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Aria condizionata e ventilatori: consigli per un’estate fresca ma in salute

Getti d’aria polare, ventilatori che girano all’impazzata, impianti sporchi e senza manutenzione. Il rischio? Una montagna di malanni

Aria condizionata e ventilatori consigli per unestate fresca ma in salute
di Stefania Elena Carnemolla

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Caldo, afa, temperature infernali che causano disagio, con gli impianti di condizionamento che, in macchina, in casa, in ufficio, nei luoghi pubblici, pompano aria fredda per un senso di refrigerio e sollievo. Capita, tuttavia, che l’aria sia eccessivamente fredda o che la prolungata esposizione a temperature polari comporti problemi di salute.

PICCOLI TRUCCHI CONTRO IL CALDO

La classica aria condizionata non è l’unica soluzione per rinfreScare, ad esempio, l’ambiente di casa o quello dell’ufficio. Il Ministero della Salute, in un opuscolo su come proteggersi dal caldo estivo, ricorda le schermature, l’isolamento termico e, per l’appunto, i condizionatori d’aria. Le schermature delle finestre esposte al sole possono, ad esempio, essere realizzate con tende o oscuranti esterni regolabili come persiane o veneziane. Per mantenere l’ambiente più fresco il consiglio è, invece, di aprire le finestre al mattino presto, di chiuderle durante il giorno quando la temperatura esterna è più alta rispetto a quella interna e di aprirle la sera tardi o la notte per fare entrare l’aria fresca.

MANUTENZIONE DEI CONDIZIONATORI D’ARIA

L’uso dei condizionatori necessita di alcune precauzioni a cominciare dalla loro manutenzione. L’ Istituto Superiore di Sanità consiglia, ad esempio, di pulire regolarmente una volta al mese a impianto fermo, seguendo le indicazioni del singolo produttore, i filtri dell’aria di ricircolo questo perchè la polvere catturata è un “ambiente favorevole” per la proliferazione di batteri, funghi, muffe, senza dimenticare acari e pollini. Tra gli agenti patogeni la casa farmaceutica Angelini ricorda, ad esempio, il batterio Legionella pneumophila, responsabile della legionellosi o malattia del legionario, di cui esiste una forma più lieve chiamata febbre di Pontiac: “Questo microrganismo” spiega “vive e si riproduce molto bene nell’ambiente caldo-umido presente all’interno dei condizionatori d’aria e la malattia di cui si rende responsabile è caratterizzata da febbre, tosse e sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea); nei casi più seri può evolvere anche in una polmonite”.

PULIZIA DEI CONDIZIONATORI D’ARIA

Per la pulizia dei filtri, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, non vanno utilizzati o spruzzati direttamente detergenti o disinfettanti per “non inalare sostanze inquinanti” durante il funzionamento. Importante anche la pulizia di prese e griglie di ventilazione, utilizzando panni di microfibra inumiditi con acqua e i comuni saponi o con una soluzione di alcool etilico con una percentuale minima del 70%, per poi passare all’asciugatura. La pulizia delle griglie, ricorda l’Istituto Superiore di Sanità, è importante perché “contribuisce al buon mantenimento generale dell’aria negli ambienti” mentre uguale attenzione deve riguardare i mini condizionatori portatili personali, dal loro posizionamento alla pulizia dei filtri e del contenitore per l’acqua.

TEMPERATURA IDEALE

Anche se la temperatura esterna è molto calda, quella interna non va abbassata troppo per non incorrere in malanni. La temperatura interna ideale, ad esempio dell’ambiente domestico, è di 24-26° C, valori che assicurano il benessere fisiologico. In buona sostanza il flusso d’aria condizionata non deve essere troppo freddo per non creare un divario eccessivo tra temperatura interna e quella esterna: “Gli sbalzi di temperatura” spiega, ad esempio, Angelini “sono, infatti, dannosi per il nostro apparato respiratorio perché il freddo eccessivo causa una sorta di blocco del sistema naturale di difesa delle vie respiratorie provocando una diminuzione della vascolarizzazione delle mucose respiratorie ed una conseguente paralisi delle minuscole ciglia vibratili che rivestono le mucose stesse la cui funzione è proprio quella di allontanare dal nostro organismo i microrganismi presenti nell’aria che respiriamo. Per questo motivo possiamo incorrere nelle classiche malattie da raffreddamento che includono raffreddore, mal di gola e bronchite e, oltre a queste, rischiamo anche l’emicrania, il torcicollo, i dolori articolari, i dolori muscolari ed i dolori addominali che talvolta possono essere anche accompagnati da dissenteria”. Una temperatura molto fredda può anche infiammare i nervi del viso, causando una paralisi facciale anche se temporanea e guaribile in pochi giorni o in una settimana.

DIREZIONE DEL FLUSSO D’ARIA

Il flusso d’aria, spiega la Società Italiana di Medicina Ambientale, non deve essere direzionato dall’alto verso il basso o puntato direttamente sulle persone. La direzione giusta è solo verso l’alto. Lo stesso vale per i ventilatori meccanici, che, ricorda il Ministero della Salute, non vanno mai indirizzati “direttamente sulle persone” ma regolati pensando a “far circolare l’aria in tutto l’ambiente”. Inoltre, se la temperatura interna è superiore ai 32°C, “i ventilatori” spiega ancora il Ministero della Salute “possono aumentare il rischio di disidratazione, soprattutto nelle persone costrette a letto, se queste non assumono contemporaneamente grandi quantità di liquidi”. Ogni volta, invece, che si passa da un ambiente caldo a uno freddo e ventilato, raccomanda il Ministero della Salute, è importante coprirsi, in particolare se si soffre di malattie respiratorie.

UMIDITÀ E FONTI DI CALORE 

La temperatura interna non deve essere molto umida per evitare sbalzi termici, anche bruschi, con l’esterno. In estate i valori ideali, ricorda la Società Italiana di Medicina Ambientale, sono fra il 50 e il 70%, facilmente calcolabili con un igrometro. Un aiuto può venire, ad esempio, da un deumidificatore. Per mantenere l’ambiente fresco, raccomanda, invece, il Ministero della Salute, è importante chiudere le finestre dei locali climatizzati, usando possibilmente “protezioni oscuranti” e non utilizzando il forno o altri elettrodomestici che producono calore, come phon, ferro da stiro, eccetera.

PRIMA DI SALIRE IN AUTO

Precauzioni vanno adottate quando si usa un mezzo di trasporto come, ad esempio, l’automobile: “Se si entra in un’autovettura che è rimasta parcheggiata al sole” spiega il Ministero della Salute “per prima cosa aprire gli sportelli per ventilare l’abitacolo e poi iniziare il viaggio con i finestrini aperti o utilizzare il sistema di condizionamento dell’auto per abbassare la temperatura interna. Attenzione anche ai seggiolini di sicurezza per i bambini: prima di sistemarli sul sedile verificare che non sia surriscaldato”.

IN VIAGGIO

Nel caso l’automobile abbia un impianto di condizionamento, la temperatura, spiega il Ministero della Salute, va regolata “in modo che ci sia una differenza non superiore ai 5°C tra l’interno e l’esterno dell’abitacolo”, evitando anche di “orientare le bocchette” in direzione dei passeggeri. Viceversa, spiega il Ministero della Salute, se la vettura non ha un simile impianto, evitare di viaggiare nelle ore più calde della giornata, ad esempio dalle 11 alle 18. Una buona soluzione per non far surriscaldare l’abitacolo sono le tendine parasole.

Dal caldo ci si può difendere, ricorda il Ministero della Salute, controllando la “situazione del traffico” per “evitare lunghe code sotto il sole” e sistemando a bordo scorte d’acqua in caso di “code o file impreviste”, evitando anche, durante le soste, di “mangiare troppo rapidamente” consumando alcolici e cibi pesanti. Ultimo accorgimento riguarda i farmaci, da trasportare, più che in valigia, in un bagaglio a mano da sistemare al riparo da fonti di calore.

Abbiamo parlato di:

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Istituto Superiore di Sanità Website | Twitter | YouTube | LinkedIn

Angelini Website | Twitter | LinkedIn

Società Italiana di Medicina Ambientale Website | Facebook | LinkedIn

 

30/06/2020