logo tiscali tv

Madri che amano troppo, quali conseguenze per i figli?

di Caterina Steri

Leggi più veloce

Le dipendenze affettive, come spesso detto, non si sviluppano solo nei confronti del partner, ma anche dei genitori, figli, amici.

A proposito di quella che si sviluppa nei confronti dei figli, potremmo parlare di genitori che amano troppo.

Si può diventare tali fin dalla più tenera età dei figli e spesso le vittime sono le madri. Una differenza tra madri e padri, in base alla mia esperienza professionale, è che la gelosia delle prime è dovuta soprattutto alla paura di essere abbandonate, quella dei secondi all’esigenza di avere il controllo sulla prole. Per entrambi i genitori comunque alla base c’è sempre un’insicurezza di fondo rispetto a quella che è la loro vita.

Oggi vorrei parlarvi di quali possano essere le conseguenze nei bambini nei casi in cui le madri li amino troppo.

Una madre che ama troppo, non si sente sicura di se, di conseguenza nemmeno del rapporto con il proprio bimbo. Vivendo nel terrore di poterlo perdere o di esserne abbandonata, tende a “proteggerlo” in modo esagerato, ovvero a nasconderlo e a cercare di creare un rapporto di totale esclusività con lui.

A volte la sua gelosia sfocia nella patologia per diventare ossessiva. In questi casi anche il padre del bambino viene visto come una minaccia, spesso dando origine al tracollo della coppia.

Alcune donne si rendono conto del loro disagio e di quello che possono causare al figlio e quindi cercano di correre ai ripari chiedendo un sostegno psicologico, o almeno inizialmente parlandone con qualcuno di loro conoscenza. Un primo passo importante è quello in cui si riconosce di avere un problema.

Altre invece giustificano il loro comportamento con le scuse più varie: la paura che i bambini possano contrarre malattie da chi viene a far loro visita, il possibile disagio che possono sentire se presi in braccio da altri individui. Nei casi più estremi, ritenere che se sta bene con la madre non abbia bisogno di altri e il pensiero che qualcuno glielo possa portare via.

In un tale contesto è fondamentale la figura paterna, che non può permettersi di lasciar perdere il comportamento della madre sperando che si risolva da solo. Occorre creare una linea di crescita comune per il bambino in cui entrambi i genitori siano coinvolti e abbiano la stessa libertà di parola e azione. 

Il figlio deve abituarsi a poter stare  con più figure di riferimento senza sentirsi perduto. La madre non può stare sempre con lui.

Con una madre che lo ama troppo il bambino rischia diverse conseguenze:

- maturerà più tardi rispetto ai suoi coetanei perché sin da subito viene privato della sua autonomia;

- svilupperà una scarsa autostima perché, dato che la madre è stata sempre con lui a soddisfare qualsiasi esigenza, non si sentirà mai in grado di poter fare da solo;

- si sentirà in colpa quando sceglierà di fare altro piuttosto che rimanere con la madre o quando sentirà il bisogno di stringere delle relazioni con altre figure;

- non riuscirà a capire che cosa vorrà davvero dalla vita perché non oserà esprimere altro al di fuori dell’esperienza con la madre;

- quando la madre non ci sarà più, perché nella maggior parte dei casi capiterà anche questo, il figlio adulto penserà di essere perduto e si sentirà nella condizione di dover iniziare tutto da capo 

  perché fino ad allora non avrà costruito niente che sia stato solo “farina del suo sacco”.                  

 Potranno svilupparsi ancora tante altre questioni rispetto al discorso che stiamo facendo.

Meglio quindi, se ci si dovesse rendere conto di avere questo genere di problema, correre subito ai ripari; e se non si riesce a trovare una soluzione da soli, chiedere l'aiuto di un esperto.

 

 



17/02/2014