logo tiscali tv

Fiorella Mannoia: "Sos uomini. Caro maschio ti insegno a digerire un rifiuto"

In questa videointervista racconta la sua battaglia contro la violenza sulle donne: "Abbiamo dato il via alla Fondazione "Una Nessuna Centomila" e torneremo con un concerto all'Arena di Verona per finanziare i centri antiviolenza. Gli uomini? Quando una donna dice no è no, devono capirlo"

Fiorella Mannoia videointervista: "Il mio impegno contro la violenza sulle donne"

Leggi più veloce

“Come si chiamava quell’altra poverina?”. I dati della violenza sulle donne fanno rabbrividire, l’emergenza è sotto gli occhi di chiunque guardi un tg o legga un social, i nomi si rincorrono e si sovrappongono in una catena di sangue senza fine, Michelle, Giulia, Carol, Sarah. È difficile anche per le persone più impegnate e sensibili non scadere nell’effetto “saturazione”, non finire per abituarsi a questo orrore quotidiano. Ed è proprio per dare e darsi una mossa collettiva, per non arrendersi a questo stillicidio di brutalità che Fiorella Mannoia insieme ad altre tre formidabili complici ha deciso di dare una sterzata di energia e coraggio e soprattutto pragmatismo, capaci di traghettarci fuori dal “poverina” e coinvolgerci tutti in una chiamata alle armi oltre che alle arti.

Siamo in guerra e non possiamo abituarci alle vittime quotidiane

“Già, perché questa è una guerra e non possiamo rischiare di abituarci alle vittime quotidiane, proprio come accade in mare con i migranti. Bisogna reagire”. E la reazione si chiama “Una Nessuna Centomila”, “che è la prima Fondazione per il contrasto alla violenza sulle donne e che prende il nome da quella straordinaria esperienza che è stato il concerto di Campovolo nel giugno del 2022. Alla fine di quel concerto, davanti a 100 mila persone che ci credevano e che ci avevano messo il cuore come noi, abbiamo capito che quell’esperienza non poteva finire lì. Bisognava continuare e andare oltre. Così, con Giulia Minoli, Celeste Costantino e Lella Palladino, abbiamo deciso di far nascere la Fondazione. E anche di dare vita a un appuntamento annuale live, in modo che quel concerto storico che è stato il più grande concerto mai realizzato contro la violenza sulle donne avesse un seguito”. Ora c’è pure la data: il 26 settembre prossimo con un cast di stelle di prima grandezza che però questa volta coinvolge anche gli uomini e non soltanto le donne: “Ci sembrava giusto e doveroso perché sono tantissimi i colleghi e gli uomini che in questa che è soprattutto una battaglia culturale ci vogliono mettere la faccia”.

Appuntamento il 26 settembre ma stavolta ci sono anche gli uomini

E così accanto ad Alessandra Amoroso, Francesca Michielin, Annalisa, Elodie, Emma, Paola Turci, ci saranno anche Samuele Bersani, Brunori Sas e Tananai. E tanti altri si aggiungeranno, compresi gli attori Edoardo Leo e Anna Foglietta, da anni in prima linea in questa battaglia. E se si parla di battaglia, è giusto anche parlare di obiettivi. Nella videointervista concessa a Milleunadonna, Fiorella Mannoia se ne fa volentieri portavoce a cominciare dall’abbattimento degli stereotipi che abitano nuove e vecchie generazioni e che sembrano davvero duri a morire: “La violenza sulle donne non può essere affrontata come un’emergenza. Vorremmo convincere alcuni uomini che la donna non è una proprietà, che non si devono sentire sminuiti di fronte ad altri uomini se una donna chiede il divorzio o la separazione. E invece è lì che viene fuori la violenza, nella non accettazione del rifiuto. Ma il fatto è che quando una donna dice no è no. Non ci sono scorciatoie. Non ci sono questioni su come era vestita, se aveva bevuto, ma perché ci è andata, … Sono tutte scuse che non reggono. La verità è che per certi uomini l’accettazione del rifiuto non è contemplata. Ed è qui che bisogna lavorare insieme per cambiare questa mentalità”.

Foto Ansa

Serve l'educazione affettiva a scuola

 Il lavoro all’interno della Fondazione appena nata si muove su diversi binari: “Intanto è bene sapere che l’Italia è uno dei pochi paesi dove a scuola non c’è ancora l’educazione affettiva. Bisogna muoversi sulla prevenzione e quindi agire nelle scuole. Ma non solo. È importante anche occuparsi attivamente di chi già è sul campo, di chi nei Centri anti violenza accoglie le donne che riescono a fuggire da una relazione violenta e le aiuta a ricostruirsi un’esistenza, a ritrovare se stesse da un punto di vista psicologico ma anche professionale e di autonomia economica. E invece ho scoperto che tante persone che lavorano in questi Centri e nei Rifugi che accolgono le donne sono a loro volta precarie e non hanno alcuna certezza di mandare avanti i progetti ai quali lavorano. Servono soldi, che noi cercheremo di raccogliere con tante iniziative oltre che con la vendita dei biglietti per il concerto che si terrà all’Arena di Verona. Ma serve soprattutto un cambio di passo mentale”.

La mia canzone del cuore è per le donne che ce l'hanno fatta

Fiorella Mannoia si infervora a parlare. È evidente che la questione le sta a cuore e sarà emozionante rivederla sul palco con tante colleghe e amiche a cantare brani capaci di emozionare ma anche di far riflettere. “La mia canzone preferita tra quelle sulle violenza sulle donne? Si intitola “Nessuna conseguenza” e la canto pensando alle donne che ce l’hanno fatta, perché è importante anche mettere l’accento su chi, e solo quasi 30 mila ogni anno, riesce a fuggire da una relazione tossica”. E “Nessuna conseguenza” fa così: “A te che mi dicevi "ma tu dove vuoi andare che non conosci il mondo/ E ti puoi fare solo male ancora hai troppe cose da imparare / Devi solamente stare zitta e ringraziare"/Mi sembrava di restare ferma al punto di partenza /Di non essere capace di bastare mai a me stessa, di non avere una certezza / Di non essere all'altezza /E invece pensa nessuna conseguenza/ Di te so stare senza/ Non sei necessario alla mia sopravvivenza”.

04/07/2023