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Beni Unesco in Italia, le nostre 10 mete preferite per una gita di primavera

Beni Unesco in Italia le nostre 10 mete preferite per una gita di primavera

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L'Italia detiene il record di beni Unesco nel mondo, cioè di Patrimonio dell'umanità, che vanno dai paesaggi naturalistici, ai centri storici, passando per le chiese e i giardini. Se si è alla ricerca di dove passare una vacanza per vedere cose belle, ci si può concentrare su questi posti sparsi lungo tutta la Penisola, che sono unici al mondo; tra gli oltre cinquanta riconosciuti di valore universale, ne abbiamo selezionati una decina.

Venezia
Venezia è un’opera d’arte senza eguali, un capolavoro del genio creativo umano. La città è costruita su 118 isolette e sembra galleggiare sulle acque della laguna dando forma a un paesaggio indimenticabil,e la cui bellezza ha ispirato Cataletto, Guardi, Turner e tanti altri pittori. Nell’area mediterranea, la laguna di Venezia rappresenta un esempio straordinario di habitat semi-lacustre, reso vulnerabile dai cambiamenti naturali e climatici irreversibili. In questo ecosistema interconnesso, in cui le barene (terreni fangosi ora sopra ora sotto il livello del mare) rivestono la stessa importanza delle isole, ed è necessario proteggere le abitazioni costruite sui pali e i villaggi di pescatori, tanto quanto i palazzi e le chiese.

San Gimignano, Toscana
Il centro storico di San Gimignano conserva una serie di capolavori dell’arte italiana del XIV e XV secolo nel contesto architettonico originale. Testimonia la civiltà medievale, considerando che racchiude all’interno di un’area limitata le strutture tipiche della vita urbana, quali piazze e strade, case e palazzi, pozzi e fonti.

Matera e i suoi sassi
“Arrivai a Matera verso le undici del mattino. Avevo letto nella guida che è una città pittoresca, che merita di essere visitata, che c’è un museo di arte antica e delle curiose abitazioni trogloditiche. Ma quando uscii dalla stazione e mi guardai attorno, cercai invano con gli occhi la città. La città non c’era. Allontanatomi ancora un poco dalla stazione, arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio c’era Matera”. Questo è uno stralcio di Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli.
Ma che cosa ha Matera di unico? I suoi sassi e il parco di Matera sono un esempio di insediamento rupestre perfettamente adattato al contesto geomorfologico e all’ecosistema, attraverso una continuità di oltre due millenni.

Castel del Monte, Puglia
Capolavoro dell’architettura medievale, fu fatto costruire da Federico II di Hohenstaufen di Svevia nel 1240. L’opera è espressione della sua poliedrica personalità di sovrano illuminato, appassionato di matematica, poesia, filosofia, astronomia, una costruzione che rappresenta una sintesi fra scienza, matematica e arte, tanto che il castello è stato definito “pietrificazione di un’ideologia del potere”, un manifesto di regalità tradotto in un materiale che resiste nel tempo.

Alberobello, Puglia
“Sono minuscole capanne tonde, dal tetto a cono aguzzo, in cui pare non possa entrare se non un popolo di omini, ognuna con un piccolo comignolo e una finestrella da bambola, e con quella buffa intonacatura in cima al cono, che è la civetteria della pulizia, e dà l’impressione di un berretto da notte ritto sul cocuzzolo d’un pagliacci”. Tra le descrizioni più originali dei trulli spicca quella di Tommaso Fiore, ne Il popolo delle formiche.
Alberobello è entrata nel patrimonio Unesco perché rappresenta un insediamento umano tradizionale che ha saputo ben utilizzare le risorse territoriali e marine, un’interazione esemplare dell’uomo con l’ambiente.

Orto botanico di Padova
Conta oltre quattro secoli la pianta più antica dell’Orto Botanico. Si tratta di una palma di San Pietro, nota come Palma di Goethe. Fu fondato nel 1545 come Horto medicinale annesso allo Studio patavino per la coltivazione delle piante medicinali indigene ed esotiche a fini scientifici e didattici. Per questo ha rappresentato un notevole salto di qualità nella didattica e un modello cui ispirarsi per l’istituzione di strutture analoghe nei paesi stranieri di provenienza degli studenti. Per la rilevante attività culturale svolta ininterrottamente per quasi mezzo millennio, nel 1997 l’Orto Botanico di Padova è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Le Isole Eolie
A Nord-Est della Sicilia, Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea sono le sette isole dell’arcipelago delle Eolie, come una sorta di parco archeologico in perenne evoluzione.
Sette isole dove all’incomparabile natura di spiagge, cale, grotte, insenature e faraglioni, si aggiungono la varietà e ricchezza di fondi marini, oltre ai vari aspetti geologici e vulcanologici di settemila anni di storia.

Monte san Giorgio, Varese
Dal 2 agosto 2010 la parte italiana del Monte San Giorgio è entrata nella Lista del Patrimonio Naturale Mondiale dell’Unesco, completando il riconoscimento attribuito nel 2003 alla parte in territorio svizzero.
Questo Monte rappresenta la migliore testimonianza di una storia geologica risalente a 230-245 milioni di anni fa e, attraverso le migliaia di fossili rinvenuti dal XIX secolo fino ai giorni nostri, ha permesso di studiare l’evoluzione di alcune specie animali e vegetali.

I paesaggi vitivinicoli del Piemonte
I filari dei vitigni storicamente coltivati in questo territorio e le tipologie di coltura sono il risultato di una “tradizione del vino” che si è trasmessa ed evoluta dall’antichità fino ad oggi, costituendo il centro della vita socio-economica del territorio. La continua ricerca di miglioramento del ciclo produttivo ha portato alla produzione di vini di eccellenza e qualità internazionale (quali il Barolo, il Barbaresco, l’Asti Spumante e il Barbera d’Asti), grazie a un ricco patrimonio di saperi e tecniche, basati sulla conoscenza dei vitigni coltivati da secoli (Nebbiolo, Moscato Bianco, Barbera) e della loro capacità di adattamento alle condizioni ambientali.

Giardino di Pratolino, Toscana
In Toscana il sistema di ville e giardini medicei esprime un modo di gestire e organizzare il territorio che possiedono un valore rappresentativo e segnano con eleganza il paesaggio di questa regione. L’iscrizione alla lista Patrimonio Mondiale Unesco c’è stata nel 2013 e fra questi spicca il giardino di Pratolino.
Nel 1568, Francesco I de' Medici acquistò la possessione di Pratolino e l'anno seguente diede avvio ai lavori. Ampi bacini, grandi vivai e una sequenza di gamberaie sostituirono la tazza delle fontane che ornavano il più tradizionale 'giardino all'italiana'. Numerose grotte presero il posto delle nicchie e dei più modesti ninfei rinascimentali. Spalliere di lauro, abetine e quercete furono piantate per sostituire siepi di bosso e mortella. 
I visitatori rimanevano stupiti dalla musica degli organi idraulici, dallo spettacolo offerto dai teatrini di automi azionati dall'energia idraulica e dal canto degli uccelli prodotto dalla macchine eroniane.
Una bellezza destinata a venir meno nella seconda metà del XVIII secolo quando per ragioni economiche il granduca Pietro Leopoldo sospese i lavori necessari alla sua costosa manutenzione, e molte sue sculture vennero trasportate nel giardino di Boboli a Firenze.

29/03/2017