L'orso investito in Abruzzo e quel problema costante della sicurezza stradale

di Gianluca Felicetti

Come tutti gli altri incidenti stradali, anche quelli che coinvolgono animali sono causati da velocità, disattenzioni, problemi dei mezzi o del fondo stradale.

Così quello che ha coinvolto la scorsa notte un orso marsicano vicino a Roccaraso, in Abruzzo. Il plantigrado è morto l'indomani mattina nonostante le cure prestate nell'ambulatorio veterinario dell'area faunistica di Palena, gestita dal Parco della Maiella. Il mezzo che lo ha investito, probabilmente un autoarticolato, non è stato purtroppo rintracciato (in base al Codice della Strada aveva l’obbligo di fermarsi e di chiamare i soccorsi)

Non è il primo orso a scomparire in queste condizioni in Abruzzo. Negli anni passati alcuni sono morti attraversando addirittura l’autostrada dei Parchi. Nel periodo pre-letargo questi animali si muovono infatti di più per procacciarsi più cibo in vista dei mesi più freddi.

Gli appelli a limitare la velocità sono sempre i benvenuti ma evidentemente non bastano. Altre volte sono gli umani a pagarne le conseguenze. Il risarcimento dei danni subiti a causa della fauna selvatica “patrimonio indisponibile dello Stato” è materia delle Province e ora delle Regioni.

Una soluzione, almeno per attenuare i numeri - in crescita - degli incidenti con animali, viene da tecnologia e buon senso che, assieme, costituiscono il Progetto LifeStrade sostenuto dall’Unione Europea e dalle Regioni Toscana, Umbria e Marche, operativo da qualche anno e con ottimi risultati, su alcune strade frequentate da cinghiali, daini, ricci… Mappatura degli investimenti per identificare le zone più a rischio, installazione di dissuasori ottici e acustici e realizzazione di attraversamenti naturalmente obbligati.

Ma dovrebbe essere fatto a livello nazionale, per la sicurezza e l’incolumità di tutti. Umani e animali.