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Sul treno del foliage attraverso la ferrovia panoramica più bella d’Italia

Sul treno del foliage attraverso la ferrovia panoramica più bella dItalia
di Stefania Elena Carnemolla

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C’è una ferrovia, inaugurata nel 1923 e che la Rai ha chiamato “la ferrovia panoramica più bella d’Italia”, che invita a viaggiare “lentamente” a bordo dei suoi treni bianchi e blu godendo dei colori dei paesaggi fra il Piemonte e la Svizzera. Come attraversare la tavolozza di un pittore. Un capolavoro d’ingegneria civile immerso in uno straordinario contesto ambientale e paesaggistico. E ora che l’autunno è arrivato, perché non salire su un treno che sa d’antico, riscoprendo piaceri dimenticati? Un viaggio fra bellezze naturali, pace, silenzio, arte, antichi sapori, profumi attraverso una ferrovia alpina elettrica, a scartamento ridotto, collegamento panoramico a sud delle Alpi tra la linea ferroviaria del Sempione e quella del Gottardo: 52 chilometri da Domodossola, in Piemonte, a Locarno, sul Lago Maggiore, in Svizzera, attraversando valli e vallate, ottantatré ponti e trentuno gallerie, con il panorama che ogni volta regala meraviglie. Dicono molti passeggeri, che sui treni bianchi e blu hanno viaggiato in estate, che è l’autunno la “stagione ideale” per “godersi il lento viaggio sui binari che collegano Piemonte e Canton Ticino, tra Alpi e Lago Maggiore”.

Un viaggio e, in particolare, un’Italia lontana dai soliti itinerari. 

Salutata l’estate, la vegetazione rigogliosa delle valli, accarezzate dal treno bianco e blu, cambia d’abito, con le “calde tonalità delle foglie” che “infiammano i boschi”, i “pascoli dorati” che “illuminano le montagne” e con il sottobosco che si trasforma in scrigno di frutti e profumi tipici dell’autunno. Un viaggio attraverso filari ambrati, dove nascono prestigiosi vitigni, come il Merlot, pianori “baciati dal sole”, viadotti “vertiginosi” e gole profonde. Non è mai stanco, il treno bianco e blu della Ferrovia Vigezzina-Centovalli, la ferrovia internazionale, sempre più a vocazione turistica, che con un tragitto panoramico di due ore collega l’Italia alla Svizzera. Accarezza i binari, il trenino bianco e blu, invitando i viaggiatori a sostare fra borghi e paesini. Come nei borghi in pietra delle Centovalli, nella montagna ticinese, famosi per i grotti, locali rustici dove è possibile gustare piatti e prodotti tipici come salumi, minestroni, risotti, polenta con brasato, coniglio, funghi, castagne e formaggi d’alpeggio. O nella Valle Vigezzo, in territorio italiano, famosa, in autunno, per le sue manifestazioni e tradizioni montane come la Mostra Bovina della Razza Bruna Alpina e la sagra Fuori di Zucca, tutte a Santa Maria Maggiore. 

La valle è, in particolare, famosa per la bellezza dei suoi paesaggi. In autunno i suoi boschi accolgono i viaggiatori con lo spettacolo del foliage, invitandoli a passeggiate nel sottobosco, regno di funghi, noci e castagne. Conosciuta come Valle dei Pittori, poiché ispirati dalla sua bellezza, in autunno Valle Vigezzo è ancora più romantica: i suoi borghi, le sue architetture, le sue cime, i suoi boschi, i suoi pianori, i suoi paesaggi illuminati dai “caldi colori” della stagione più “suggestiva” dell’anno. Nella valle, che d’autunno s’infiamma, c’è Re con la sua Basilica della Madonna del Sangue, e c’è il borgo di Craveggia con i suoi tetti in beola e gli originali camini e lei, Santa Maria Maggiore, con i suoi musei, come quello dello Spazzacamino e la Pinacoteca della locale scuola di Belle Arti. E i suoi ristoranti, come il Miramonti, dove i viaggiatori del treno bianco e blu possono gustare stinchéet preparati e serviti secondo l’antica tradizione da donne in costume vigezzino, prosciutto montano vigezzino, leggermente affumicato al ginepro, dalla ricetta di Pierino Bona, Bresaola della Val d’Ossola di Fausto Modini, pane nero di Coimo e Crescenzin, assaggio di formaggi d’Alpe e caprini, miele delle Valli Ossolane e marmellate di Borgo Monti, vini ossolani delle Cantine Garrone e acqua minerale della Val Vigezzo, caffè vigezzino o del “pariulin” aromatizzato con grappa della casa.

E allora, affinché i viaggiatori s’immergano nell’incantevole autunno della valle “con i suoi alpeggi, i fitti boschi, le fresche pinete e i deliziosi borghi montani”, la Ferrovia Vigezzina-Centovalli ha pensato a  Vigezzina no limits! per viaggiare, scendendo e salendo più volte, sul treno del foliage alla scoperta di borghi e bellezze paesaggestiche, ora che l’autunno ha dipinto con i suoi colori la tela di questo poetico spicchio d’Italia.     

 

Per maggiori informazioni

Ferrovia Vigezzina-Centovalli Website Facebook

29/09/2016