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Bufera su Anna Falchi: "Il catcalling non è una molestia ma una cosa da maschio". La polemica su Rai1 e il gelo in studio

"Quando mi fischiano per strada non mi dà fastidio". E i cameraman applaudono ma Caterina Balivo non ci sta e li sgrida: "Mi capitava da ragazzina ed era un incubo"

di Redazione Milleunadonna

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Bufera su Anna Falchi che su Rai1 ha sostenuto: “Il catcalling non è una molestia. A me non dà fastidio”. E ha continuato così: “Detta così, sembra una esternazione brutale la mia. Il catcalling non ha a che fare col gatto, ma è quando ti fischiano per farti un complimento in modo un po' selvaggio. A me non dà fastidio, c'è sempre stato. La mattina quando vai a prendere un caffè in tuta e ti dicono 'bella figliola', sei sempre felice di un complimento: non ci trovo nulla di grave. Censurando questi comportamenti secondo me sopprimiamo proprio quella cosa che hanno alcuni uomini. Ci lamentiamo che non ci sono più i maschi, ma quella è una cosa un po’ da maschio. Sono contro il politically correct". 

Il gelo in studio e la reazione di Caterina Balivo

Immediatamente è calato il gelo nello studio di “La volta buona”, dove Anna Falchi era ospite, e la conduttrice Caterina Balivo, di parere diametralmente opposto, si è subito dissociata, dimostrandosi estremamente infastidita. E così ha ribattuto: “Non pensi invece che sia una molestia a tutti gli effetti? Una donna che sta camminando e tu hai un uomo, che secondo lui sta facendo un complimento, ma invece ti mette in imbarazzo. Questo è sessualizzare il corpo di una donna. Una cosa è un complimento, un’altra è sessualizzare il corpo di una donna, fare cioè il famoso catcalling. Io mi ricordo di quando camminavo da ragazzina ad Aversa, a 15 o 16 anni, e per me era un incubo anche a dare a comprare le sigarette ai miei genitori. C’erano ragazzini, ma anche uomini che ti fischiavano, che ti facevano il verso. Io le vivevo come molestie”. 

I cameraman applaudono ma Caterina Balivo li sgrida

A quel punto Anna Falchi ha interrogato il pubblico in studio: “Ma davvero siete tutti contrari al catcalling? Ah no, I cameraman mi stanno applaudendo”. Ma Caterina Balivo anche in questo caso è stata pronta a redarguirli: “Eh già, chissà . Chissà quante volte lo hanno fatto ma hanno fatto male”.

Che cosa è il catcalling

Il catcalling, o molestia di strada (pappagallismo), è l'insieme di commenti, gesti e fischi indesiderati e a sfondo sessuale che un estraneo rivolge a una persona in un luogo pubblico, come strade o mezzi di trasporto, al fine di molestarla o intimidirla. Questi comportamenti possono includere anche inseguimenti, avances persistenti e palpeggiamenti, a prescindere dal genere di chi li compie. Insomma, il catcalling è una forma di molestia non verbale che può avere un impatto psicologico negativo sulla persona che la subisce, e si differenzia dal semplice fischio, che ha origini più antiche e altre funzioni.

La denuncia di Aurora Ramazzotti

A parlarne, qualche tempo fa, era stata Aurora Ramazzotti che sui social aveva denunciato: “"Possibile che succeda ancora di frequente il fenomeno del catcalling? Sono l’unica che ne è vittima costantemente nonostante mi vesta da maschiaccio? Non appena mi metto una gonna o, come in questo caso, appena mi tolgo la giacca sportiva, perché sto correndo e fa caldo, devo subire fischi e commenti sessisti e altre schifezze. A me fa schifo. Se sei una persona che lo fa, sappi che fai schifo".