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Nadia, la sposa abbandonata nel giorno delle nozze: 'Ho brindato lo stesso. Non lo perdono'

Intervistata dal 'Corriere della Sera', Nadia Murineddu di Sorso (SS) racconta la sua scelta di portare comunque gli invitati al ristorante

Nadia la sposa abbandonata nel giorno delle nozze Ho brindato lo stesso Non lo perdono
di Redazione

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Sta facendo il giro del web la storia della sposa che, abbandonata nel giorno delle nozze, ha deciso di festeggiare lo stesso portando gli invitati al ristorante. «Doveva essere una festa… Il giorno più bello. Non ho voluto che fosse il più brutto». Nadia Murineddu, intervistata dal Corriere della Sera, racconta delle sue mancate nozze con Giovanni, lo sposo che lei ha atteso invano fino alla telefonata che ha gelato ogni sua speranza: «Devo rientrare in caserma», niente di più.

Eroina del web

La sua scelta, quella di non arrendersi alla disperazione e di volgere in positivo quella che poteva essere una batosta, è parsa a molti una lezione di vita. E così sui social la vicenda di Nadia è diventata virale. In tanti le hanno tributato affetto e un’ammirazione che l’ha resa un’eroina, quasi un’icona femminista. «Ho avuto coraggio? Sì me lo hanno detto e scritto tanti, ma io ho fatto solo quello che mi sembrava più giusto», racconta ancora al Corsera dalla casa dei genitori a Sorso, col figlio di 5 anni che corre e gioca attorno a lei.

La convivenza e la decisione disposarsi

Il ricordo va a come è nato quell’amore che ha avuto tanta fretta di arrivare all’altare: «Ho conosciuto Giovanni 7 mesi fa, su Facebook. Ci siamo messaggiati, incontrati e piaciuti». Erano innamorati e nessuno dei due pensava alla differenza d’età, lei 39 lui 24, così hanno deciso di convivere. Giovanni Delogu è di Ittireddu, paese fra Logudoro e Goceano, e fa il militare a Poglina, costa sud di Alghero. «Stavamo proprio a Poglina, lui rientrava a casa la notte. Tutto filava tranquillo. Abbiamo pensato di sposarci e ci siamo preparati. Pubblicazioni in Comune, corso prematrimoniale in chiesa. Don Luca è un prete speciale: ci ha spiegato bene cos’è il matrimonio. Da Giovanni mai una perplessità. Certo, sapevo che i genitori non approvavano, ma non avrei immaginato…». 

Lo sposo scomparso

Insomma il fidanzato non avrebbe palesato neanche un dubbio prima di sabato mattina. Non è certo il primo a spaventarsi prima del passo fatidico, ma sono in tanti - sempre attraverso i social network - a rimproverargli la mancanza di coraggio. Almeno quello di guardare in faccia la donna con la quale si era impegnato e confessarle di avere cambiato idea. Ignara del tormento del suo promesso, Nadia ha atteso a lungo. «Ero raggiante, l’abito da sposa lungo, color avorio, con lo strascico e lo scollo a cuore. Alle 11 dovevamo essere in chiesa. Ma lui non si vedeva. Ho chiamato don Luca e gli ho detto che avremmo fatto un po’ di ritardo e ho cominciato a cercarlo al telefono. Non rispondeva. Poi a mezzogiorno ha chiamato: “Devo rientrare alla base”. Mio padre mi ha aperto gli occhi: “Sono bugie”. Ma avevo già capito tutto. Mi sono tolta l’abito da sposa. È venuto qui don Luca e mi ha detto: “Sei forte, è un brutto momento ma ce la farai”».

La festa

Mentre gli invitati iniziavano a lasciare la chiesa, il pensiero è andato ai regali, gli addobbi e tutto il resto. Così è arrivata la decisione di non cedere alla disperazione. «L’idea di andare comunque al ristorante dove erano pronti rinfresco e pranzo è stata di mio padre. Ci avevo pensato anch’io, ma è stato lui a dire “Andiamo, tanto è già tutto pagato”. Un modo per sdrammatizzare… e infatti ho subito reagito anche io. Ho pensato: in fondo non è morto nessuno, la vita continua». Al ristorante non è stata proprio una festa: «Non c’era musica, pochi sorrisi, il fotografo è andato via, non l’allegria che avrei voluto. La torta? Certo che l’abbiamo mangiata, è arrivata già a fette e qualcuno ha tolto la statuina con gli sposi. Però il brindisi l’hanno voluto fare comunque. L’hanno dedicato a me».
E per Giovanni che sentimenti prova, lo perdonerà? «Ora è l’ultimo pensiero».

La sposa mancata può chiedere il risarcimento

Nadia ha già avuto la sua rivincita morale scegliendo di non nascondersi, di non vergognarsi abbassando lo sguardo di fronte al rifiuto. Ora però potrebbe, se lo volesse, avere anche un risarcimento pecuniario. L'articolo 81 del codice civile, infatti, prevede che la promessa di matrimonio fatta con atto pubblico o risultante dalla richiesta della pubblicazione 'obbliga il promittente che senza giusto motivo rifiuti di eseguirla a risarcire il danno cagionato all'altra parte per le spese fatte e per le obbligazioni contratte a causa di quella promessa'. Risarcimento che la sposa abbandonata ha diritto a chiedere entro un anno dal rifiuto. La festa per le mancate nozze potrebbe così essere addebitata al militare rifugiatosi in caserma proprio nel momento in cui avrebbe dovuto di “sì, lo voglio”.

27/06/2017