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I cambiamenti climatici in Italia, un fenomeno poco alla ribalta

di Alessandra Concas

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I segnali che fanno presagire dei cambiamenti climatici in Italia sono molti, però nonostante questo il fenomeno non viene preso nella giusta e adeguata considerazione.

In questa epoca dominata dalla politica, dalla cronaca, a volte spicciola, e dal gossip, si parla sempre meno, o non si parla affatto, dei cambiamenti climatici in Italia, nonostante lassù nella troposfera e nel pieno dell’Oceano Pacifico stia accadendo qualcosa che influenza il clima sino a farlo cambiare.

La questione viene vista ed è affrontata in modo diverso in altri Paesi europei.
In Francia e nel Regno Unito si assiste ad un aperto dibattito sulla possibilità di includere nei libri di testo scolastici, nell’ambito dello studo della geografia e per le classi primarie, lo studio dei cambiamenti climatici come evento causato dai comportamenti ambientali sbagliati messi in atto dall’uomo.

In Italia siamo su posizioni decisamente più arretrate, e non si può affermare che sia stato instaurato un dibattito sulla questione. Il clima influenza sempre di più i raccolti, spesso si verificano alluvioni con quei fenomeni che sino a qualche anno fa venivano considerati più rari, come bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste in un mare Mediterraneo che in epoche passate era estraneo a questi eventi.

In questo scenario sembra d’obbligo chiedersi quale possa essere il futuro climatico che ci dobbiamo aspettare, forse rischiamo di avere un clima simile al Pleistocene, con glaciazioni intervallate da fasi pluviali più calde che portò alla estinzione dei grandi mammiferi.

Un dibattito anche in termini di conoscenza scientifica di questi eventi, dovrebbe essere richiesto a gran voce, e di sicuro farebbe bene, ci riporterebbe seriamente con i piedi sulla Terra, considerato che è la nostra casa comune.

Questo, non fa altro che riportare alla domanda di partenza, rappresentata dal perché in Italia non si instauri un dibattito sui cambiamenti climatici e ci sia una scarsa propensione alle notizie scientifiche, e perché una faccenda di fondamentale importanza non venga considerata una priorità, come meriterebbe.


11/09/2013