Gabriella Greison è una fisica e divulgatrice italiana che nei giorni scorsi ha dimostrato qualcosa che, purtroppo, non ha a che fare con la fisica ma con la sociologia: il sessismo legato alla scienza. Perché per essere un’esperta di fisica nucleare Greison pare non avere il phisique du role, come spiega lei stessa: “Quello che vi ha turbato è il fatto che una donna possa parlare di fisica quantistica senza ricordare un uomo. Che possa salire su un palco, spiegare la funzione d’onda e Schrödinger, e intanto avere le tette”.
Ipocriti indignati per una scollatura
Ma andiamo per ordine: Gabriella Greison - attrice, giornalista e scrittrice laureata in fisica nucleare - è stata madrina alla cerimonia di laurea dell’Università di Messina, tenutasi nella splendida cornice del Teatro Greco di Taormina. In un video pubblicato poco prima dell’evento, ha raccontato con entusiasmo il discorso che avrebbe pronunciato agli studenti, centrato su libertà e coraggio. Durante questo video, realizzato all’aeroporto in un momento di pausa, indossava un vestito leggero e scollato, perfettamente adatto al caldo di questa torrida estate. Ed è stata proprio la scollatura a scatenare un’ondata di commenti sessisti. Molti hanno fatto battute come “che poppe quantistiche”. Ma alcuni hanno anche insultato: “Una donnetta che ha bisogno di apparire”, “Abbigliamento indecente e poco dignitoso”. “Occhio che senza impalcatura ti cadono le tette”. E ancora: “Togliti quel vestito scollato”, “l’età che avanza inesorabile costringe alcune donne a sparare gli ultimi fuochi d’artificio”.
La replica ironica di Greison
La risposta di Greison è arrivata lucida e carica d’ironia. In un post pubblicato su Instagram ha scritto: "Quello che vi ha turbato non è il vestito. È il fatto che una donna possa parlare di fisica quantistica senza ricordare un uomo, e quindi senza chiedere il permesso. Che possa salire su un palco, spiegare la funzione d'onda e Schrödinger, e intanto avere le tette. Ops". A Repubblica ha poi spiegato che ha reagito “con un cuore a chi ha apprezzato il mio discorso a Taormina. Con l’ironia a chi mi ha insultato. Uso sempre l’ironia, anche nei miei spettacoli. Mi piace il pensiero laterale, permette di aprire un varco perfino con chi insulta sui social”. E ancora: “E’ forse vietato parlare di fisica con i tacchi e il rossetto? “Il mondo brucia, l’Ai ci legge nel pensiero… e a voi sconvolge una donna con un décolleté che parla di fisica quantistica? Ma sul serio?”.
Il dress code per la dignità
Greison ha poi enunciato il suo messaggio centrale: “Non c’è un dress code per la dignità”. Ha sfidato i suoi critici a “provare a usare il cervello e a posizionarsi nell’anno in corso, con tutte le lotte che sono state fatte da quelle prima di me”, suggerendo che la decenza non si trova in “un centimetro di stoffa, invece che nel contenuto delle parole”.
Alla faccia del moralismo
Il sostegno pubblico è stato immediato: la rettrice Giovanna Spatari ha elogiato Greison per il suo intervento e ha definito le polemiche “un attacco sessista mascherato da moralismo”. Anche diverse testate nazionali e utenti hanno condannato la “polizia del decoro” dei social, sottolineando come episodi del genere siano sintomo di un pregiudizio culturale ancora molto radicato: la scienza è roba da uomini e non da donne, meno che mai avvenenti e con una bella scollatura.
La scienza, le donne e i loro abiti
La fisica ha anche sollevato una domanda provocatoria, chiedendo se alle migliaia di ragazze laureate in abiti estivi fosse “preclusa la carriera scientifica”.
Greison acclamata dal pubblico
Greison è abituata a vestirsi come le pare e piace: “In Sicilia erano previsti 47 gradi e il giorno prima avevo mandato le foto dell’abito ai miei amici. Mi avevano risposto che era fantastico e sono partita felice. Il bello è che arrivata in Sicilia, prima della cerimonia, mi sono cambiata e ho indossato un vestito rosso ancora più scollato. Dopo il discorso sono venuti tutti a scattare foto e stringermi la mano, incluso un cardinale in prima fila”.
Shock culturale
Greison ha concluso il suo forte e chiaro messaggio con una visione che proietta nel futuro, ma che è già realtà: “Nel 2025 una donna bella può parlare di fisica quantistica, emozionare una platea e scegliere da sola cosa mettersi. Sì, anche se è scollato. Sì, anche se vi distrae. Si chiama shock culturale. Io, sul palco, ci vado col pensiero in ordine… e vestita come mi pare”.
Dopo questa esperienza, così ha raccontati i fatti: “Ho avuto l’impressione di essere scissa, come avviene nella fisica con il dualismo onda e particella. Nel mondo reale ero una particella e mi sono sentita benissimo, in quello dei social mi sono trasformata in un’onda e sono stata travolta dagli insulti”. E ai ragazzi a Taormina ha rivelato “una regola della fisica inventata da me: ogni volta che il mondo diventa troppo pesante, applica una forza ironica in direzione opposta. L’ironia è la forza contro la gravità del reale”.