Una donna consapevole, che ha fatto pace con sé stessa, con un successo a volte travolgente ma anche con i dolorosi effetti collaterali che tanto successo può portare, come le invidie e gli odiatori che colpiscono all’ombra dei social. E soprattutto una quasi mamma che, nei suoi 39 anni, (leggi qui) non vuole negarsi la gioia di stare sul palco e di sentire l’affetto straordinario che le tributa immancabilmente la sua Big Family. Alessandra Amoroso sta vivendo un momento di grazia e ne è consapevole perché “ho smesso di autoboicottarmi, di essere fortemente giudicante e ho abbracciato quella parte di me che mi faceva perdere il controllo. Ero entrata in crisi, ho visto il mio lato oscuro. Non ero abituata a così tanto odio, del resto non si è mai pronti e non ho saputo dove aggrapparmi. Però sono grata per quello che è successo, perché ho cambiato la prospettiva e ho iniziato a vedere le cose per quello che erano. E a capire che non si può piacere a tutti". Un nuovo disco, "Io non sarei" (Sony) in cui è anche autrice e collabora con Serena Brancale e Big Mama, un tour appena battezzato col sold out alle Terme di Caracalla (leggi qui) e l’attesa più bella, quella della piccola Penelope Maria che dovrebbe nascere il prossimo 9 settembre.
Alessandra, questo è un periodo magico per te, tra la gioia di un grande amore, l'arrivo della tua bimba, un tour sold out e un nuovo disco. Come ti senti a vivere tutto questo e in particolare com’è esibirsi live in questa fase della tua vita con il pancione?
“Vivo tutto questo con tanta gratitudine e sicuramente esibirmi con mia figlia è una delle cose più belle che mi siano mai capitate nella vita”.
Ricordo di averti vista a Sanremo poco più di un anno fa in sala stampa mentre piangevi raccontando un tuo momento difficile. Cos'è cambiato da allora e da dove è cominciata la tua rinascita in qualche modo?
“Questa sorta di rinascita è iniziata quando ho detto “fino a qui tutto bene”. Nel senso che comunque ad oggi sono molto grata a quelle persone che mi hanno aperto gli occhi perché alla fine non si può piacere a tutti. E l'idea di vedere le cose per quello che sono, anche questo mi ha insegnato tanto. Perché tante volte mi perdevo dietro il giudizio o le critiche fatte sui social a caso, solo per ferire. E quindi ad oggi mi hanno insegnato a dare loro la giusta attenzione e cioè zero”.
Dal palco delle Terme di Caracalla hai lanciato un altro messaggio importante a sostegno, insieme anche a Fiorella Mannoia, a sostegno di “Una Nessuna Centomila”. Continuerai il tuo impegno contro la violenza di genere? Cosa speri anche per la tua bambina, per il futuro?
“L'impegno dell'associazione di “Una Nessuna Centomila” è un impegno costante che c'è ogni giorno. Sono onorata di farne parte. Proverò in qualsiasi modo a dar voce a questo genere di situazioni tramite il mio lavoro. Per fare luce lì dove non ce n’è, per veicolare messaggi e per stare accanto alle donne, a sostegno delle donne, a favore delle donne. Perché ne abbiamo bisogno ancora. La questione è che però non può sempre solo partire da noi artisti e artiste. Forse è giusto che qualcun altro faccia qualcosa di molto importante”.
Che cosa cercherai di insegnare alla tua bimba? Quali valori imprescindibili vorresti trasmetterle?
“Sicuramente il valore della famiglia è molto importante. E poi vorrei che lei imparasse ad accettare se stessa sempre, senza scendere a compromessi. E che fosse consapevole che la diversità è unicità e che l'amore vince su tutto. Sempre”.