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Il Presidente Obama rilancia la lotta ai cambiamenti climatici

di Alessandra Concas

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Nei giorni scorsi il numero uno della Casa Bianca ha rilanciato la lotta ai cambiamenti climatici.

La Enviromental Protection Agency, l’agenzia federale che si occupa di difesa dell'Ambiente, ha presentato un piano molto ambizioso che prevede limiti alle emissioni di anidride carbonica per le centrali elettriche costruite da poco. Si tratta di un impegno molto gravoso dal  punto di vosta economico, e ha lo scopo di dotare gli impianti di tecnologie avanzate in modo da tutelare l'atmosfera.

Il Presidente, dal canto suo, ha nel mirino soprattutto l'inquinamento delle centrali a carbone. Le catastrofi ambientali che nel recente passato hanno colpito gli Stati Uniti, spingono l’inquilino della Casa Bianca a un impegno più concreto sul clima.

Il 2012 è stato l'anno più caldo per gli Stati Uniti e i disastri ambientali (incendi, uragano Sandy e altri) hanno provocato danni per oltre 110 miliardi di dollari. Per questo il Presidente Usa si è deciso a rilanciare l'azione contro il cambiamento climatico, mettendo in primo piano l'inquinamento determinato alle centrali elettriche, ritenute la causa principale. Il rimedio che vorrebbe adottare, consisterebbe nell’adozione di standard federali per la riduzione dell'inquinamento nelle centrali di generazione fossile, un obiettivo che Obama punta ad approvare entro il 2016, una decisine che dovrebbe favorire il meno inquinante gas a discapito del carbone, rafforzando il trend degli ultimi anni, tanto che la lobby Usa del settore già parla di “guerra al carbone”.

Otto miliardi di dollari saranno erogati a favore dei progetti per la prevenzione, la riduzione, o il sequestro delle emissioni antropiche di gas.

Un altro caposaldo è l'impegno nelle fonti pulite, comprendendo anche il nucleare. Il Pentagono svilupperà entro il 2025 progetti per circa 3 GW su installazioni militari, e altre misure verranno adottate sul fronte degli standard di efficienza per gli elettrodomestici e gli edifici federali, che dovrebbero ridurre l’anidride carbonica di almeno tre miliardi di tonnellate entro il 2030. Sul fronte dei trasporti ci sarà spazio per standard più stringenti per le emissioni di camion e mezzi pesanti.

Obama ha chiarito che non si opporrà alla costruzione del maxi oleodotto Keystone Xl se la sua realizzazione e il suo funzionamento non aumenteranno i gas nocivi.
Il progetto, contestatissimo dalle associazioni ambientaliste, prevede una condotta in grado di portare il greggio estratto dalle sabbie bituminose dello Stato canadese dell'Alberta sino a Steel City in Nebraska e da lì, con altre tubazioni che in parte già esistono, alle raffinerie del Golfo del Messico, attraversando gli Stati Uniti.

Il Presidente vorrebbe allargare l'azione sul cambiamento climatico a livello internazionale, perché nessun Paese è immune dalle conseguenze dei cambiamenti climatici, e nessun Paese può affrontare questa sfida senza aiuti. L'America, tradizionalmente riottosa a un qualsiasi tipo di accordo internazionale sul clima, adesso si dichiara pronta a contribuire a forgiare una soluzione globale per ridurre significativamente le emissioni, cercando l'accordo con gli altri big dell'economia mondiale, Cina, India, Brasile e Russia.

24/09/2013