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Uscire più forti dalle esperienze dolorose con l'aiuto della resilienza

di Caterina Steri

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La resilienza in termini psicologici indica la capacità delle persone a reagire a degli eventi stressanti  (lutti, tragedie, forti disagi) e a riorganizzare la propria vita in modo positivo. In un periodo di forti stress economici, politici, lavorativi e personali, quest’argomento mi pare d’obbligo.

Quante volte capita di dover affrontare delle problematiche che sembrano insormontabili, senza una via di uscita, che si presentano una dietro l’altra? Di fronte a certe esperienze alcuni reagiscono (o non reagiscono) disperandosi, non essendo lucidi, facendosi sopraffare dallo sconforto; altri invece non perdono di vista i loro obiettivi, i progetti, i sacrifici di una vita; pur con tanta fatica affrontano le situazioni, risollevandosi dalla “batosta” e riescono a raggiungere a testa alta delle mete importanti. Queste ultime sono persone che, animate da uno spirito resiliente, riescono ad uscire più forti di prima da ogni esperienza negativa, tendono ad avere una visione ottimista della vita, ad essere più flessibili, ad adattarsi ai cambiamenti, a far tesoro delle proprie ed altrui esperienze e concepiscono le sfide come ulteriori stimoli da affrontare piuttosto che come minacce.

La resilienza non si compra al supermercato: si modifica nel tempo in base alle esperienze, ai vissuti personali, alle risorse e alla capacità di reagire alle situazioni avverse. Dipende dal clima familiare in cui si è cresciuti, dalla fiducia nelle proprie competenze, dall’integrità personale, dalla capacità di controllare gli impulsi e le emozioni, di porsi degli obiettivi e di perseguirli, dall’avere adeguate capacità di comunicazione e di risoluzione dei problemi, dall’abilità di crearsi attorno una rete sociale che potrebbe costituire un supporto nei momenti di difficoltà. Così come l’autostima, anche la resilienza è un fiore da curare ogni giorno.

Ci sono persone più o meno portate ad essere resilienti. Sicuramente è possibile “lavorarci su”, in quanto è una funzione psichica frutto di un percorso personale, come potrebbe esserlo anche quello della psicoterapia. Ad esempio, qualche tempo fa ho effettuato un percorso psicoterapeutico con una ragazza di 23 anni che in seguito ad un lutto e ad altre vicissitudini negative si è rivolta a me per essere aiutata. Durante le sedute abbiamo lavorato tantissimo sul cercare di alimentare la sua resilienza, attraverso la fissazione di obiettivi positivi e l’opportunità di far si che tutte le cose negative che le erano capitate non facessero sparire la sua voglia di vivere bene e di realizzarsi nell’ambito lavorativo.

E’ straordinario come le persone con un alto livello di resilienza, di fronte alle crisi riescano a stupirsi di quanta forza abbiano nel riuscire ad affrontarle.

Essere resilienti non significa essere onnipotenti e infallibili, ma significa essere disposti ad adattarsi alle crisi, ai cambiamenti, riprendersi dalle esperienze difficili e ad affrontarle con il sorriso, anche se questo spesso arriva a fatica.

21/05/2012