, animatori, climatologi, archeologi, astronomi. Il tutto in maniera rigorosa ma semplice e curiosa, unendo saperi e linguaggi diversi in un armonioso dialogo con arte, storia, archeologia, teatro, cinema, musica, letteratura ed enogastronomia.

Ecco allora l’occasione giusta per avventurarsi in questo mondo, grazie agli oltre 100 “Geoeventi” adatti a ogni fascia di età e organizzati in tutta la penisola, sino a domenica 9: “È un’opportunità per scoprire veri tesori geologici, spesso insieme ad altre attrazioni culturali o prodotti locali - spiega Silvio Seno, Co-fondatore del Festival con Rodolfo Coccioni, nonché Professore di Geologia strutturale all’Università degli Studi di Pavia -. L’Italia ha una quantità e una varietà unica di situazioni da conoscere e abbiamo anche la responsabilità di preservarle e proteggerle. Avvicinarsi a questi spettacoli della natura e viverli significa anche contribuire a praticare un turismo sostenibile”.

E ce n’è davvero per tutti i gusti: è possibile esplorare la straordinaria diversità geologico-ambientale della Riserva Naturale delle Saline di Tarquinia, scrutare pianeti e stelle a occhio nudo e al telescopio nel primo Starlight Stellar Park in Italia, l'Osservatorio Astronomico della Valle d'Aosta, oppure vivere una giornata da archeologici negli insediamenti della Magna Grecia lungo la costa del Mar Jonio, fra Metaponto e Policoro, in Basilicata. E, ancora, ammirare grotte, laghi, fiumi, ghiacciai, vulcani, miniere, siti preistorici, musei, cantine sotterranee… (tutti gli appuntamenti su www.settimanaterra.org).

Quest’anno, poi, c’è una novità: non ci si limita a passeggiate ed escursioni. Già, perché per celebrare a 360 gradi la bellezza del nostro patrimonio, gli esperti hanno curato una selezione di destinazioni presso le quali non solo sarà possibile visitare luoghi inconsueti e saperne di più, ma anche dormire in alloggi a tema. Infatti, grazie alla collaborazione con la piattaforma di viaggio Airbnb si ha l’opportunità di pernottare in grotte, case organiche e altre dimore particolari.

Dormire in una “grotta”: un’esperienza da non perdere

Sono sempre di più i viaggiatori che desiderano provare alloggi inaspettati e vivere un’esperienza diversa dal solito. E a proposito di grotte (suo sito ce ne sono 750 a livello internazionale), ecco qualche idea, magari da provare subito, proprio in occasione del Festival, o da tener presente per una prossima vacanza.

Matera, Basilicata

I Sassi, Patrimonio Unesco dal 1993, sono tipici rioni storici di Matera, e rappresentano un’importante e ampia urbanizzazione rupestre: derivano dallo scavo in roccia, integrato nel paesaggio naturale. Si sono sviluppati grazie alla presenza di due fattori geologici concomitanti, le rocce facilmente lavorabili e la disponibilità di acqua: un esempio formidabile di come la geologia faccia parte integrante del cammino dell’umanità. Il panorama di Matera è dominato da una Gravina, canyon lungo diversi chilometri e percorso da un torrente, che nella parte superiore presenta tracce di antiche spiagge trasformate in arenarie. Ed è qui che si insediarono le prime civiltà, sin dal Paleolitico.  Casa Linda e Luxury in a Cave sono due abitazioni ricavate proprio nei Sassi, che permettono di godersi la magica atmosfera della città.

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Pitigliano, Toscana

In posizione strategica, a soli 10 km dalle Terme di Sorano e a 20 dal Lago di Bolsena e dalle Terme di Saturnia, La Grotta, a Pitigliano, è scavata nel tufo su cui è costruita Pitigliano, detta appunto “La città del tufo”. La roccia è il risultato dell’attività di vulcani del Pleistocene, epoca iniziata circa 2 milioni e mezzo di anni fa. Le parti non coperte da intonaco consentono di osservare le strutture e scoprire i cicli di attività vulcanica “dall’interno”.

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Pastrengo, Veneto

Ecco l’occasione per scoprire gli stretti legami tra il vino e la geologia. La Grotta è all’interno di un vigneto di Bardolino e ha soffitti a volta da antica cantina; qui siamo sulle colline moreniche, depositi formati dai ghiacciai durante le grandi glaciazioni, su terreni composti da ciottoli in grado da garantire un buon drenaggio delle acque. La Strada Gardesana, sulla sponda veneta o lombarda del Lago di Garda, occupato all’epoca da un gigantesco ghiacciaio spesso oltre mille metri, dà modo di seguire un itinerario di grande interesse geologico. Percorrendola da sud a nord si osserva l’impronta lasciata dalle grandi glaciazioni. Una meraviglia.

Modica, Sicilia

La Casa degli Avi Donna Nina, all’interno di una grotta, conserva un’antica cisterna che consente di apprezzare il percorso dell’acqua nel sottosuolo roccioso attraverso un processo chimico di dissoluzione del calcare: il carsismo, da Carso, territorio dove il fenomeno è particolarmente diffuso. E vicino a Modica merita una visita un luogo che abbina archeologia e geologia: Cava D’Ispica, una vallata fluviale che taglia rocce calcaree formando ampie gole, spettacolari canyon con pareti a strapiombo.

Cisternino, Puglia

Tenuta Semeraro è un trullo tutto in pietra locale, di colore chiaro, chiamato “chianca”. Da qui, nelle immediate vicinanze, si parte per un viaggio all’indietro nel tempo di 84 milioni di anni, al Cretaceo Superiore, in un luogo dove si possono vedere impronte di dinosauro. Il sito, accanto ad Altamura, offre uno spenario unico, uno sguardo su un periodo in cui il territorio era molto diverso da adesso: la Puglia era probabilmente un promontorio africano, circondato da acque basse e calde, che ospitava questi giganti terrestri.

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