Selvaggia Lucarelli asfalta le decisioni sulla scuola: quarantena al primo caso di positività?"
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Fingere di non saperlo \\u0026egrave; un\\u0026rsquo;ingenuit\\u0026agrave; che non possiamo permetterci. Perch\\u0026eacute; la scuola \\u0026egrave; importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno gi\\u0026agrave; perso pagine di storia, di matematica, di filosofia\\u0022, afferma Selvaggia, per la quale \\u0022\\u003Cstrong\\u003Ese si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positivit\\u0026agrave;, sar\\u0026agrave; un\\u0026rsquo;agonia\\u003C\\\/strong\\u003E\\u0026nbsp;a singhiozzo per le classi pi\\u0026ugrave; sfortunate, che imporr\\u0026agrave; l\\u0026rsquo;alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. 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Fingere di non saperlo \\u0026egrave; un\\u0026rsquo;ingenuit\\u0026agrave; che non possiamo permetterci. Perch\\u0026eacute; la scuola \\u0026egrave; importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno gi\\u0026agrave; perso pagine di storia, di matematica, di filosofia\\u0022, afferma Selvaggia, per la quale \\u0022\\u003Cstrong\\u003Ese si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positivit\\u0026agrave;, sar\\u0026agrave; un\\u0026rsquo;agonia\\u003C\\\/strong\\u003E\\u0026nbsp;a singhiozzo per le classi pi\\u0026ugrave; sfortunate, che imporr\\u0026agrave; l\\u0026rsquo;alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell\\u0026rsquo;attenzione azzerata etc...)\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0022Tanto valeva,\\u0026nbsp;\\u003Cstrong\\u003Ese la situazione \\u0026egrave; questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria\\u003C\\\/strong\\u003E, cosa che nella maggior parte delle scuole non \\u0026egrave; avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Cos\\u0026igrave;\\u003Cstrong\\u003E\\u0026nbsp;vedo all\\u0026rsquo;orizzonte un anno difficile\\u003C\\\/strong\\u003E. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l\\u0026rsquo;altro,\\u0026nbsp;\\u003Cstrong\\u003El\\u0026rsquo;unica certezza \\u0026egrave; che nessuno restituir\\u0026agrave; ai nostri figli quello che non hanno imparato\\u003C\\\/strong\\u003E. 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O riapri le scuole e decidi che ci sar\\u0026agrave; un margine accettabile di rischio di fronte al quale si reagir\\u0026agrave; in proporzione alla gravit\\u0026agrave; della situazione, o tanto vale lasciare le scuole chiuse\\u0022. Cos\\u0026igrave; Selvaggia Lucarelli commenta su Facebook quanto emerge dalla bozza delle \\u0027Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell\\u0026rsquo;infanzia\\u0027 anticipate nei giorni scorsi.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cdiv class=\\u0022mobile_detect\\u0022\\u003E\\n\\u003Cdiv class=\\u0022mobiban\\u0022\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/div\\u003E\\n\\u003C\\\/div\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EL\\u0027opinionista si dice certa che \\u0022\\u003Cstrong\\u003Enelle scuole il virus entrer\\u0026agrave;\\u003C\\\/strong\\u003E\\u0022. \\u0022Si inizier\\u0026agrave; gi\\u0026agrave; a settembre con una percentuale sconosciuta di positivi tra i banchi. Fingere di non saperlo \\u0026egrave; un\\u0026rsquo;ingenuit\\u0026agrave; che non possiamo permetterci. Perch\\u0026eacute; la scuola \\u0026egrave; importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno gi\\u0026agrave; perso pagine di storia, di matematica, di filosofia\\u0022, afferma Selvaggia, per la quale \\u0022\\u003Cstrong\\u003Ese si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positivit\\u0026agrave;, sar\\u0026agrave; un\\u0026rsquo;agonia\\u003C\\\/strong\\u003E\\u0026nbsp;a singhiozzo per le classi pi\\u0026ugrave; sfortunate, che imporr\\u0026agrave; l\\u0026rsquo;alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell\\u0026rsquo;attenzione azzerata etc...)\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0022Tanto valeva,\\u0026nbsp;\\u003Cstrong\\u003Ese la situazione \\u0026egrave; questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria\\u003C\\\/strong\\u003E, cosa che nella maggior parte delle scuole non \\u0026egrave; avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Cos\\u0026igrave;\\u003Cstrong\\u003E\\u0026nbsp;vedo all\\u0026rsquo;orizzonte un anno difficile\\u003C\\\/strong\\u003E. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l\\u0026rsquo;altro,\\u0026nbsp;\\u003Cstrong\\u003El\\u0026rsquo;unica certezza \\u0026egrave; che nessuno restituir\\u0026agrave; ai nostri figli quello che non hanno imparato\\u003C\\\/strong\\u003E. 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(assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell\\u0026rsquo;attenzione azzerata etc...)\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0022Tanto valeva,\\u0026nbsp;\\u003Cstrong\\u003Ese la situazione \\u0026egrave; questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria\\u003C\\\/strong\\u003E, cosa che nella maggior parte delle scuole non \\u0026egrave; avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Cos\\u0026igrave;\\u003Cstrong\\u003E\\u0026nbsp;vedo all\\u0026rsquo;orizzonte un anno difficile\\u003C\\\/strong\\u003E. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l\\u0026rsquo;altro,\\u0026nbsp;\\u003Cstrong\\u003El\\u0026rsquo;unica certezza \\u0026egrave; che nessuno restituir\\u0026agrave; ai nostri figli quello che non hanno imparato\\u003C\\\/strong\\u003E. 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"Riaprire le scuole premettendo che se c’è un alunno positivo la classe va in quarantena è una sonora c.....a. O riapri le scuole e decidi che ci sarà un margine accettabile di rischio di fronte al quale si reagirà in proporzione alla gravità della situazione, o tanto vale lasciare le scuole chiuse". Così Selvaggia Lucarelli commenta su Facebook quanto emerge dalla bozza delle 'Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia' anticipate nei giorni scorsi.
L'opinionista si dice certa che "nelle scuole il virus entrerà". "Si inizierà già a settembre con una percentuale sconosciuta di positivi tra i banchi. Fingere di non saperlo è un’ingenuità che non possiamo permetterci. Perché la scuola è importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno già perso pagine di storia, di matematica, di filosofia", afferma Selvaggia, per la quale "se si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positività, sarà un’agonia a singhiozzo per le classi più sfortunate, che imporrà l’alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell’attenzione azzerata etc...)".
"Tanto valeva, se la situazione è questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria, cosa che nella maggior parte delle scuole non è avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Così vedo all’orizzonte un anno difficile. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l’altro, l’unica certezza è che nessuno restituirà ai nostri figli quello che non hanno imparato. (Adnkronos)
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"Riaprire le scuole premettendo che se c’è un alunno positivo la classe va in quarantena è una sonora c.....a. O riapri le scuole e decidi che ci sarà un margine accettabile di rischio di fronte al quale si reagirà in proporzione alla gravità della situazione, o tanto vale lasciare le scuole chiuse". Così Selvaggia Lucarelli commenta su Facebook quanto emerge dalla bozza delle 'Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia' anticipate nei giorni scorsi.
L'opinionista si dice certa che "nelle scuole il virus entrerà". "Si inizierà già a settembre con una percentuale sconosciuta di positivi tra i banchi. Fingere di non saperlo è un’ingenuità che non possiamo permetterci. Perché la scuola è importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno già perso pagine di storia, di matematica, di filosofia", afferma Selvaggia, per la quale "se si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positività, sarà un’agonia a singhiozzo per le classi più sfortunate, che imporrà l’alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell’attenzione azzerata etc...)".
"Tanto valeva, se la situazione è questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria, cosa che nella maggior parte delle scuole non è avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Così vedo all’orizzonte un anno difficile. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l’altro, l’unica certezza è che nessuno restituirà ai nostri figli quello che non hanno imparato. (Adnkronos)
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"Riaprire le scuole premettendo che se c’è un alunno positivo la classe va in quarantena è una sonora c.....a. O riapri le scuole e decidi che ci sarà un margine accettabile di rischio di fronte al quale si reagirà in proporzione alla gravità della situazione, o tanto vale lasciare le scuole chiuse". Così Selvaggia Lucarelli commenta su Facebook quanto emerge dalla bozza delle 'Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia' anticipate nei giorni scorsi.
L'opinionista si dice certa che "nelle scuole il virus entrerà". "Si inizierà già a settembre con una percentuale sconosciuta di positivi tra i banchi. Fingere di non saperlo è un’ingenuità che non possiamo permetterci. Perché la scuola è importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno già perso pagine di storia, di matematica, di filosofia", afferma Selvaggia, per la quale "se si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positività, sarà un’agonia a singhiozzo per le classi più sfortunate, che imporrà l’alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell’attenzione azzerata etc...)".
"Tanto valeva, se la situazione è questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria, cosa che nella maggior parte delle scuole non è avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Così vedo all’orizzonte un anno difficile. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l’altro, l’unica certezza è che nessuno restituirà ai nostri figli quello che non hanno imparato. (Adnkronos)
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"Riaprire le scuole premettendo che se c’è un alunno positivo la classe va in quarantena è una sonora c.....a. O riapri le scuole e decidi che ci sarà un margine accettabile di rischio di fronte al quale si reagirà in proporzione alla gravità della situazione, o tanto vale lasciare le scuole chiuse". Così Selvaggia Lucarelli commenta su Facebook quanto emerge dalla bozza delle 'Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia' anticipate nei giorni scorsi.
L'opinionista si dice certa che "nelle scuole il virus entrerà". "Si inizierà già a settembre con una percentuale sconosciuta di positivi tra i banchi. Fingere di non saperlo è un’ingenuità che non possiamo permetterci. Perché la scuola è importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno già perso pagine di storia, di matematica, di filosofia", afferma Selvaggia, per la quale "se si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positività, sarà un’agonia a singhiozzo per le classi più sfortunate, che imporrà l’alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell’attenzione azzerata etc...)".
"Tanto valeva, se la situazione è questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria, cosa che nella maggior parte delle scuole non è avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Così vedo all’orizzonte un anno difficile. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l’altro, l’unica certezza è che nessuno restituirà ai nostri figli quello che non hanno imparato. (Adnkronos)
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"Riaprire le scuole premettendo che se c’è un alunno positivo la classe va in quarantena è una sonora c.....a. O riapri le scuole e decidi che ci sarà un margine accettabile di rischio di fronte al quale si reagirà in proporzione alla gravità della situazione, o tanto vale lasciare le scuole chiuse". Così Selvaggia Lucarelli commenta su Facebook quanto emerge dalla bozza delle 'Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia' anticipate nei giorni scorsi.
L'opinionista si dice certa che "nelle scuole il virus entrerà". "Si inizierà già a settembre con una percentuale sconosciuta di positivi tra i banchi. Fingere di non saperlo è un’ingenuità che non possiamo permetterci. Perché la scuola è importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno già perso pagine di storia, di matematica, di filosofia", afferma Selvaggia, per la quale "se si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positività, sarà un’agonia a singhiozzo per le classi più sfortunate, che imporrà l’alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell’attenzione azzerata etc...)".
"Tanto valeva, se la situazione è questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria, cosa che nella maggior parte delle scuole non è avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Così vedo all’orizzonte un anno difficile. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l’altro, l’unica certezza è che nessuno restituirà ai nostri figli quello che non hanno imparato. (Adnkronos)
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"Riaprire le scuole premettendo che se c’è un alunno positivo la classe va in quarantena è una sonora c.....a. O riapri le scuole e decidi che ci sarà un margine accettabile di rischio di fronte al quale si reagirà in proporzione alla gravità della situazione, o tanto vale lasciare le scuole chiuse". Così Selvaggia Lucarelli commenta su Facebook quanto emerge dalla bozza delle 'Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia' anticipate nei giorni scorsi.
L'opinionista si dice certa che "nelle scuole il virus entrerà". "Si inizierà già a settembre con una percentuale sconosciuta di positivi tra i banchi. Fingere di non saperlo è un’ingenuità che non possiamo permetterci. Perché la scuola è importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno già perso pagine di storia, di matematica, di filosofia", afferma Selvaggia, per la quale "se si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positività, sarà un’agonia a singhiozzo per le classi più sfortunate, che imporrà l’alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell’attenzione azzerata etc...)".
"Tanto valeva, se la situazione è questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria, cosa che nella maggior parte delle scuole non è avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Così vedo all’orizzonte un anno difficile. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l’altro, l’unica certezza è che nessuno restituirà ai nostri figli quello che non hanno imparato. (Adnkronos)
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"Riaprire le scuole premettendo che se c’è un alunno positivo la classe va in quarantena è una sonora c.....a. O riapri le scuole e decidi che ci sarà un margine accettabile di rischio di fronte al quale si reagirà in proporzione alla gravità della situazione, o tanto vale lasciare le scuole chiuse". Così Selvaggia Lucarelli commenta su Facebook quanto emerge dalla bozza delle 'Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia' anticipate nei giorni scorsi.
L'opinionista si dice certa che "nelle scuole il virus entrerà". "Si inizierà già a settembre con una percentuale sconosciuta di positivi tra i banchi. Fingere di non saperlo è un’ingenuità che non possiamo permetterci. Perché la scuola è importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno già perso pagine di storia, di matematica, di filosofia", afferma Selvaggia, per la quale "se si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positività, sarà un’agonia a singhiozzo per le classi più sfortunate, che imporrà l’alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell’attenzione azzerata etc...)".
"Tanto valeva, se la situazione è questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria, cosa che nella maggior parte delle scuole non è avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Così vedo all’orizzonte un anno difficile. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l’altro, l’unica certezza è che nessuno restituirà ai nostri figli quello che non hanno imparato. (Adnkronos)
"Riaprire le scuole premettendo che se c’è un alunno positivo la classe va in quarantena è una sonora c.....a. O riapri le scuole e decidi che ci sarà un margine accettabile di rischio di fronte al quale si reagirà in proporzione alla gravità della situazione, o tanto vale lasciare le scuole chiuse". Così Selvaggia Lucarelli commenta su Facebook quanto emerge dalla bozza delle 'Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia' anticipate nei giorni scorsi.
L'opinionista si dice certa che "nelle scuole il virus entrerà". "Si inizierà già a settembre con una percentuale sconosciuta di positivi tra i banchi. Fingere di non saperlo è un’ingenuità che non possiamo permetterci. Perché la scuola è importante e i nostri figli, per quanto la si provi a raccontare diversamente, con la grande farsa della didattica online, hanno già perso pagine di storia, di matematica, di filosofia", afferma Selvaggia, per la quale "se si apre e si manda a casa tutti al primo caso di positività, sarà un’agonia a singhiozzo per le classi più sfortunate, che imporrà l’alternanza delle lezioni online con i risultati disastrosi che noi genitori conosciamo. (assenze di professori e alunni, interrogazioni con suggeritori whatsapp, soglia dell’attenzione azzerata etc...)".
"Tanto valeva, se la situazione è questa, utilizzare la pausa estiva per organizzare una didattica online seria, cosa che nella maggior parte delle scuole non è avvenuta. E lasciare tutti a casa. Ma i genitori che lavorano, poi? Le settimane di quarantena a casa dei figli, che fanno? Così vedo all’orizzonte un anno difficile. E alla fine, tra un tampone e un esperto che contraddice l’altro, l’unica certezza è che nessuno restituirà ai nostri figli quello che non hanno imparato. (Adnkronos)