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Il Parco più Bello d’Italia: due ville lombarde incoronate regine

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Bellezze verdi italiane, in primavera il comitato scientifico della XIV edizione del concorso Il Parco più Bello d’Italia, organizzato dall’omonimo network, che da anni promuove un turismo verde alla scoperta dei gioielli del patrimonio botanico e paesaggistico del Bel Paese, aveva nominato i dieci finalisti. Un tour verde dal Piemonte alla Sicilia fra parchi, giardini, orti botanici, ville e gloriose dimore. Si conoscono ora i vincitori del concorso voluto dall’architetto Leandro Mastria, che gode, fra i tanti patrocini, di quello dell’Unesco. Vincitrici del concorso due ville lombarde: Villa Melzi d’Eril per la categoria Parchi Privati e Villa Borromeo Visconti Litta per quella Parchi Pubblici, con la Giuria che ha considerato interesse botanico e storico-artistico, stato di conservazione, gestione e manutenzione, accessibilità e servizi, relazioni con il pubblico e promozione turistica.

Villa Melzi d’Eril si trova a Bellagio, sul Lago di Como. Fu dimora di Francesco Melzi d’Eril, duca di Lodi, vice presidente della Repubblica italiana sotto Napoleone Bonaparte, quindi gran cancelliere del Regno Italico. Sculture, laghetti, piante esotiche e secolari, la villa è un esempio classico di villa ottocentesca. Accoglie i visitatori, dal versante di Bellagio, un piccolo giardino orientale con un laghetto di ninfee e aceri giapponesi, mentre all’estremità del laghetto c’è una grotta artificiale sovrastata da un ponticello in pietra e una finta rovina. Sul lato meridionale, in corrispondenza dell’ingresso di Loppia, c’è, invece, un boschetto di bambù, quindi, a fianco dell’approdo turistico, una cappella gentilizia.

Guarda il lago un chiosco in stile moresco, usato come sala da tè, con i busti di Ferdinando I, imperatore d’Austria, e dell’imperatrice Marianna di Savoia, nonché del duca Lodovico Melzi e della consorte Josephine Melzi Barbò. A centro del giardino, dove sul manto erboso c’era un tempo un campo da tennis, si trova un capanno, pensato come belvedere e luogo di riposo. Il sentiero che costeggia il lago e che conduce alla villa è fiancheggiato da un filare di platani potati a ombrello con rami estesi in orizzontale per “assicurare ombra e frescura”. Un sistema di potatura utilizzato in Francia per “proteggere dal caldo e dal sole i soldati in marcia dell’esercito napoleonico”. Il primo tratto della passeggiata dei platani conduce a una terrazza sul lago con scalinata a doppia rampa con quattro leoni di gusto egizio, colonne, vasca di ninfee con sculture. La serra, dove un tempo, in inverno, venivano “ricoverate le piante di aranci” ospita oggi un piccolo museo con cimeli del periodo napoleonico, reperti archeologici e affreschi rinascimentali. Nei giardini della villa è possibile ammirare su un terreno terrazzato un “raro esempio” di serre a gradoni. In passato, nel piano più basso, un impianto di riscaldamento a caldaia unica conduceva, attraverso alcune tubazioni, l’aria calda alle serre superiori.

Una residenza che ha incantato la Giuria del concorso. 'Particolare attenzione merita la componente botanica che, nonostante gli inevitabili avvicendamenti, ha rispettato e valorizzato nel tempo l’originario rapporto tra pieni e vuoti e tra specie autoctone ed esotiche, tra cui le pregiate collezioni di camelie e di aceri giapponesi, mentre l’ampio viale rettilineo, delimitato da platani pluricentenari abilmente potati, asseconda la riva del lago esaltandone le visuali”.

Villa Borromeo Visconti Litta, si trova, invece, a Lainate, nel milanese. La villa, con giardino tardocinquecentesco, rivisitato nel Settecento, Teatro di Verzura, Ninfeo decorato con mosaici, stucchi, pitture e giochi d’acqua dove erano esposte le “pregiate collezioni” del suo proprietario, il conte Pirro I, è regno di ananassi, semplici, agrumi, siepi di bosso, carpini e rari esemplari arborei come un Ginkgo biloba, forse dell’Ottocento. Preziosa la fontana settecentesca di Galatea, decorata con otto statue simboleggianti le divinità protettrici dei lavori agricoli. Dal 1971 la villa è di proprietà del Comune di Lainate, cui si devono interventi di restauro, come quello delle ottocentesche serre delle orchidee.

Un gioiello artistico e naturalistico italiano: “Il complesso di Villa Litta” così, infatti, la Giuria “fu ideato dal conte Pirro I Visconti Borromeo, che alla fine del XVI secolo – avvalendosi della collaborazione di alcuni fra i migliori artisti lombardi – volle conferire ai propri possedimenti i caratteri ludici delle residenze nobiliari dell’Italia centrale, con giardini “all’italiana” e il meraviglioso Palazzo delle acque. Fulcro del giardino, il ninfeo è un capolavoro del Manierismo, articolato in più vani, rivestiti di conchiglie, adorni di sculture e mosaici; in esso sono stati ripristinati gli originari giuochi d’acqua, così come riportate a nuova vita, di recente, le antiche serre delle orchidee. Alla bellezza e importanza del ninfeo e del parco, restaurati con sapienza e rigore filologico, si aggiunge una gestione del complesso da parte di un’associazione che si avvale anche dell’apporto di volontari, con la regia del Comune di Lainate, proprietario del bene. Molto incisivo, ai fini della gestione, è il coinvolgimento della comunità locale, non solo mediante visite guidate (in particolare destinate anche alle scuole) ma anche attraverso numerose attività creative che uniscono il diletto alla conoscenza”.

Il network Il Parco più Bello d’Italia invita nel frattempo gli utenti a votare il loro preferito tra i dieci finalisti – qui le istruzioni – eleggendo, così, il Vincitore Popolare 2016. I dieci finalisti – qui un ritratto Tiscali – sono, oltre a Villa Visconti Borromeo Litta e Villa Melzi d’Eril, Villa della Regina, sulle colline di Torino, l’Oasi Zegna, nelle Alpi Biellesi, Villa Pisani Bolognesi Scalabrin a Vescovana, nel padovano, Villa Sorra a Castelfranco Emilia, Villa Celle a Santomato, nel pistoiese, Giardino Buonaccorsi a Potenza Picena, nel maceratese, Villa Floridiana sulla collina del Vomero, a Napoli, il Giardino Pubblico Vittorio Emanuele a Caltagirone, nel catanese. Il vincitore verrà annunciato in autunno in occasione della cerimonia di premiazione dei due Parchi Più Belli d’Italia.

 

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I parchi più belli d’Italia: dal Piemonte alla Sicilia, la top ten 2016 Articolo Tiscali