Il suo sogno era una barca a vela. L’acquistò in Liguria: una bella Caipirinha, la storica barca cabinata da regata ideale anche come barca da crociera. Una barca con cui partire e fotografare i laghi della sua terra, il Piemonte, ritraendoli in tutte le stagioni dell’anno, cercando “le luci giuste, i momenti magici, i tramonti e le albe”. Due laghi, due mondi diversi: il Lago Maggiore o Verbano, delle rive piemontesi, lombarde e del Canton Ticino, e il Lago d’Orta o Cusio, fra la province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola.
Un viaggio che è diventato un libro illustrato, Lago Maggiore e d’Orta in barca a vela, racconto di un progetto fotografico e scientifico realizzato in tre anni di navigazione. Il libro, in più lingue, ormai alla sua terza edizione e pubblicato da Biblos di Cittadella, racchiude 170 scatti del reportage di Walter Zerla, piemontese di Premosello Chiovenda, dov’è nato nel 1961, fotografo da una vita, personalità ricca e poliedrica. Gli scatti sono stati realizzati con macchina fotografica e drone. Sotto il profilo fotografico, una sfida, con la “magia dei laghi” restituita attraverso lo sguardo di chi ha vissuto “a pelo d’acqua”. Un reportage che parla di “silenzi, attese, istanti, approdi, nebbie, luci, sensazioni ed emozioni” che solo i laghi sanno “suscitare”. Un invito al viaggio tra il Lago Maggiore, il lago prealpino che guarda verso la Svizzera, e il Lago d’Orta con i suoi borghi, la sua gente, il lavoro agricolo e la devozione religiosa.
Il libro racchiude scritti di Marina Manca, direttrice dello Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Verbania, istituto CNR, Mosé Franchi, critico d’arte e fotografia, Tiziano Nava campione mondiale in differenti classi veliche, skipper professionista e sailing coach, Marco Zacchera, profondo conoscitore del Lago Maggiore, Davide Parodi, storico esperto del Lago d’Orta, Giuseppe Morabito, coordinatore scientifico del progetto S.A.I.L.I.N.G. per lo studio e monitoraggio continuo delle acque lacustri.
L’idea iniziale di Walter Zerla di realizzare una ricerca fotografica navigando in ambiente lacustre avvalendosi anche di droni telecomandati si è, infatti arricchita, di una finalità scientifica con la barca a vela trasformata in laboratorio galleggiante al servizio dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Verbania. Sponsor del progetto, l’azienda Fantini, famosa per le sue rubinetterie. “Abbiamo deciso di sostenere questo progetto per molte ragioni” così l’amministratore delegato Daniela Fantini.“Da sempre la mia famiglia e la mia azienda sono strettamente legate alla vita del Lago, il Lago d’Orta. Ho vissuto personalmente, negli anni scorsi, il passaggio dalla condizione del lago batteriologicamente morto, non balneabile, alla sua nuova vita attraverso l’operazione di liming che è stata fatta e che ha restituito il lago al territorio in tutta la sua bellezza e fruibilità. L’azienda Fantini è a Pella, sulle sponde del lago. Già da molti anni abbiamo abolito la cromatura per contribuire al risanamento delle acque del lago. Con questo progetto ritorniamo sul nostro territorio che ci è così caro: è un gesto di affetto e di cura per la nostra terra e per le nostre radici”.
“L’idea centrale del progetto scientifico” aveva spiegato Giuseppe Morabito “è la presenza sulla barca di piccole sonde immerse in acqua per la misurazione di parametri quali la temperatura, il pH, la conducibilità elettrica, l’ossigeno disciolto. La raccolta di queste informazioni servirà per analizzare, con un dettaglio fino ad oggi impossibile, la risposta delle comunità planctoniche lacustri ad eventi eccezionali, anche relazionabili ai cambiamenti climatici in atto, quali precipitazioni brevi ed intense, lunghi periodi di siccità e variazioni nel livello del lago. I dati ottenuti, trasmessi in tempo reale, permetteranno nel loro complesso di verificare lo stato di qualità delle acque del lago”. Con il supporto della Fantini Rubinetti sono stati acquistati componenti elettronici e sensori, modificata strutturalmente l’imbarcazione dove è stato assemblato un sistema di misura multiparametrico, progettato nei laboratori del CNR ISE, “adattabile ad esigenze specifiche, implementabile e modificabile nel tempo”. Sullo specchio di poppa è stato fissato un albero in acciaio, mentre a un metro di profondità, all’interno di una gabbia di protezione, sono stati installati sensori per la misurazione, in navigazione, di alcuni parametri limnologici.
Un progetto frutto di un protocollo di intesa fra Walter Zerla, l’istituto CNR di Verbania e Fantini Rubinetti per il primo esperimento europeo di monitoraggio costante delle acque del Lago Maggiore nel 2014 e del Lago d’Orta nel 2015. Un progetto di crociera per la realizzazione di un libro fotografico con uno “sguardo unico dal lago verso terra”, dicendo addio a “confini nazionali e barriere naturali” diventato, così, anche un prezioso strumento al servizio della ricerca scientifica.
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Lago Maggiore e d’Orta in barca a vela Scheda
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Progetto S.A.I.L.I.N.G. Scheda
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