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La sorella di Mozart era un genio della musica più del fratello, ma era una donna: ed ecco com'è andata. L'incredibile storia

Maria Anna Mozart, sorella del grande Wolfang Amadeus, si esibiva insieme a lui e venne definita “la pianista più brava d’Europa”. Quando sembrava destinata a brillare nel firmamento della musica, però, ecco cosa la costrinse a fare il padre

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Era triste il destino delle donne nel passato. Anche oggi, del resto, ci sono molti passi da compiere per la parità con gli uomini, ma qualche secolo fa era decisamente peggio. A fine ottocento si riteneva abbastanza probabile - per esempio - che una donna, sia pur geniale, non avrebbe mai visto riconosciuta la sua opera. E purtroppo così fu in moltissimi casi. Gli esempi non mancano. Uno di quelli più eclatanti riguarda Maria Anna Mozart, sorella del genio assoluto della musica Wolfang Amadeus. La sua travagliata esistenza dimostra in maniera perfetta quanto l’umanità possa aver perso per colpa della discriminazione verso le donne.

Seguite il racconto perché è paradigmatico.

Maria Anna era nata a Salisburgo, alcuni anni prima del più noto fratello, e - come si può leggere in un libro a lei dedicato, La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011) della scrittrice Rita Charbonnier - rivelò subito un talento smisurato per l’arte della musica, dedicandosi in particolare al piano. Dicono fosse dotata di una capacità stratosferica sulla tastiera bianca e nera, tanto da essere ben presto definita “la pianista più brava d’Europa”.

Eppure la vita non era stata benevola con lei fin dalla giovanissima età. A un certo punto della sua vita infatti si ammalò di vaiolo e poi di febbre tifoide, patologie molto pericolose a quei tempi, tanto che le venne somministrata l'estrema unzione. Il destino volle però che sopravvivesse e continuasse a coltivare la sua passione.

Nannerl, come la chiamavano, suonava anche il clavicembalo, oltre al pianoforte, ed affiancò il fratellino spronandolo nella passione per le note. Insieme a lui girò l’Europa, formando un duo portentoso destinato a stupire gli appassionati di musica, compresi i reali d'Austria che ne rimasero affascinati durante una esibizione a Vienna, alla presenza dell’imperatrice Maria Teresa. 

La sua parabola sembrava destinata a salire sempre di più nei cieli dell’arte, a illuminare i palcoscenici del mondo, a fornirle quella gratificazione che la faceva sentire veramente viva, a consentirle di fare ciò che di più amava. Amadeus una volta le scrisse: "Sono stupefatto! Non sapevo fossi in grado di comporre in modo così grazioso. In una parola, il tuo Lied (opera andata anch'essa perduta, ndr) è bello. Ti prego, cerca di fare più spesso queste cose”. Senza dubbio - si legge sulle fonti - il fratello aveva un'alta opinione del suo talento e della sua competenza e le sottoponeva abitualmente le proprie partiture per averne un parere. Compose inoltre alcuni brani per pianoforte a quattro mani e per due pianoforti, espressamente per eseguirli con lei.

Ma il padre Leopold non la pensava così.

Quando compì 18 anni, le impose di dire addio alla folgorante e imperiosa carriera: ormai era in età da marito. Così Anna, contro la sua volontà, disse addio alla sua passione. L’ascesa del genio della musica Amadeus intanto diventò inarrestabile. La carriera di musicista di Nannerl, invece, fu definitivamente stroncata. Quell’astro abbagliante smise di emanare la propria luce.

Per altro il suo cuore, come riportano le cronache, batteva già per un uomo: il suo precettore Franz Armand d'Ippold. Lei lo amava ed era lui l’uomo che avrebbe voluto sposare. Si dice che il fratello Wolfang Amadeus appoggiasse questa sua scelta, il padre però non era dello stesso avviso. Disse no a qualsiasi discussione e la obbligò a sposare il Barone Johann Baptist von Berchtold di Sonnenburg.

Costretta ad accettare quella indesiderata sorte la geniale musicista si trasferì in un villaggio a sei ore di cavallo da Salisburgo. Dal nobile consorte ebbe tre figli. Uno di loro morì prematuramente. Poi la sorte segnò ancora la sua vita quando anche il barone morì all’improvviso, prematuramente.

Rimasta vedova Maria Anna non si perdette d’animo, tornò a Salisburgo e visse dando lezioni di pianoforte. Cercò di riprendere a coltivare, come le fu possibile, la sua irrefrenabile passione che la seguì fino a quando la vista l'abbandonò.

Morì a 74 anni, quasi 40 anni dopo il famosissimo e geniale fratello che tutto il mondo conosce ed ammira, e riposa nell'Abbazia di San Pietro  a Salisburgo. Molte altre notizie sulla sua vita possono essere trovate in un'altra pubblicazione: Il diario di Nannerl Mozart, a cura di Olimpio Cescatti, con l'intervista a Nannerl che parla anche del fratello e con scritti di Amadeus. Edittore Zecchini. 

La sua resta fondamentalmente una storia caratterizzata dal rammarico per ciò che poteva essere e non è stato.

Dicono che Maria Anna Mozart componesse in maniera eccezionale, che avesse sfornato opere mirabili, eppure nessuno dei suoi capolavori è giunto fino a noi.

Dicono fosse un vero genio della musica, alla pari, se non di più, dell'arcinoto Wolfang Amadeus, suo fratello.

Ecco. Forse lei - alla pari di tante altre - è la dimostrazione che sontuosi talenti, solo perché espressi da donne, sono andati incredibilmente sprecati. Dissolti come immacolata neve al sole. E chissà cosa, tutti noi, ci siamo persi.

 

Bibliografia:

Eva Rieger, Nannerl Mozart, Leben einer Künstlerin im 18. Jahrhundert. Frankfurt/M. 1990. Überarbeitete Ausgabe 2005. Schwedische Übersetzung 1992.

Daniela Ambrosio, La storia di Maria Anna Mozart, l'altro genio della famiglia (di cui nessuno parla), Elle, 5 marzo 2022.

Rita Charbonnier, La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011)

Il diario di Nannerl Mozart, a cura di Olimpio Cescatti, con l'intervista a Nannerl che parla anche del fratello e con scritti di Amadeus. Edittore Zecchini. 

02/05/2023