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La nuova vita di Monica Lewinsky, che non è così lontana dalla politica: ecco cosa fa oggi a 50 anni

"Una donna emancipata usa la sua voce, votare significa usare la propria voce": l'ex stagista della Casa Bianca in prima linea sulle prossime elezioni Usa. Ma il peso dello scandalo l'ha segnata per sempre. Le sue parole

di Redazione

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"Votare è sempre importante, ma quest’anno la posta in gioco è particolarmente alta, con la frustrazione e l’apatia degli elettori che minacciano di avere un impatto significativo sull’affluenza alle urne. Sono entusiasta e grata di lavorare con Reformation per ricordare alle persone di registrarsi, usare la propria voce e VOTARE! Una donna Ref è una donna emancipata e una donna emancipata usa la sua voce". Sono le parole di Monica Lewinsky che collabora con la campagna You've Got the Power di Reformation, brand di Los Angeles nato come vintage store tra i più famosi al mondo. Ma non si tratta solo di moda. Reformation ha fatto una donazione di 25mila dollari a Vote.org, organizzazione no-profit nata con l'obiettivo di aiutare a esprimere il proprio voto e vuole anche sensibilizzare, soprattutto le donne, ad andare alle urne. La stessa Lewinsky afferma: "Votare significa usare la propria voce per essere ascoltati, ed è l’aspetto più determinante della nostra democrazia". Così la ex stagista della Presidenza Clinton, travolta da giovanissima da uno scandalo non solo sessuale ma anche politico, oggi ritorna a fare politica impegnandosi in una causa non così scontata negli Usa. Uno dei paesi democratici in cui votare è complicato per via di quelle tristemente macchinose iscrizioni al registro degli elettori da fare mesi prima del giorno effettivo delle elezioni.

Il peso del passato

Poco tempo fa Monica Lewinsky ha analizzato quello che le capitò da ragazza con gli occhi più consapevoli di oggi. Non solo perché ormai è una donna adulta ma perché nel frattempo si è fatta molta strada dal modo sessista e violento di trattare le donne sulla stampa negli anni 90. "Fui vittima di un abuso di potere" durante la presidenza di Bill Clinton. In quella riflessione pubblicata su Vanity Fair spiegò molto bene di essere di nuovo alle prese con un passato con cui non ha mai fatto definitivamente i conti. E a darle la forza di rileggere quanto accaduto fu il movimento #MeToo. Proprio alla luce della campagna #MeToo, Lewinsky spiegò come oggi cominci a vedere in un'ottica diversa quanto accaduto in quel lontano 1998, una vicenda che - come ha sottolineato più volte - le ha rovinato la vita.

La "questione del consenso"

Tra colei che all'epoca dei fatti era una stagista poco più che ventenne e uno degli uomini più potenti della Terra. Ora lo sa, a 50 anni e con un mondo che per fortuna è andato avanti, che quello che le è capitato non era colpa sua"Anche se all'epoca avrei preferito essermi comportata in modo diverso, avrei anche voluto che lei e il suo ufficio aveste fatto scelte diverse", avrebbe detto Lewinsky rivolgendosi all'uomo, che a sua volta l'avrebbe liquidata con poche parole: "Lo so, è stato spiacevole". Quei racconti sugli incontri segreti nello Studio Ovale sbandierati davanti all'opinione pubblica, come la vicenda del vestito blu indossato dalla ragazza durante un suo rapporto con l'ex presidente, dato in pasto ai media forse oggi non verrebbero più scritti. Monica spiegò quindi di aver cominciato a riflettere su quelle che sono "le implicazioni di una diversa concentrazione di potere che potevano esserci tra un presidente e una stagista alla Casa Bianca".  Bill Clinton, oggi 71 anni, fu messo sotto impeachment per aver mentito sotto giuramento sulla sua relazione con la stagista. Alla fine però fu scagionato dal Congresso. La vita di Lewinsky invece cambiò per sempre.

28/02/2024