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Ben sette italiane tra le 100 migliori scienziate del mondo: ecco i nomi della prestigiosa classifica

Tra le eccellenze individuate da Research.com fisiche, genetiste, perle della medicina e astrofisiche. Chi sono e perché le nostre bravissime connazionali hanno conquistato un posto in lista. I loro sono curricula incredibili

di Redazione

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Research.com, il prestigioso portale fatto dagli scienziati per gli scienziati, come recita lo slogan, ha selezionato attraverso sistemi di intelligenza artificiale, l'elenco delle migliori cento scienziate del mondo per il 2022. Tra queste eccellenze figurano fisiche, genetiste, perle della medicina e della chirurgia e astrofisiche. La cosa singolare? Tra queste super scienziate ben 7 sono italiane. Una rappresentanza numerosa che dovrebbe spronare le nuove leve in rosa.

Stando al Sole 24 Ore “lo scopo dell’iniziative è ispirare le studentesse che stanno prendendo in considerazione la carriera accademica offrendo un ampio sguardo (sono 1000 i profili indicizzati) sulle donne di successo nella comunità scientifica. “Siamo dolorosamente consapevoli che la ricerca accademica è ancora una professione prevalentemente maschile e crediamo che le scienziate meritino pari opportunità di essere rappresentate e lodate per i loro risultati. Questa classifica per le migliori scienziate del mondo riconosce finalmente il duro lavoro di tutte coloro che hanno scelto di trovare opportunità tra le barriere. La loro passione per perseverare è fonte di ispirazione per tutte le ragazze e le donne nella scienza. Ma le sfide rimangono” scrive  Imed Bouchrika, chief data scientist di Research.com. L’inserimento nell’elenco mondiale è in ogni caso un riconoscimento di grande prestigio. Ma chi sono le italiane inserite nella lista?

Ecco i nomi 

La prima italiana nel ranking mondiale, piazzata saldamente al 25mo posto nella classifica complessiva, è Silvia Franceschi. Laurea in Medicina e chirurgia all’Università di Milano, la scienziata è stata tra le prime ricercatrici al mondo a far luce sul ruolo del papillomavirus nell’insorgenza del tumore del collo dell’utero, dell’ano e dell’orofaringe. Franceschi è a capo del Centro di riferimento oncologico di Aviano in provincia di Pordenone. Ha firmato – riporta il suo curriculum - oltre 1.416 pubblicazioni scientifiche e vanta oltre 145mila citazioni. 

Con il supporto della Fondazione Bill e Melinda Gates – si apprende su www.cro.sanita.fvg.it - ha promosso lo screening e la vaccinazione contro l'HPV in numerosi paesi dell'Asia e dell'Africa. Nel 1984 è arrivata al Centro di Riferimento Oncologico per dirigere la struttura di Epidemiologia. Fra il 2000 e il 2018 è stata responsabile della sezione Infections and Cancer dell'International Agency for Research on Cancer (IARC) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a Lione. Nel 2018 è rientrata al Centro di Riferimento Oncologico per assumere la Direzione scientifica dell'Istituto (ad interim fino al 2021).

La seconda scienziata italiana nella prestigiosa classifica è Alessandra Buonanno. Nostra connazionale naturalizzata statunitense, dirige l’Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale. Si è distinta per le ricerche sulle onde gravitazionali, l’astrofisica e i buchi neri. Insegna all’Università del Maryland e occupa il 55mo posto nella classifica mondiale. Sono 507 le sue pubblicazioni che sarebbero state citate 124mila volte dai colleghi. Ha vinto inoltre la medaglia Dirac, uno dei principali premi scientifici internazionali. Oltre a essere la prima italiana, Buonanno è la seconda donna in assoluto ad aver ricevuto tale riconoscimento.

Dopo la laurea e il dottorato di ricerca in Fisica all’Università di Pisa, la ricercatrice ha lavorato al Cern di Ginevra e poi in Francia, nell’Institut des Hautes Etudes Scientifiques (Ihes). E' stata inoltre nel Laboratorio di Astrofisica e Cosmologia (APC) di Parigi (2001), nell’Università del Maryland (2005) e nel 2014 è stata nominata co-direttrice dell'Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale di Potsdam.

Sul terzo gradino (al 69mo posto del ranking mondiale) la fisica Speranza Falciano, dirigente di ricerca all’Istituto nazionale di fisica nucleare e professoressa alla Sapienza di Roma. 1.100 pubblicazioni, citate oltre 113mila volte, inerenti allo sviluppo di rivelatori, sistemi di trigger e acquisizione dei dati. La scienziata  ha partecipato a numerosi esperimenti al Cern di Ginevra, tra cui il progetto Atlas che, insieme al Cms, ha portato alla scoperta del bosone di Higgs.

In particolare ha lavorato sul trigger e sullo spettrometro dei muoni. E’autrice di circa 300 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.

Seguono - rispettivamente all’80mo e 81mo posto - Mara Salvato ed Eva Negri. La prima è una astrofisica esperta nella formazione stellare e nell’evoluzione delle galassie. Ha lavorato anche sui buchi neri, in particolare quelli supermassicci. 697 le pubblicazioni scientifiche, citate 83mila volte. La seconda è una luminare nel campo dell'epidemiologia e della biostatistica, in particolare con riferimento ai fattori di rischio collegati ai tumori. Risultano 1.000 le pubblicazioni e 86mila le citazioni. Negri ha studiato il ruolo giocato da fumo, alcol, obesità ed altri elementi nello sviluppo dei tumori. 

Nella 85ma posizione la cardiologa Silvia Priori, docente a Pavia. La sua attività di ricerca sulle malattie cardiache spazia dallo scompenso alla riabilitazione, passando per i casi di morte improvvisa. 585 le pubblicazioni, citate oltre 155mila volte. 

La genetista italo-britannica Nicole Soranzo compare infine all’87mo posto. La ricercatrice applica l'analisi genetica agli studi evolutivi delle popolazioni e dei tratti umani, analizzando come il genoma umano influenzi il rischio di malattie comuni. Docente a Cambridge viene classificata nel ranking mondiale con 337 pubblicazioni, citate oltre 113mila volte. 

17/11/2022