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Noi che stiamo tutto il giorno inchiodati agli schermi dei cellulari, ecco cosa rischiamo e come difenderci

Come contrastare i problemi agli occhi legati all’uso prolungato del computer, smartphone o ad altri device digitali

Noi che stiamo tutto il giorno inchiodati agli schermi dei cellulari ecco cosa rischiamo e come difenderci

foto credit pexels

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Tutto il giorno al computer, poi alla sera a chattare sullo smartphone o a fare acquisti online mentre magari guardiamo anche la tv? Alzi la mano chi è fuori da questo cortocircuito. Non c'è da stupirsi se i nostri occhi ne risentono e la sensazione di averli affaticati e stanchi è più o meno una costante.
Una condizione che a lungo andare potrebbe portare a sviluppare una vera e propria sindrome - chiamata sindrome da visione al computer - che unisce sintomi visivi e motori e si stima che ne soffrano tra il 70 e il 90 per cento delle persone, spesso inconsapevolmente.

Sindrome da visione al computer

Più passano gli anni e più cambia il modo di lavorare nonché di studiare, con un utilizzo sempre maggiore di computer e tablet, a cui si aggiunge il tempo libero trascorso in compagnia di smartphone. Uno stile di vita che spesso non possiamo cambiare, ma che mette a dura prova la vista perchè usata in maniera intensa e prolungata.
Quando si osserva a lungo uno schermo, gli occhi si chiudono con minore frequenza: se in genere li apriamo e chiudiamo tra le 17 e le 20 volte al minuto, quando lavoriamo al computer passiamo a 12-15 volte, il che si traduce in un sovraccarico per la vista. Il meccanismo di chiusura serve per rinnovare il film lacrimale sulla superficie oculare, se il rinnovo non è adeguato subentrano irritazione, prurito, sensazione di fastidio e dolore.
E proprio coloro che utilizzano il pc per più di due ore al giorno sono maggiormente a rischio di sviluppare questa condizione clinica di sindrome da visione al computer, che colpisce vista e apparato muscolo-scheletrico. 

Sintomi

Fra i sintomi più comuni spiccano il bruciore agli occhi, l’affaticamento della vista, il mal di testa e una serie di dolori al collo dovuti alla posizione innaturale della testa per fissare lo schermo di pc e cellulare.
Di solito non compaiono subito, ma dopo due o tre ore di lavoro, condizionando la resa di chi ne soffre, con un calo della concentrazione che può unirsi a sensazioni di disagio e ansia dato dal malessere mentre si lavora. I sintomi, inoltre, possono essere passeggeri e andar via appena ci si allontana dal monitor, con grande sollievo fisico e psicologico.

Lavoro di ufficio: come salvaguardare la vista

Siccome non esistono quasi più le canoniche ore di lavoro in ufficio, ma si passa dallo stare davanti al computer all'inviare mail dal telefonino non permettendo ai nostri occhi di riposare, il primo consiglio è di guardare altrove rispetto allo schermo. Basta concentrarsi su un oggetto lontano, magari affacciandosi dalla finestra e osservare un punto a 10/20 metri di distanza per almeno 20 secondi, ogni 20 minuti circa. Alzandoci in piedi, oltre a cambiare prospettiva ci permette di sgranchire collo e gambe aiutando anche il benessere muscolare e articolare.
Un ulteriore aiuto viene proprio dalla tecnologia, utilizzando uno schermo ad alta definizione si rende meno faticosa la lettura a video, grazie ai caratteri più definiti e al maggiore contrasto. È importante poi che la postazione sia priva di riflessi che confondono la vista e costringono gli occhi a fare sforzi maggiori. Inoltre, il monitor dovrebbe essere tenuto a una distanza di 50 o 70 centimetri dagli occhi, e con un'altezza tale da tenere la testa lievemente inclinata verso il basso.
Quando si usa lo smartphone è bene tenere spalle e testa all'indietro avvicinando lo schermo al viso e non viceversa così da migliorare un po' la postura.

I danni causati dalla luce blu

Molte problematiche legate agli schermi digitali di computer e smartphone sono dovute alla luce blu che emettono perchè in sintesi porta a un più rapido invecchiamento della vista, mentre un eccesso può provocare disturbi del sonno e della concentrazione. Un’esposizione quotidiana e prolungata alla luce blu può provocare danni alla retina perché le difese naturali dell’occhio non riescono a schermarla, penetrando in profondità nell'occhio. Del resto il nostro sistema visivo è sì evoluto nei millenni, ma continua a privilegiare punti lontani insomma l'opposto di ciò che che propiniamo ogni giorno con gli schermi dei dispositivi elettronici.
Che fare? Un escamotage potrebbe essere quello di ricorrere a occhiali con lenti con filtro protettivo anti-luce blu. E poi è importante privilegiare cibi ricchi di vitamina A, che fa bene nel processo di assorbimento della luce da parte della retina, come ad esempio patate, carote e verdure a foglia verde. In ultimo, ma solo in ordine di elenco è fondamentale ascoltare il proprio corpo, se si avvertono gli occhi stanchi, secchi o che bruciano o se si ha mal di testa, è consigliabile prendere una pausa e guardare lontano.

12/01/2024