Uva, denti di leone, cristalli, pannocchie, broccoli, arachidi, rose, conchiglie, ossa di pollo, gamberetti, api regina, bacche, sardine, cimici, fagioli, fagiolini, pomodorini, chicchi di mais, piante grasse, albicocche, spighe, aglio, chicchi di grano: tutto ai raggi X. Avreste mai pensato di fare la TAC, utilizzando un macchinario per la tomografia computerizzata come una qualsiasi macchina fotografica, a un broccolo e a una sardina? A un’albicocca e a un chicco di mais? A un’ape regina e a un gamberetto? Nel mondo dell’impossibile si può. Con risultati straordinari.
L’originale idea è di alcuni ricercatori del dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, che, in collaborazione con Comunica, piccola società di grafica di Paullo, nel milanese, hanno realizzato il sito inimage.it, attraverso cui è possibile acquistare o ordinare poster, tele e t-shirt con immagini, vere e proprie sezioni e ricostruzioni in 3D, relative a cibo, sfondi, natura, oggetti, insetti, fiori, grafismi, odontoiatria o altre categorie che l’utente voglia suggerire.
Immagini di soggetti naturali, parti del corpo umano, oggetti di uso quotidiano, che spesso, una volta usurati, vengono rilasciati nell’ambiente: chiavette USB, fiammiferi, penne a sfera, cellulari, molle di metallo, sigarette, bottiglie di plastica PET, accendini, batterie, lampadine…
Un’idea per raccogliere fondi e aiutare la ricerca in campo medico. In Italia, dove i finanziamenti per la ricerca sono al lumicino, c’è, infatti, chi s’ingegna: “Sappiamo tutti che la ricerca scientifica in Italia è sottofinanziata” così, Giacomo Bellani, professore associato di Anestesiologia e responsabile del progetto “e per questo motivo è difficile avviare nuovi progetti o far partire collaborazioni internazionali. Noi abbiamo pensato di affrontare questo ostacolo con un’ottica positiva e propositiva: usare idee, capacità e strumenti che abbiamo già a disposizione per sostenerci e creare nuove opportunità”.
La tecnologia alla base del progetto è stata presentata, lo scorso settembre, dal team del professor Bellani nell’ambito del laboratorio Look Inside di MeetMeTonight, a Milano, invitando i visitatori a navigare con uno software all’interno degli oggetti. “Cellulari, conchiglie, arachidi e persino gamberetti. Come sono fatti dentro?” e ancora “Siete capaci di riconoscere un uovo visto dall’interno?”, questi, alcuni dei quiz rivolti dai ricercatori al pubblico.
Il macchinario utilizzato per la realizzazione delle immagini a raggi X, in dotazione al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’ateneo, si chiama MicroCT Skyscan 1176. Come avviene l’acquisizione? L’oggetto, spiegano i ricercatori, viene inserito nel macchinario per la micro tomografia computerizzata. La MicroCT Skyscan 1176 emette quindi raggi X, misurando la densità dell’oggetto. Grazie a un “processo matematico” vengono allora realizzate “immagini virtuali di sezioni dell’oggetto”, con ricercatori e grafici che le lavorano fino a ottenere “effetti cromatici, foto 3D e video”. Il tempo per una TAC non è eccessivo, bastano, infatti, dai quindici ai sessanta minuti.
Chi potrebbe essere interessato all’acquisto di tali immagini? “Giornalisti in cerca di immagini particolari per un servizio” spiega il professor Bellani “grafici, arredatori d’interni”, nonché, grazie all’alta risoluzione, chi necessiti di stampare immagini di “grandi dimensioni”, quindi, anche “case editrici” con interessi nel settore didattico.
Non solo professionisti, anche appassionati, che con un semplice gesto potranno aiutare la ricerca medica, anche grazie a un broccolo in 3D.
Abbiamo parlato di:
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Look Inside - MeetMeTonight Website