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Mamma e nonna allo stesso tempo, la rivelazione shock di Ana Obregon: “La bimba concepita col seme di mio figlio morto”

“Non sono la mamma ma la nonna”, ha precisato l’attrice spiegando che quello di diventare padre era l’ultimo desiderio di suo figlio prima di morire per tumore. E voi cosa ne pensate? Scriveteci al redazionemilleunadonna@tiscali.com.

foto Instagram @ana_obregon_oficial e Ansa

 

di Redazione

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È giusto diventare genitori dopo che si è morti? E, soprattutto, chi decide se è giusto o no? Chi può puntare il dito imponendo un limite in un contesto in cui il solo confine ai propri desideri riproduttivi sembra essere quello della ricerca scientifica? C’è sempre la legge, ma ogni normativa si può aggirare se si trova un paese compiacente. Come nel caso assai discusso di Ana Obregon che, nonostante la maternità surrogata sia proibita in Spagna, è andata a realizzare il suo sogno a Miami. Ora però si scopre che il sogno non era il suo ma quello del figlio.

La rivelazione che lascia senza parole

"Non è mia figlia, è mia nipote. È di Aless", ha raccontato in esclusiva alla rivista ¡Hola!, riferendosi al figlio deceduto nel 2020 in seguito a un cancro. Proprio il magazine di gossip aveva avviato un intenso dibattito pubblico sulla maternità per altri, che in Spagna è illegale, con uno scoop lanciato una settimana fa. "Ana Obregón è madre di una bimba nata per gestazione surrogata a Miami", recitava il titolo in copertina, accompagnato da una foto dell'attrice con la piccola in braccio. Oggi l’attrice e conduttrice parla del processo di maternità surrogata che ha portato alla nascita in Florida di una bimba di cui lei, a 68 anni, si prenderà cura. Un "lungo cammino", costellato di "medici, avvocati e agenzie", come ragione per "rimanere in vita". Una vicenda che in Spagna è diventata il caso più discusso degli ultimi giorni e che si è arricchita dalla sua ultima rivelazione.

L’ultimo desiderio di suo figlio

Nell'intervista, Obregón ha infatti svelato i dettagli del caso cominciando dal fatto che l’idea di concepire un figlio è stata "l'ultima volontà" di Aless. "Ho deciso di iniziare il processo di maternità surrogata, che implica la partecipazione di una donatrice di ovulo e di una gestante, il giorno stesso in cui lui è volato in cielo", ha detto. Il giovane, ha aggiunto, aveva fatto congelare campioni di liquido seminale dopo la diagnosi del tumore che l'aveva colpito. E, del resto, quale madre avrebbe disatteso l’ultimo desiderio del proprio figlio morente?

I problemi legali

Obregón ha anche chiarito come intende tornare con la bimba in Spagna: "Legalmente è mia figlia, e così viene indicato sul suo passaporto. La registrerò presso il Consolato spagnolo e così potrò portarla a casa". A suo dire, il dibattito sulla maternità surrogata generatosi in patria, con il governo di centrosinistra apertamente contro la pratica in quanto possibile forma di sfruttamento di donne in situazione vulnerabile, è "assurdo". "Qui è vista come una cosa normalissima", ha osservato l'attrice da Miami. Ora le maggiori incognite riguardano proprio le possibili complicazioni che potrebbe riscontrare la mamma-nonna per registrare la bimba in virtù della legislazione spagnola. Stando alle opinioni di esperti più accreditate dai media, probabilmente la minore potrà essere registrata da Obregón solo come figlia propria, ed è difficile che il padre biologico possa apparire come tale in qualche documento. Intanto, l'attrice 68enne ha annunciato che la vicenda verrà raccontata in un libro. "Tutti capiranno che non è stato un capriccio", è la sua risposta a chi l'ha criticata in questi giorni.

La scelta

Ma cosa racconterà a sua nipote? Sicuramente una storia d’amore: quella di una donna con il cuore spezzato per la morte di suo figlio e della volontà di accondiscendere alle sua ultima volontà. Questa bambina sarà figlia di un padre morto e ufficialmente avrà come madre colei che è in realtà sua nonna. Basta l’amore, e il dolore, a giustificare tutto questo? Quali conseguenze etiche solleva il caso? Voi cosa avreste fatto al posto di Ana Obregón e cosa ne pensate della sua scelta? Raccontatecelo a redazionemilleunadonna@tiscali.com.

06/04/2023