Cimice asiatica: come proteggere casa, orto e giardino
In Italia è sempre più emergenza cimice asiatica, flagello dei frutteti e insetto fastidioso per l’uomo. Il suo nome scientifico è Halyomorpha halys (Stål 1855) ed è originaria dell’Asia orientale, dove è presente in Cina, nelle due Coree, Giappone e Taiwan.
La specie, altamente invasiva, è stata introdotta accidentalmente dall’uomo con i traffici commerciali prima negli Stati Uniti quindi in Europa, con la specie che ancora oggi viene involontariamente trasportata attraverso veicoli, macchinari e bagagli, mentre col tempo è stata sempre più spesso segnalata su automezzi, nelle stazioni ferroviarie, nei porti, negli aeroporti, nei terminal di smistamento delle merci, nelle vie di comunicazione stradali e ferroviarie, nella aree verdi, tra le colture e nei centri abitati.
In Italia, dove ormai ha colonizzato diverse regioni e completa due generazioni l’anno, fu catturata per la prima volta nel settembre del 2012 a Magreta, un centro abitato in provincia di Modena, da uno studente dell’Università di Modena e Reggio Emilia durante una raccolta di insetti a scopo didattico. La notizia fu data nel giugno successivo sulla rivista Agricoltura della Regione Emilia-Romagna con l’annuncio del ritrovamento di una cimice esotica dannosa per i frutteti, di cui ancora oggi è considerata un flagello.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cimice asiatica © RSI
Secondo alcuni calcoli ninfe della cimice asiatica possono percorrere 20 metri in 5 ore e gli adulti possono volare fino a 26 metri di altezza per 2 km al giorno, raggiungendo una distanza massima di 116 km.
Questi, invece, i luoghi dove è possibile incontrarla: ambito rurale, ambito cittadino, colture, boschi, riserve naturali, edifici in centro abitato, edifici in campagna, orti, giardini, arbusti, siepi, balconi, terrazzi, verde pubblico, mezzi di trasporto oltre, come s’è detto, in terminal merci, stazioni, aeroporti.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cimice asiatica adulta © Disintop
L’insetto, che non è pericoloso per l’uomo - non lo punge, né gli trasmette malattie, anche se con l’arrivo dei primi freddi cerca rifugio in particolare nelle abitazioni - lo è, invece, per il mondo vegetale. La cimice asiatica è, infatti, un fitofago polifago attratto dalle specie coltivate, spontanee e ornamentali, con predilezione per piante arboree e arbustive. Ama, in particolare, pesco, pero, melo, kiwi, ulivo, albicocco, ciliegio, susino, vite, pomodoro, peperone, fagiolini, soia, girasole, fagioli, mais, frumento, mentre sotto tiro sono anche acero, nocciolo, frangola, ailanto, sanguinello, catalpa e pawlonia. È anche capitato che durante inverni miti, invece di spostarsi dai campi verso le abitazioni o altri luoghi riparati, abbia svernato nei frutteti sulle reti anti-grandine o anti-insetto o su copripali di plastica.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cimice asiatica e cimice verde © Wikipedia
Cosa si può fare nella quotidianità per contrastarla? Primo passo è conoscerne innanzitutto l’aspetto e distinguerla dalla Rhaphigaster nebulosa (Poda, 1761) o cimice screziata, un fitofago autoctono dalla colorazione mimetica brunastra picchiettata di nero - la cimice asiatica ha, invece, il dorso di colore marmorizzato nei toni del grigio e del marrone - e che s’incontra su piante, siepi, muri soleggiati, foreste, parchi e giardini. Aiuterà in questo senso una scheda del Servizio fitosanitario della regione Emilia-Romagna con le due specie a confronto.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cimice asiatica e cimice screziata a confronto © Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna
È importante anche conoscere il suo ciclo vitale. In primavera, intorno ad aprile-maggio e con l’arrivo dei primi caldi, gli adulti lasciano i loro ricoveri autunnali e invernali e raggiungono la vegetazione, dove iniziano a nutrirsi per poi accoppiarsi. Tra giugno e luglio le femmine depongono le uova a gruppi di 20-30 nella pagina inferiore delle foglie. Dopo la schiusa delle uova e 5 stadi di sviluppo, tra agosto e settembre la specie raggiuge lo stadio adulto. Con i primi freddi gli adulti si aggregano in massa per svernare, prendendo d’assalto in particolare le abitazioni, causando, come osservato in diversi studi, avversione e disgusto anche a causa del loro odore sgradevole, che emettono quando si sentono minacciati.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cimice asiatica © Wikipedia
“Per alimentarsi” spiega Rentokil Italia, azienda di disinfestazione e derattizzazione “pratica, mediante l’apparato boccale, delle punture per la suzione della linfa; la saliva determina reazioni biochimiche che provocano la successiva necrosi dei tessuti vegetali. Nei frutti colpiti si osservano anche gravi deformazioni e degli indurimenti in corrispondenza della puntura. Spesso si rilevano anche dei danni indiretti dovuti alle deiezioni della cimice che imbrattano i frutti e possono dar luogo alla formazione di fumaggini. Nel complesso si ha quindi un deprezzamento della produzione o una perdita totale dei requisiti di commercializzazione. Gli attacchi più rilevanti, imputati soprattutto alla cimice asiatica, a livello mondiale sono stati segnalati su melo, pero, pesco, nettarine, actinidia, ma anche su colture erbacee come soia e fagiolo”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cimice asiatica attacco a frutta © Comune di Lagnasco
Cimice asiatica © Wikipedia
“Per alimentarsi” spiega Rentokil Italia, azienda di disinfestazione e derattizzazione “pratica, mediante l’apparato boccale, delle punture per la suzione della linfa; la saliva determina reazioni biochimiche che provocano la successiva necrosi dei tessuti vegetali. Nei frutti colpiti si osservano anche gravi deformazioni e degli indurimenti in corrispondenza della puntura. Spesso si rilevano anche dei danni indiretti dovuti alle deiezioni della cimice che imbrattano i frutti e possono dar luogo alla formazione di fumaggini. Nel complesso si ha quindi un deprezzamento della produzione o una perdita totale dei requisiti di commercializzazione. Gli attacchi più rilevanti, imputati soprattutto alla cimice asiatica, a livello mondiale sono stati segnalati su melo, pero, pesco, nettarine, actinidia, ma anche su colture erbacee come soia e fagiolo”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cimice asiatica attacco a frutta © Consorzio Fitosanitario Provinciale di Reggio Emilia
Cimice asiatica adulto © CREA
Da quando la cimice asiatica è arrivata in Italia si sono susseguiti studi, seminari, convegni alla ricerca di soluzioni per contrastare un insetto tanto dannoso per il mondo agricolo. Considerato ormai un’emergenza nazionale, l’insetto è approdato al Senato dove lo scorso 12 giugno l’assemblea ha approvato la risoluzione - Doc. XXIV n. 5, a sua volta approvata nella seduta del 16 aprile della 9a commissione permanente agricoltura e produzione agroalimentare. Con tale risoluzione, preso atto dell’inefficacia di pesticidi e altre sostanze chimiche, i cui principi attivi a largo spettro potrebbero avere gravi ricadute sui sistemi produttivi colpiti dall’insetto, nonché dell’impiego di insetti antagonisti autoctoni, come, ad esempio, le vespe, e considerati, al contrario, i buoni risultati di laboratorio ottenuti con il Trissolcus japonicus (Ashmead, 1904), la vespa samurai, anch’essa originaria dell’Estremo Oriente e antagonista naturale della cimice asiatica, è stato, quindi, proposto di avviare una lotta biologica contro la seconda utilizzando la prima - introdotta in Italia, previo permesso ministeriale, in condizioni di quarantena e solo a fini di studio di laboratorio -, cosa ora possibile dopo la modifica dell’art. 12 del D.P.R. 357/1997 - a sua volta recepimento della direttiva europea 43/1992 -, modifica che in “presenza di motivate ragioni di interesse pubblico” consentirà di “derogare al divieto di introduzione di specie o popolazioni non autoctone” sulla base di “studi che evidenzino l’assenza di effetti negativi sull’ambiente”.
Durante la discussione in Senato, con l’assemblea sostanzialmente favorevole al documento, la senatrice Loredana De Petris ha, tuttavia, rivolto un invito alla prudenza, consigliando di valutare i rischi connessi all’introduzione del “nostro ecosistema” e “senza le dovute accortezze” di un’altra specie aliena come, per l’appunto, la vespa samurai: “Noi dobbiamo stare attenti e non accelerare, perché rischiamo di produrre ancora più danni e abbiamo già avuto esperienze passate di leggerezza, anche se non con riferimento specifico alla vespa. Pertanto, sapendo perfettamente che c’è una emergenza e che è un’emergenza grande, come sappiamo tutti perfettamente, il mio invito è a essere molto cauti e a chiedere ancora di più, anche in termini di tempo, con molte possibilità di verifica e con tutto il supporto dal punto di vista scientifico per evitare di produrre danni peggiori di quelli che ci sono attualmente con la cimice. Torno a ripetere che un’immissione non così accuratamente e scientificamente verificata potrebbe produrre danni molto forti alla biodiversità agricola”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Vespa samurai © Wikipedia
Adulti di vespa samurai mentre attaccano uova di cimice asiatica © CREA
Vespa samurai mentre attacca uova di cimice asiatica © Phys.org
La cimice asiatica è un ospite indesiderato, ricorda un vademecum della Regione Piemonte e Agrion, fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese. Come comportarsi, allora, in sua presenza? Dove si nasconde per svernare? Nelle zone più riparate delle abitazioni, ricorda il vademecum, come mansarde, sottotetti, cassonetti delle tapparelle, ripostigli, infissi ed intercapedini. Poter debellare le popolazioni di cimici asiatiche prima del loro risveglio è, infatti, importante.
Un altro vademecum - S.O.S. Cimici asiatiche. Teniamole fuori dalle nostre case! - è quello del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna. Per impedire l’ingresso delle cimici asiatiche in casa, consiglia il vademecum, una buona soluzione sono le zanzariere o le reti antinsentto da collocare alle finestre, intorno ai comignoli di camini non in uso, sulle prese d’aria e alle finestre dei sottotetti, sigillando, quando possibile, crepe, fessure e tutti quegli accessi, come tubazioni, canalizzazioni, feritoie, profilati e altre aperture, che agevolano il passaggio dell’insetto.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cimice asiatica © Comune di Castell’Alfero
Le cimici asiatiche vanno raccolte possibilmente con un aspirapolvere.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Aspirapolvere © Digital Trends
Le cimici asiatiche una volta catturate vanno eliminate definitivamente, ad esempio, immergendole in acqua saponata, meglio di sapone di Marsiglia. Non annegheranno, al contrario, in acqua pulita.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Acqua saponata © PxHere
Efficace contro la cimice asiatica, oltre al ghiaccio spray o secco, la lacca per capelli.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Lacca per capelli © Piastra onde
L'aglio è un antiparassitario naturale. Contro la cimice asiatica, consiglia Rentokil, azienda di disinfestazione e derattizzazione, per proteggere orto e piante in vaso si può piantare un bulbo d’aglio nei vasi dell’orto, sul balcone o piantare nell’orto file di bulbi d’aglio tra un’aiuola e l’altra. Un altro rimedio è spruzzare una mistura di acqua e aglio in polvere direttamente sulle piante.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Aglio © PxHere
Contro la cimice asiatica utilizzare, ad esempio, spruzzandola, una soluzione a base di acqua e peperoncino piccante.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Peperoncino piccante © PxHere
Contro la cimice asiatica si possono nebulizzare le piante con un antiparassitario casalingo a base di bicarbonato, con un cucchiaino di bicarbonato disciolto in acqua con tre cucchiai di olio.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Bicarbonato di sodio © Amazon
Contro la cimice asiatica si può usare il tabacco come repellente - la cimice asiatica è allergica alla nicotina - mettendo a macerare in abbondante acqua il tabacco di un pacchetto di sigarette, filtrando quindi il liquido e aggiungendovi qualche goccia di detersivo per piatti e spruzzando il tutto direttamente contro l’insetto.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Tabacco di sigaretta © PxHere
Si possono pulire le foglie delle piante dove la cimice asiatica depone le uova, spruzzandovi olio naturale di Neem, dalle riconosciute proprietà antiparassitarie.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Olio di Neem insetticida biologico © YouTube