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“Quando sono arrivata a 110 kg ho pianto. Mi facevo schifo. Ecco come ho imparato ad amarmi”

L’immagine che guardo non è quella che mi trasmette la mia anima dove mi vedo ancora bambina ad ascoltare quelle favole. La realtà supera la fantasia. Siamo tutte vittime di una società che ci addossa stereotipi di bellezza quasi impossibili. Seguiamo diete per essere come la modella o l’attrice di turno e continuiamo a porre domande al nostro specchio

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Un oggetto che abbiamo tutti in casa. Chissà quante volte ha osservato il nostro volto, il nostro corpo. Quante volte ci ha fatto domandare e pensare. Sono davanti allo specchio e mi osservo, osservo il mio corpo, osservo quella ruga sul mio viso che fino a qualche anno fa non c’era, osservo i miei capelli che li vedo invecchiare, anche loro, e intanto penso a me. Penso a come, da piccole, eravamo attente alla favola di Biancaneve dove la strega interpellava questo maestoso specchio. Lo stesso che adesso, da adulta, osservo.

Mi sento un po’ come la strega che tutto a un tratto diventa brutta e quello specchio inizia a odiarlo. L’immagine che guardo non è quella che mi trasmette la mia anima dove mi vedo ancora bambina ad ascoltare quelle favole. La realtà supera la fantasia. Siamo tutte vittime di una società che ci addossa stereotipi di bellezza quasi impossibili. Seguiamo diete per essere come la modella o l’attrice di turno e continuiamo a porre domande al nostro specchio: “Sono bella?”, “Sono magra?”, “Potrò piacere a quel ragazzo?”, “Se fossi come lei/lui…”.

Quante molteplici discussioni e rifl essioni mentali. Mi pongo ogni giorno l’obbiettivo di poter piacere a me stessa, che è alla base di tutto perché se ti ami ti amano anche gli altri. Cerco, ovviamente, di migliorarmi se c’è qualcosa che non mi piace perché, diciamocelo, quando passi i quarant’anni di età inizia tutto a cadere e quindi è giusto farci del bene. E intanto lo specchio è sempre lì a farmi pensare, a farmi guardare sia fuori che dentro. Non ho mai creduto al potere degli oggetti, ma questo lo ha: può decidere sulle nostre menti. Siamo noi che dobbiamo essere bravi/e a non farci condizionare, a guardare oltre. Oltre il nostro pensiero e le nostre discussioni su di noi: “Così non vado bene”, “Così non mi accetto”… La mia mente ritorna a ricordi di quando ero più piccola, durante l’adolescenza, quando il mio corpo iniziava a cambiare e, purtroppo, a ingrassare. Ho odiato quel grande specchio nel mobile antico dei miei genitori.

Tutti i giorni stava lì a giudicarmi, insieme alla sua mia amica bilancia (altro terribile accessorio!), ma a un certo punto ho smesso di rispecchiarmici perché tanto quello che guardavo non ero io! Non potevo essere arrivata a 110 kg! No, non potevo essere io quell’immagine riflessa. Ho pianto tanto in quel periodo. Mi facevo schifo. Ma dopo qualche anno, presa anche dal fatto che oramai avevo finito le lacrime, ho cambiato il mio modo di guardarmi.

Ho iniziato a mangiare meno e meglio, ho incominciato a fare un po’ di movimento e i risultati sono arrivati. Ora era lo specchio che doveva nascondersi insieme alla sua amica bilancia! Ora non mi avrebbero più ferito perché io ero diventata padrona di me e della mia mente. Ora sapevo cosa volevo! Ora che ho quarantasette anni continuo a guardarmi senza criticità, a guardare quelle rughe che iniziano a presentarsi, ma, comunque, cerco di fare sempre il meglio per il mio corpo. Ora mi sto scoprendo vegetariana (ho eliminato carne e affettati e mangio pochi farinacei) e, chissà, magari diventerò vegana come mia sorella, ma, credetemi, quando guardo la mia immagine riflessa in quello specchio, vedo una Donna che può fare e dare tanto. Una Donna che non si farà più sottomettere da una società sbagliata. Una Donna che si ama! Ascolta sempre la tua mente e il tuo cuore: loro sanno dove portarti

01/06/2023