A Firenze, nel popolare quartiere San Lorenzo, non c’è nemmeno bisogno di dire il suo cognome, basta chiederle del forno Canapa e tutti indicano lei senza incertezze. Ivana Bruschi, a 96 anni compiuti il 25 marzo, in città è la fornaia per antonomasia, è l’artefice di quel profumo che attrae cittadini e turisti nel forno di cui è la titolare storica da oltre sessant’anni. Pur avvicinandosi al secolo di vita, Ivana resta l’anima del negozio: una di quelle figure rare, scolpite nel tempo che è sempre più raro vedere in città trafitte dalla fretta e dallo scorrazzare dei rider per le consegne a domicilio.
L’inizio della storia di Ivana Bruschi
Ivana ha cominciato a lavorare nel forno nel 1960, come commessa. “Vendevamo tanto pane, pasta, brioche. C’erano molti residenti e i banchi del mercato erano più distanti, aperti, vendevano di tutto: aghi, fili, calze, vestiti…”, racconta alla Nazione. Poi, nel 1966, è arrivata la svolta: la titolare le propose di rilevare l’attività. Ivana accettò con entusiasmo. Ma pochi mesi dopo arrivò l’alluvione a minacciare l’inizio di quel sogno: l’acqua entrò nel forno, travolse tutto. “Fece danni, portò via speranze. Ma io mi sono rialzata. Sempre”.
I turisti vogliono un selfie con Ivana
Da allora non ha più smesso di alzarsi all’alba per il pane. Oggi è ancora lì, ogni mattina, dal lunedì al sabato. “Sono la titolare, potrei anche prendermi una giornata libera… Ma senza venire qui non riesco a stare. Sono attaccata a questo posto. Mi piace parlare con la gente. E poi, tutti mi vogliono bene”. Alla sua veneranda età, Ivana è un instancabile punto fermo nel cuore di San Lorenzo e insieme al quartiere, negli anni si è evoluto pure il suo forno. La pasticceria si è arricchita, sono arrivati i salati, le specialità locali. “Quindici anni fa più o meno è esploso il turismo. Alcuni visitatori, dopo aver visitato il Duomo, vengono qui e chiedono la foto con me. E io mi presto volentieri. Dicono che sono un pezzo di storia di Firenze”.
La passione per il ballo
Sanno che Ivana è un’istituzione: una testimone vivente di un quartiere che ha attraversato e vissuto la Storia fiorentina. “San Lorenzo è diverso rispetto a una volta, ma resta il quartiere più bello. Ci si vuole bene. Siamo rimasti in pochi, ma siamo uniti. Prima c’erano i pizzicagnoli, chi vendeva gli uccellini… era tutto più vivo. Mi è dispiaciuto vedere tanti colleghi chiudere”. Lei invece è rimasta. Ogni venerdì si prende del tempo per andare dal parrucchiere. In estate, va al mare con la nipote. E la sera? Si trucca, si veste bene e va a ballare.
L’elisir di Ivana
“Sono sempre la prima a prepararmi per uscire. Non mi sento gli anni addosso. Io vivo. E vado avanti”. Le commesse raccontano dei suoi corteggiatori: “Uno si è avvicinato e ha detto: so cucinare, sono tranquillo, sono perfetto per te”. Ma Ivana sorride. “Mi piacciono i giovani. Le persone anziane sedute sulle panchine? No, no. Io non posso starci sulle panchine”. Spesso le commesse sussurrano ai turisti: “Ha 96 anni”. Loro restano meravigliati e lei sorride svelando il suo elisir: "Mantenersi in attività”. Insomma, il pane fa bene!