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Riserve naturali e pedaggi, il caso della spiaggia di Capo Gallo a Mondello

Riserve naturali e pedaggi il caso della spiaggia di Capo Gallo a Mondello
di Alessandra Concas

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L'estate sta per arrivare ed è quasi un obbligo chiedersi se anche quest'anno ci saranno contenziosi nelle spiagge, e se quelli dello scorso anno siano stati risolti.

L'estate 2015 è stata all'insegna dei contenziosi relativi alle spiagge. A cominciare da Stintino in Sardegna sino a Scala dei turchi nell'agrigentino passando per la riserva naturale orientata di Capo Gallo a Mondello, vicino Palermo.

Ripercorriamo i tratti salienti della vicenda. La riserva naturale orientata di Capo Gallo è stata istituita agli inizi degli anni 2000, la parte a terra è gestita dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, quella in mare da un consorzio che prende il nome di “Area marina protetta, Capogallo, Isola delle Femmine.

Quando si recano a Capo Gallo, turisti e abitanti del luogo, se vogliono raggiungere la spiaggia devono pagare un “pedaggio” a dei privati che gestiscono la “frontiera a pagamento” per l'intera giornata.
In stretta analogia con un parcheggio privato, esiste un vero e proprio tariffario. I pedoni pagano 50 centesimi, le biciclette 1 euro, i motocicli 2 euro, le macchine 5 euro.

In passato ci sono state parecchie lamentele da parte degli utenti, e qualcuno si è rivolto persino alla polizia, senza ottenere nessun risultato, perché la famiglia che ha la gestione dell’ingresso, per lo Stato italiano non infrange nessuna legge.

La vicenda risale a molti anni or sono, 38 ettari della zona in questione appartengono ai cinque fratelli Vassallo dal 1942, e stando alle fonti, il terreno di loro proprietà va dall’ingresso della riserva sino a un chilometro più avanti. In passato, hanno vinto più volte delle cause in tribunale per legittimare questo possedimento.

Secondo Legambiente, se le persone accedessero al mare attraverso il varco antistante la riserva non pagherebbero nessuna tariffa. La riserva marina è un bene della comunità, dove ci si può recare senza nessun onere da parte della società civile, e sempre secondo l'associazione ambientalista la pubblica amministrazione non si è mai occupata di questo conflitto, né prima né dopo avere legittimato Capo Gallo come riserva naturale.

Le soluzioni esistono, una tra queste potrebbe essere l'esproprio da parte della Pubblica Amministrazione della proprietà privata, cosa che però sembra molto lontana.

Ci riserviamo di riprendere la questione in futuro, con la speranza che si arrivi presto a una soluzione e si possa andare in questa zona di mare in assoluta libertà, senza pagare pedaggi.

 

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13/04/2016