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Rita Dalla Chiesa si arrabbia con gli esercenti che non accettano i cani nei locali

Rita Dalla Chiesa si arrabbia con gli esercenti che non accettano i cani nei locali

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Battagliera, determinata, furiosa. Rita Dalla Chiesa da qualche giorno sta portando avanti sui suoi account social (Twitter e Facebook) una battaglia contro la discriminazione dei cani e in particolare contro quegli esercenti che nei loro bar o ristoranti (“ma mi riferisco anche a treni e spiagge”, ha specificato la conduttrice tv in una risposta a un utente) che vietano l’ingresso degli amici a quattro zampe.

Così nei giorni della strage di Genova e del super lavoro della macchina dei soccorsi tra vigili del fuoco, volontari ed eroici cani salvataggio, la Dalla Chiesa ha condiviso sul suo profilo una foto di un cane deceduto per il troppo lavoro: 'Stava salvando vite, è morto per la stanchezza'. E ha commentato: 'Che dolore, pove acreatura. Scommettiamo che appena trovo un cartello imbecille tipo “qui non posso entrare” chiamo la Guardia di Finanza? Magari c’è qualcosa che impedisce anche a noi bipedi di entrare nel vostro locale”. I like sono piovuti a migliaia, così come i commenti di incoraggiamento e di entusiasmo di centinaia di follower che hanno raccontato tante difficoltà o piccole discriminazioni quando viaggiano con i loro amati cani.

Finito? Neanche per sogno. Dopo alcuni giorni Rita Dala Chiesa è ritornata sull’argomento condividendo un testo nel quale si fa riferimento al D.P.R. 320/54 nel quale si legge: Regolamento della polizia veterinaria ammette l’accesso ai cani nei locali pubblici e mezzi di trasporto purché al guinzaglio. Nessun commerciante può vietare l’ingresso ai cani”. Il commento della conduttrice tv stavolta è secco e sferzante: “e adesso come la mettiamo?”.

Tra i commenti c’è chi le fa notare che il D.P.R. effettivamente esiste ma che non attiene alla regolamentazione degli animali nei luoghi pubblici, ma alle infestazioni e ai comportamenti per infezioni e animali infetti”. Rita Dalla Chiesa ribatte che la legge dice il contrario ma che tante persone non lo sanno e che è proprio per questo che ci sono tanti abbandoni estivi.

E via discutendo. Ma cosa dice la legge? Nella selva di regolamenti e provvedimenti che a volte si contraddicono, fa fede il regolamento (CE) n. 852/04 che stabilisce che è sempre vietato l’accesso di cani o altri animali nei locali dove gli alimenti sono preparati e trattati (laboratori di produzione, magazzini, cucine); va sempre garantito l’ingresso ai cani-guida ma in tutti gli altri casi è facoltà dell’esercente accettare gli amici a quattro zampe o meno; se si accoglie un cane, dev’essere munito di guinzaglio e museruola”.

In ogni caso tra i commenti al post ce ne sono anche di chi racconta la propria paura per i cani e testimonia che non potrebbe mai entrare in un ristorante dove ce ne sono, seppur tenuti al guinzaglio. C’è anche chi testimonia la propria allergia al pelo del cane e chi sottolinea la maleducazione di tanti proprietari di amici a 4 zampe che non puliscono i loro bisogni.

 

23/08/2018