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Dalla spiaggia al tribunale: scontro fra le regine del beach volley

Nessuno lo avrebbe mai detto, soprattutto dopo avere sentito gli elogi che una aveva per l'altra agli Europei di Norvegia del 2011 e in occasione dello storico quinto posto alle Olimpiadi britanniche dell'anno successivo. Invece tra Marta Menegatti e Greta Cicolari - le due azzurre del beach volley - sarebbero scattate denunce e istruiti processi. Secondo quanto riporta "Il Corriere della Sera", per la 34enne Greta è stato chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di stalking contro l'ex compagna di avventure (e medaglie). Accusati con lei di stalking anche per i suoi fratelli Alessio e Cristiano e il fidanzato Dimitri "Doum" Lauwers, giocatore di basket di origine belga. Tutto era iniziato dal 2013, dopo la partecipazione delle azzurre all'olimpiade di Londra, con una lite tra Greta e l'allenatore ed è continuato fino al 2016 con insulti, sms e post sui social. La bergamasca Cicolari non venne convocata agli europei del 2013 e ne nacque una lunga battaglia che finisce prima davanti al giudice sportivo, dal quale la Cicolari viene sospesa per due volte, poi davanti a quello amministrativo, che invece le dà ragione e condanna la Federazione nazionale a risarcirle il danno (208 mila euro). Ora si arriverà davanti al giudice penale, chiamato a decidere il prossimo 26 settembre su una richiesta di rinvio a giudizio. A dare il via alla lite sarebbe stato un sms del dicembre 2013, quando Greta scrive a Marta: "La tua invidia non è riuscita a rovinare minimamente la mia vita. Nemmeno Babbo Natale può regalarti il talento...". Decisamente più pesanti i fratelli di Greta. Nel marzo 2014 Alessio lanciava la sua sfida su Facebook: "Gli Europei sono lì... se non fanno giocare Greta gli rendo la vita un inferno, ai dirigenti e alle giocatrici in campo...". Cristiano invece ci provava con un sms, sempre all'indirizzo di Marta: "...Ti sei comportata da infame... Ricordati che io sarò a Roma, Gstaad, Berlino e Klagenfurt...".
09/11/2022