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Alice, bagnina troppo bella per lavorare. Ma ora confessa: 'Sono stata travolta'

Ha 26 anni, fa nuoto da quando ne aveva 9 e può salvare le persone in difficoltà sia in mare sia in piscina: eppure Alice Soldi da anni viene scartata perché 'in Italia nel 2019 purtroppo regna ancora la disparità di genere'. La sua denuncia a un giornale e poi l'incredibile risvolto

Foto Facebook @alice.soldi

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“Troppo bella per lavorare: vogliono solo maschi”. È questo il titolo in prima pagina su Il Resto del Carlino che racconta l’incredibile vicenda di Alice Soldi, nuotatrice di 26 anni che non riesce a trovare lavoro come bagnina per la stagione estiva pur avendo tutte le carte in regola. E lei, condividendo l’articolo sulla sua pagina Facebook commenta così: “Nel 2019, in Italia, queste non dovrebbero essere notizie da prima pagina. Preciso che cambierei il titolo in: “È DONNA, e quindi non può lavorare.” Tralasciando il tema della bellezza che a livello lavorativo non ha senso. Parliamo di DISPARITÀ DI GENERE. Ahimè c’è ancora molto da fare, e siamo ben lontani dal riconoscere gli stessi diritti e dare le stesse possibilità così a donne come a uomini. Dovrebbe essere normale per uomini e donne accedere alle stesse opportunità lavorative. Ma siamo nel 2019, in Italia”.

Alice bagnina troppo bella per lavorare Ma ora confessa Sono stata travolta

Le parole piene di amarezza di Alice raccontano una storia fatta di impegno e di disillusione. Dopo aver fatto 9 anni di nuoto agonistico, Alice è bagnina da tre anni, sa usare il defibrillatore e può prestare soccorso sia in mare sia in piscina. Eppure come ha raccontato al quotidiano bolognese “Per lavorare nella stagione estiva sono costretta ad andare a Numana ma con aggravio dei costi per vitto e alloggio. Io vorrei farlo nelle nostre spiagge”. Peccato che nella zona di Fano e Pesaro la pensino diversamente: “Tre anni fa con il brevetto da bagnina in mano ero passata da uno stabilimento balneare all’altro dalle spiagge di Fano a quelle di Pesaro, per consegnare il mio curriculum con la speranza di trovare lavoro. Ma quante volte mi sono sentita dire, a volte anche con toni maliziosi e maschilisti, che non assumevano ragazze perché “come fa una ragazza ad andare a salvare un uomo grosso che affoga in mezzo al mare?”. O altri commenti in dialetto di “una ragazza, anche carina, che distrarrebbe i bagnanti e li farebbe affogare tutti”. Purtroppo non ho trovato questi commenti né simpatici né spiritosi, ma vi ho visto una chiara discriminazione sessuale. Un unico stabilimento sembrava interessato alla mia candidatura e al momento del colloquio in cui chiedevo informazioni tecniche su orari di lavoro, attrezzature e stipendio mi sono sentita rispondere dal gestore: “Se ti truccassi saresti molto più carina”. E poi messaggi sul cellulare che iniziavano con: “Buongiorno principessa…”.

Insomma, Alice Soldi ha provato sulla sua pelle una delle discriminazioni più incredibili ma più dure a morire, quella di essere bella. Che in aggiunta all’essere donna crea una doppia diffidenza. Senza perdersi d’anima la giovane dpnna anche quest’anno ha portato il suo curriculum in diversi stabilimenti della zona, ma senza successo. Ed ecco che così ha deciso di rivolgersi al giornale.

La storia, pubblicata due giorni fa, ha avuto una grande eco tra i media e anche un risvolto inaspettato. Già perché ora Alice è letteralmente subissata di richieste di lavoro. A raccontarlo lei stessa sempre al “Resto del Carlino”: “Sono stata travolta delle mail e dai messaggi privati su fb. Mi offrono un posto da bagnina a Fano, Marotta, Torrette, altri a Pesaro. Moltissimi i giornalisti di programmi tv e di giornali che mi hanno scritto per intervistarmi. Io ringrazio tutti loro ma sono intimorita da questa ressa mediatica che non immaginavo minimamente. Io ho parlato col Carlino perché mi ribellavo all’idea che nel 2019 una donna non potesse svolgere un lavoro per il quale ha superato delle prove ottenendo un brevetto. Io ho fatto Erasmus in Europa, corsi di volontariato civile in Brasile, in Argentina, a Cipro, ho studiato l’ambiente e l’agricoltura per otto mesi in Paraguay trovandomi sempre accettata e rispettata. E ogni volta che sono all’estero dico e penso davvero che in Italia si stia meravigliosamente per cultura e bellezza. Ma poi torni e ti accorgi che a casa tua una ragazza con 3 anni di esperienza nel salvataggio balneare non riesca nemmeno a essere assunta per il servizio di salvataggio in una piscina d’hotel o di un ristorante. Lo considero inaccettabile, discriminante, quasi offensivo. Come alcuni commenti che qualcuno ha scritto su fb dicendo che non si lascerebbe salvare da me perché non si fida delle donne. Ora risponderò con calma a tutti coloro che mi offrono lavoro valuterò la serietà della proposta, le condizioni di lavoro e la retribuzione. E poi vedremo se la discriminazione sessuale è superata oppure no. Ma prima, il 12 aprile, devo laurearmi. Il mio sogno è lavorare tutto l’anno per la Fao o il Wwf”.

 

11/04/2019