Selfie ad Arte, l'idea geniale di Clelia spopola su Instagram
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Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E2 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729986_5cb1357f0a\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022901\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729986_5cb1357f0a\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022901\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. 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Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E6 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730052_7cd462bfc8\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022765\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730052_7cd462bfc8\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022765\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E7 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730049_2e50e43f53\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022753\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730049_2e50e43f53\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022753\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E10 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730040_e4bf0ec10d\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022755\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730040_e4bf0ec10d\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022755\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E15 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730025_54e6c7a648\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022754\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730025_54e6c7a648\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022754\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E16 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730022_d9e6a81fe4\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022754\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730022_d9e6a81fe4\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022754\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E20 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730010_0878bd257b\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022751\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730010_0878bd257b\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022751\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E21 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730004_23cf2835dc\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022757\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730004_23cf2835dc\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022757\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E22 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730001_ceaf1ecc41\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022773\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1730001_ceaf1ecc41\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022773\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E23 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729944_98ce0b214d\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022755\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729944_98ce0b214d\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022755\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E25 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729992_def56142f2\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022584\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729992_def56142f2\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022584\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E29 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729989_f06cc764cc\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022944\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729989_f06cc764cc\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022944\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E30 \\\/ 39\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729983_05f336050c\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022755\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1729983_05f336050c\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Selfie ad Arte lidea geniale di Clelia spopola su Instagram\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022755\\u0022\\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EI selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell\\u0026rsquo;egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po\\u0026rsquo; precipitati. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d\\u0026rsquo;arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l\\u0026rsquo;arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia \\u0026egrave; una giovane influencer della sua passione per l\\u0026rsquo;arte \\u0026egrave; riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt\\u0026rsquo;ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sar\\u0026agrave; allestita al Castello di Gallipoli.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EMa cosa sono i selfie ad Arte?\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003ESi tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d\\u0027arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere n\\u0026eacute; eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai \\u0022nuovi\\u0022 titoli di queste \\u0022nuove\\u0022 opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la seriet\\u0026agrave; ma a renderlo pi\\u0026ugrave; \\u0022user friendly\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003EClelia li racconta cos\\u0026igrave;: \\u0022Nel 2010, a braccetto con l\\u0027esplosione dei social e di un nuovo valore dell\\u0027immagine, \\u0026egrave; nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. 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Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all\\u0027obiettivo per cercare di cogliere quella libert\\u0026agrave; di che il valore simbolico di un opera d\\u0027arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialit\\u0026agrave; che troppo spesso una visita \\u0022di corsa\\u0022 a un museo implica\\u0022. Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, gi\\u0026agrave; crearice del blog \\u0026ldquo;Artos\\u0026rdquo;, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\n\\u003Cp\\u003E\\u0026nbsp;\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022]')
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I selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell’egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po’ precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d’arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l’arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.
Clelia è una giovane influencer della sua passione per l’arte è riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt’ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sarà allestita al Castello di Gallipoli.
Ma cosa sono i selfie ad Arte?
Si tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d'arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere né eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai "nuovi" titoli di queste "nuove" opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la serietà ma a renderlo più "user friendly".
Clelia li racconta così: "Nel 2010, a braccetto con l'esplosione dei social e di un nuovo valore dell'immagine, è nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all'obiettivo per cercare di cogliere quella libertà di che il valore simbolico di un opera d'arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialità che troppo spesso una visita "di corsa" a un museo implica". Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, già crearice del blog “Artos”, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.
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I selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell’egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po’ precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d’arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l’arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.
Clelia è una giovane influencer della sua passione per l’arte è riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt’ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sarà allestita al Castello di Gallipoli.
Ma cosa sono i selfie ad Arte?
Si tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d'arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere né eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai "nuovi" titoli di queste "nuove" opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la serietà ma a renderlo più "user friendly".
Clelia li racconta così: "Nel 2010, a braccetto con l'esplosione dei social e di un nuovo valore dell'immagine, è nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all'obiettivo per cercare di cogliere quella libertà di che il valore simbolico di un opera d'arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialità che troppo spesso una visita "di corsa" a un museo implica". Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, già crearice del blog “Artos”, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.
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I selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell’egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po’ precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d’arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l’arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.
Clelia è una giovane influencer della sua passione per l’arte è riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt’ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sarà allestita al Castello di Gallipoli.
Ma cosa sono i selfie ad Arte?
Si tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d'arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere né eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai "nuovi" titoli di queste "nuove" opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la serietà ma a renderlo più "user friendly".
Clelia li racconta così: "Nel 2010, a braccetto con l'esplosione dei social e di un nuovo valore dell'immagine, è nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all'obiettivo per cercare di cogliere quella libertà di che il valore simbolico di un opera d'arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialità che troppo spesso una visita "di corsa" a un museo implica". Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, già crearice del blog “Artos”, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.
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I selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell’egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po’ precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d’arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l’arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.
Clelia è una giovane influencer della sua passione per l’arte è riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt’ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sarà allestita al Castello di Gallipoli.
Ma cosa sono i selfie ad Arte?
Si tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d'arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere né eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai "nuovi" titoli di queste "nuove" opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la serietà ma a renderlo più "user friendly".
Clelia li racconta così: "Nel 2010, a braccetto con l'esplosione dei social e di un nuovo valore dell'immagine, è nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all'obiettivo per cercare di cogliere quella libertà di che il valore simbolico di un opera d'arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialità che troppo spesso una visita "di corsa" a un museo implica". Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, già crearice del blog “Artos”, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.
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I selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell’egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po’ precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d’arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l’arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.
Clelia è una giovane influencer della sua passione per l’arte è riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt’ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sarà allestita al Castello di Gallipoli.
Ma cosa sono i selfie ad Arte?
Si tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d'arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere né eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai "nuovi" titoli di queste "nuove" opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la serietà ma a renderlo più "user friendly".
Clelia li racconta così: "Nel 2010, a braccetto con l'esplosione dei social e di un nuovo valore dell'immagine, è nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all'obiettivo per cercare di cogliere quella libertà di che il valore simbolico di un opera d'arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialità che troppo spesso una visita "di corsa" a un museo implica". Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, già crearice del blog “Artos”, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.
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I selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell’egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po’ precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d’arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l’arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.
Clelia è una giovane influencer della sua passione per l’arte è riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt’ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sarà allestita al Castello di Gallipoli.
Ma cosa sono i selfie ad Arte?
Si tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d'arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere né eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai "nuovi" titoli di queste "nuove" opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la serietà ma a renderlo più "user friendly".
Clelia li racconta così: "Nel 2010, a braccetto con l'esplosione dei social e di un nuovo valore dell'immagine, è nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all'obiettivo per cercare di cogliere quella libertà di che il valore simbolico di un opera d'arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialità che troppo spesso una visita "di corsa" a un museo implica". Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, già crearice del blog “Artos”, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.
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I selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell’egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po’ precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d’arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l’arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.
Clelia è una giovane influencer della sua passione per l’arte è riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt’ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sarà allestita al Castello di Gallipoli.
Ma cosa sono i selfie ad Arte?
Si tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d'arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere né eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai "nuovi" titoli di queste "nuove" opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la serietà ma a renderlo più "user friendly".
Clelia li racconta così: "Nel 2010, a braccetto con l'esplosione dei social e di un nuovo valore dell'immagine, è nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all'obiettivo per cercare di cogliere quella libertà di che il valore simbolico di un opera d'arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialità che troppo spesso una visita "di corsa" a un museo implica". Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, già crearice del blog “Artos”, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.
I selfie non sono sempre lo specchio del narcisismo e dell’egocentrismo nel quali sembriamo tutti un po’ precipitati. A volte questi autoscatti ai quali nessuno sa resistere possono anche veicolare messaggi importanti e degni di nota. Come nel caso di Clelia Patella, che grazie ai suoi selfie d’arte, molto popolari su Instagram, aiuta a far conoscere e apprezzare l’arte anche a chi in un museo o in una mostra non ci metterebbe mai piede.
Clelia è una giovane influencer della sua passione per l’arte è riuscita a farne un lavoro e che ha messo su la prima mostra italiana, tutt’ora in corso, dedicata interamente ai selfie. Si chiama #Selfati e fino a gennaio sarà allestita al Castello di Gallipoli.
Ma cosa sono i selfie ad Arte?
Si tratta di autoscatti utilizzati per ritrarsi insieme con (accanto, o contro, imitando o contrastando) le opere d'arte. Una rilettura pop che non abbatte il valore delle opere né eleva quello del selfie, ma diventa un escamotage, assieme ai "nuovi" titoli di queste "nuove" opere, che ne sposta completamente il focus rendendole parte di un nuovo discorso: per suggerire una rilettura leggera, rinnovata e familiare del lavoro degli artisti, non tesa a sminuirne la serietà ma a renderlo più "user friendly".
Clelia li racconta così: "Nel 2010, a braccetto con l'esplosione dei social e di un nuovo valore dell'immagine, è nato il mio tentativo di essere non solo un non spettatore (passivo), ma anche un non soggetto e - senza ombra di dubbio - una non artista, ma con una grande voglia di dire la sua. Posare accanto, di fronte, assieme alle opere e riprenderle da dietro ma anche davanti all'obiettivo per cercare di cogliere quella libertà di che il valore simbolico di un opera d'arte concede. Per una lettura che si fa rilettura, metalettura o dislettura, ma che, in ogni caso, non lascia spazio alla superficialità che troppo spesso una visita "di corsa" a un museo implica". Gli utenti sembrano gradire visto che la influencer, già crearice del blog “Artos”, posando accanto alla Marilyn di Wharol o alla Venere degli Stracci di Pistoletto ha conquistato oltre 30 mila followers.