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Addio a Flavia Franzoni, moglie e gran consigliera di Prodi: quel giorno in cui tirò le orecchie al marito premier

E’ sempre stata a fianco del marito ma con grande discrezione. Per 20 anni ha diretto l’Iress ed é stata docente universitaria. Non amava essere definita "moglie di…". Avrebbe potuto essere una “grande first lady, colta, empatica e che amava stare insieme alle persone”

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Quel trekking ad Assisi doveva essere un giorno di spensieratezza e relax, insieme all’amico di una vita Arturo Parisi ed al medico Francesco Conconi. Invece si è trasformato nel giorno sicuramente più doloroso per Romano Prodi. La moglie, Flavia Franzoni, mentre sulla città di San Francesco e sul sentiero dove si trovavano infuriava un temporale, si è accasciata a terra ed è morta tra le sue braccia a 76 anni.

Se n’è andata mentre era al fianco del suo Professore. Nulla di strano, visto che fianco a fianco hanno vissuto tutta la vita. Non c’era giorno in cui – come raccontano amici e media – non si scambiassero messaggi o non si chiamassero al telefono. “Un attimo, è Flavia”, diceva l’ex premier anche quando l’interlocutore era importante, racconta Repubblica in un pezzo sulla vicenda. Lei c’era in ogni manifestazione della esistenza di Romano, sia quando si trattava di importanti eventi politici o istituzionali, sia quando si parlava di attività sportive o momenti di riposo.

Sempre a fianco, mai dietro

Flavia seguì Prodi a Palazzo Chigi ma anche a Bruxelles standogli sempre a fianco (mai dietro), sia pur discretamente, per fornirgli sostegno e consiglio. Erano una coppia vera, di quelle temprate dal tempo e dalle vicende comuni, e inserite nel contesto di una grande famiglia all’italiana, con i due figli, Giorgio e Antonio, e nonni, zii e cugini. Una realtà che i due avevano sempre tenuto a mantenere integra, attivandosi, così come si fa anche col rapporto tra marito e moglie. “Ci vogliono tempi disponibili per la manutenzione del matrimonio”, spiegava Flavia.

E il loro di matrimonio durava dal 1969. Da quando Romano le mise l’anello al dito. “Ho sposato la più bella ragazza della città”, amava dire. I 25 anni dalle nozze li avevano festeggiati in Corsica, le nozze d’oro a Formentera.

La carriera

Lo studio era stato una costante importante nella vita di ambedue. Lui si era laureato alla Cattolica a Milano, lei a Bologna all’Ateneo. Ma non avevano mai smesso di prendere dei libri in mano. Flavia Franzoni ha diretto l’Iress (Istituto regionale per il welfare) per 20 anni ed è stata docente universitaria. Insegnava Metodi e tecniche dei servizi sociali all'Università di Bologna. Quando Prodi divenne presidente del Consiglio si infastidì a sentirsi definire moglie del premier. Teneva all’indipendenza e alla sua identità.

Ad un certo punto la salute le arrecò dei problemi. Soffriva di cuore fin dal 2003 e subì due interventi.

Ora Romano Prodi sta sicuramente soffrendo come mai gli era accaduto nella sua vita. Quello con Flavia era un rapporto molto stretto, simbiotico. Avevano anche scritto un libro a quattro mani che non a caso si intitola “Insieme”.

Quando tirò le orecchie al premier

Flavia Franzoni non era insomma solo una moglie o una madre, nonna di sei nipoti, era per lui una consigliera insostituibile. A volte persino critica. Come quando tirò pubblicamente le orecchie al marito, allora presidente del Consiglio, a proposito della riforma delle pensioni e della scarsa presenza femminile nel suo esecutivo.

Era una cattolica praticante, di quelle che vanno regolarmente a messa (come il consorte del resto) ma anche una pronta a schierarsi per le cause sociali o civili.

Aperta ed estroversa

La descrivono sorridente ed estroversa. Una che gli studenti avevano affettuosamente soprannominarono Google perché su certi temi di suo interesse sapeva tutto. Si fece notare per i suoi atteggiamenti un po’ anticonformisti quando Prodi fu a capo dei suoi due governi (dal 1996 al 1999 e dal 2006 al 2008) e non era raro incontrarla in giro a far la spesa per le vie di Bologna o intenta a fare quattro chiacchiere con le persone che incrocciava.

La sua casa era spesso l’epicentro di discussioni sociali e politiche e quando le madri di Plaza de Mayo arrivarono a Bologna Flavia non esitò a riceverle tra quelle mura.

Eppure non ha mai voluto far prevalere l’immagine pubblica e professionale su quella privata, su quella di nonna, mamma e moglie. Con il marito si erano conosciuti giovanissimi all’Azione Cattolica e si erano sposati il 31 maggio del '69.

Poteva diventare first lady

Un momento particolare, come ricordano le agenzie, è stato il 19 aprile 2013, quando Romano Prodi fu candidato alla presidenza della Repubblica ma venne bocciato dagli ormai famosi e fatidici 101. L’ex premier si trovava in Africa per conto dell'Onu, Flavia era a Bologna. Quando lui tornò era un uomo che aveva bisogno di un abbraccio confortante e del confronto con la persona di cui si fidava di più nell'universo. E Flavia era lì ad attenderlo. L’Ansa ha scritto che se le cose fossero andate diversamente “l’Italia avrebbe avuto una first lady colta, empatica e che amava stare insieme alle persone”. 

14/06/2023