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Ambiente Italia 2014, un Paese green nonostante tutto

Ambiente Italia 2014 un Paese green nonostante tutto
di La nuova ecologia

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Un’Italia a tratti più verde della Germania, capace di sopperire autonomamente al vuoto della politica in campo ecologista. È l’istantanea scattata da Ambiente Italia 2014, il rapporto di Legambiente realizzato con l’Istituto Ambiente Italia e presentato a Roma nel palazzo dell’Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana).

Il rapporto, quest’anno dedicato alla questione ambientale in Europa, è suddiviso in due parti: la prima – curata dal presidente di Green Italia, Roberto Della Seta – approfondisce le motivazioni storiche e culturali che hanno portato ad una sparizione pressoché totale dei partiti ecologisti dalla scena politica italiana. Nella seconda parte – curata da Duccio Bianchi – il focus si sposta sulla crescita “inconsapevole” dell’economia verde italiana, che prosegue nonostante l’indifferenza della politica. In rapporto ai tedeschi, infatti, le emissioni pro capite di CO2 registrate nel Belpaese sono inferiori del 23%. Non solo: facciamo meglio (-15%) anche in rapporto alla media Ue. Stessa cosa per il consumo energetico, più basso rispettivamente del 32% e del 19%. Siamo invece in affanno sulla questione dei rifiuti. Se in fatto di recupero mettiamo il sale sulla coda alla Germania, attestandoci al secondo posto in Europa per quantità di rifiuti avviati recuperati, è in quella del riciclo che siamo carenti: in discarica finisce ancora il 46% dei sacchetti, contro l’inarrivabile – almeno per ora – 0,5% teutonico.

Crisi e innovazione, però, hanno agito nel nostro Paese con sinergia: le fonti rinnovabili salgono al 15% del fabbisogno energetico, mentre gas e petrolio registrano un calo (pur occupando, insieme, ancora il 70% della torta). Se da un lato, quindi, possiamo guardare con orgoglio ai passi avanti fatti in campo ambientale, ci sono ancora comportamenti scorretti: l’effetto congiunto dell’urbanizzazione delle coste e dell’abusivismo edilizio ci ricorda quanta strada resta da fare per abbattere il consumo di suolo nello Stivale. Lo dicono i dati: secondo il Cresme, tra il 1982 e 2012 sono state realizzate oltre 1.300.000 abitazioni abusive, ossia circa il 15-20% del patrimonio edilizio.

Ci consoliamo con buone performance nell’ambito dell’agricoltura biologica: l’8,5% dei terreni agricoli è stato convertito o è in fase di conversione, contro il 6,1% della Germania.

Segnali positivi arrivano anche dalle vendite delle biciclette e dal successo dei progetti di bike e car sharing. In Italia nel 2012 sono state vendute 1,6 milioni di bici contro i 3,9 milioni della Germania (che però è leggermente più popolosa), mentre i programmi di bike sharing sono attivi in 102 città italiane contro le 47 tedesche. Insomma, se le magagne restano tante, più di qualcosa si muove in senso positivo.



08/05/2014