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Il campione di nuoto artistico: "Io bullizzato perché sono uomo"

Giorgio Minisini è il primo maschio a gareggiare e vincere in questo sport e ad abbattere un grandissimo stereotipo. La nostra video intervista

Intervista a Giorgio Minisini

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Bello, sì, ma quanta responsabilità essere i primi. Giorgio Minisini, nuotatore artistico italiano, medaglia d’oro ai campionati mondiali di nuoto sincronizzato di Budapest nel 2017 e nel 2022, è soprattutto colui che ha aperto le porte del nuoto artistico agli uomini in Italia e nel mondo.

Il primo ad abbattere uno stereotipo che in questo caso colpisce gli uomini.

"Il maschio. Come inseguire i sogni senza perdere se stessi: la mia vita nel nuoto artistico" è il titolo del suo libro che verrà dibattuto nel suo intervento a Ferrara durante il Festival di Internazionale.

"Non è stato facile. In queste parole ho sempre nascosto un mondo di eventi, pensieri e paure che hanno reso la mia carriera sportiva molto diversa da quella che ci si potrebbe immaginare. Non ne ho mai parlato sia per non mettere in ombra ciò che stiamo facendo come nazione e come movimento nel nuoto artistico, sia per questioni di opportunità.

Tutto ciò che ho fatto, dal primo giorno di allenamento in poi, è stato inseguire un sogno, senza mai metterlo in dubbio. La verità però è che capita di perdersi a metà strada, di smarrire la via, di non ricordarsi più da dove si è partiti e dove si voleva andare. Cresciamo con la convinzione per cui 'se ti impegni ce la fai', e inseguendo ciecamente questa convinzione trasformiamo il lavoro in obbligo, le sfide in esami, le soddisfazioni in numeri. Così vincere diventa solo prevalere sugli altri, ignorando quanto l'esito di qualsiasi competizione sia in mano alla fortuna. E soprattutto smarrendone il senso.

Davanti alla paura di essere in balia della sorte, cosa possiamo fare nutrire le nostre ambizioni?

Non è stato facile, ma tornare sui miei passi, scavare tra i miei ricordi alla ricerca del traguardo per il quale mi ero messo in cammino mi ha permesso di ritrovare il senso stesso del viaggio, e la gioia della competizione: il regalarsi tra tutti i partecipanti alla gara la soddisfazione del correre insieme.

Spero che la mia esperienza possa essere d'aiuto, a qualcuno che l'ha smarrita, a ritrovare la strada. O ancora meglio a non perdersi.

Una presenza dunque importantissima sul palco proprio di Ferrara, che ogni anno chiama a intervenire personaggi anche del mondo della cultura e dello sport, che hanno una storia rivoluzionaria.

Uno sport inclusivo 

Minisini, agli scorsi europei, ha anche fatto una performance con Arianna Sacripante, atleta con la sindrome di Down, un altro modo per "raccontare" il valore dello sport. 

La cosa più bella di questo sport?

Che si può gareggiare maschi e femmine insieme, non ha competizioni a binari separati. Credo che non ci sia nessuna disciplina più inclusiva. 

Il campione di nuoto artistico Io bullizzato perché sono uomo

Foto Ansa

22/09/2023