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“A parità di merito assumiamo donne”, la sfida del direttore della Normale di Pisa

Una soluzione proposta da Vincenzo Barone per colmare l’attuale 'imbarazzante' divario: solo 4 professoresse e 35 professori

A parità di merito assumiamo donne la sfida del direttore della Normale di Pisa
di Redazione

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Cercansi professoresse alla scuola Normale Superiore di Pisa: è questo, in sintesi, il messaggio espresso dal direttore del prestigioso centro di ricerca, Vincenzo Barone, nel corso dell'inaugurazione a Firenze di un centro di studi intitolato all'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. 'Nella sede di Pisa abbiamo 35 professori e solo 4 sono donne: è una situazione imbarazzante, completamente sbilanciata in favore degli uomini, non si può andare avanti così', ha detto Barone.

No alle quote rosa

E, come sono abituati a fare gli uomini di scienza, individuato il problema, ha proposto una soluzione: 'Quando facciamo un concorso, a parità di risultati tra concorrenti, scegliamo la concorrente donna. Questo non snatura il nostro metodo di selezione, che è interamente basato sul merito'. Proprio per questo motivo il direttore della Normale ha spiegato che, per ovviare al problema della carenza di professoresse, 'non sarebbe assolutamente possibile far ricorso al sistema delle quote rosa: il criterio del merito è per noi inderogabile'. Per rendere questa idea applicabile servirebbe però una decisione del Miur: “Oggi la legge non ce lo permette ed è per questo che chiediamo una maggiore flessibilità al Miur (Ministero Istruzione, Università e Ricerca)”.

Una disposizione temporanea

L'idea di favorire la selezione di professoresse a parità di risultato con i concorrenti maschi sarebbe 'ovviamente applicata a tempo: avrebbe senso farlo solo fino al momento in cui ve ne fosse necessità e non un attimo oltre'. Nella popolazione della Normale, ha spiegato ancora Barone, la percentuale di donne diminuisce con il crescere dei ruoli rivestiti. 'Tra gli studenti abbiamo più donne che uomini - ha detto - poi, tra assegnisti e ricercatori, la percentuale diventa più o meno 50 e 50, mentre arrivando ai professori la disparità è totale. E questo a mio parere non è più accettabile'.

Un’unica titolare di cattedra scientifica

Le quattro rarità fanno parte, in realtà, del mondo umanistico: Anna Magnetto insegna Storia greca, Ilaria Pavan Storia Contemporanea e Lina Bolzoni Letteratura italiana. L’unica docente di materie scientifiche è Chiara Cappelli, 44 anni, docente associato di Chimica fisica nella classe di Scienze matematiche e naturali. Intervistata da La Repubblica, la Cappelli è dichiarato: “Un professore donna nella classe di scienze non te l’aspetti. Mi è anche capitato di essere cambiata per la segretaria”.

Più laureate che laureati

In media nel Paese solo il 35% dei docenti universitari è di genere femminile mentre tra i rettori, nel 2014, le donne erano solo 5 su 78 in Italia. In molte facoltà, peraltro, le donne rappresentano la maggioranza degli iscritti: il dato medio nazionale fornito dal Miur parla del 56.2% di donne, dato che sale fra chi arriva al titolo: la percentuale di donne fra i laureati è di 59.2%. Infine le iscritte ai corsi di dottorato sono il 51.4%. Rispetto al totale degli iscritti, raggiungono la laurea il 22% di donne contro il 15% di uomini.

30/11/2016