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Via le donne dall'università. L'ultimo sfregio dei talebani che chiede vendetta. La reazione degli Usa

La decisione comunicata oggi purtroppo non rappresenta una sorpresa: avevano già disposto al chiusura delle scuole

Via le donne dalluniversità Lultimo sfregio dei talebani che chiede vendetta La reazione degli Usa
di Redazione

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Nuova stretta dei talebani alla libertà delle donne afghane: le autorità al potere a Kabul hanno stabilito oggi un divieto dell'istruzione universitaria alle donne 'fino a nuovo ordine'. In una lettera a tutte le università governative e private, il ministro dell'Istruzione superiore, Neda Mohammad Nadim, ha perentoriamente scritto: 'Siete tutti informati di attuare il citato ordine di sospensione dell'istruzione delle donne'.

'Istruzione contraria ai valori afghani'

Nadim, ex governatore e comandante militare, nonché esponente della linea dura religiosa, è stato nominato responsabile dell'Università lo scorso ottobre e sin da subito aveva espresso la sua ferma opposizione all'istruzione femminile, definendola non islamica e contraria ai valori afghani. Per questo, la decisione comunicata oggi purtroppo non rappresenta una sorpresa. Sin dal loro arrivo al potere, i talebani, dopo aver di fatto impedito alle donne di lavorare, nel marzo scorso avevano disposto la chiusura delle scuole femminili, in attesa di nuove direttive in accordo con la legge islamica. Direttive mai emesse, senza contare che senza aver frequentato le scuole superiori è di fatto impossibile accedere all'università.

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Dal velo integrale agli ingressi separati per uomini e donne

Il 7 maggio scorso è poi peraltro arrivato il decreto del leader supremo dei talebani, Haibatullah Akhunzada, che ha imposto il velo integrale, che deve lasciare scoperti solo gli occhi (quando non si tratta del burqa, che copre pure quelli) quando una donna è fuori della sua casa. In questo quadro, tre mesi fa migliaia di ragazze e donne avevano potuto sostenere gli esami di ammissione all'università in tutto il paese, anche se nell'ambito di radicali restrizioni sulla scelta dei corsi di studio, con veterinaria, ingegneria, economia e agricoltura vietate, e giornalismo severamente limitato. Senza contare le regole imposte a tutti gli atenei, tra cui aule e ingressi separati per uomini e donne. Di fatto, comunque, solo fumo negli occhi.

Guterres: 'Allarmato per il divieto imposto dai Talebani'

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è detto 'profondamente allarmato' per il divieto imposto dai Talebani e, tramite il suo portavoce, li ha esortati a 'garantire la parità di accesso all'istruzione a tutti i livelli'. 'Il segretario generale ribadisce che la negazione dell'istruzione non solo viola l'uguaglianza dei diritti delle donne e delle ragazze, ma avrà un impatto devastante sul futuro del Paese', si legge nel comunicato.

Le ragazze afghane non potranno più andare all’università. È il nuovo divieto emesso dalle autorità talebane in Afghanistan che impone l’interruzione a tempo indeterminato dell’istruzione universitaria per le donne.

Lo ha annunciato il ministero dell’Istruzione superiore in una lettera inviata a tutte le università governative e private del Paese. 

“Vi informiamo di attuare il citato ordine di sospendere l’istruzione femminile fino a nuovo avviso”, si legge nella missiva firmata dal ministro dell’Istruzione superiore, Neda Mohammad Nadeem.

La lettera è stata confermata e diffusa dall’emittente locale Tolo News.

Il nuovo divieto arriva meno di tre mesi dopo che migliaia di ragazze e donne hanno sostenuto gli esami di ammissione all’università in tutto il Paese. Alle ragazze era già stato negato l’accesso alle scuole secondarie.

Sedici mesi fa i talebani promisero di essere più flessibili, ma nei fatti sono tornati in gran parte all’interpretazione ultra rigorosa dell’Islam che aveva segnato il loro primo periodo al potere, fra il 1996 e il 2001. 

Il  23 marzo scorso, poche ore dopo la riapertura, i talebani avevano già vietato alle studentesse di frequentare la scuola oltre il sesto grado, l’equivalente della nostra prima media.   

Le misure liberticide si sono moltiplicate in particolare nei confronti delle donne che sono state progressivamente escluse dalla vita pubblica e dall’istruzione. 

Guterres: “Allarmato per il divieto imposto dai Talebani”

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è 'profondamente allarmato' per il divieto imposto dai Talebani alle donne di frequentare l'università in Afghanistan e ha esortato i Talebani a 'garantire la parità di accesso all'istruzione a tutti i livelli', ha dichiarato il suo portavoce. 'Il segretario generale ribadisce che la negazione dell'istruzione non solo viola l'uguaglianza dei diritti delle donne e delle ragazze, ma avrà un impatto devastante sul futuro del Paese', ha dichiarato il suo portavoce Stephane Dujarric in un comunicato. 

Rilasciati due americani. 'Non è uno scambio'

Nello stesso giorno in cui annunciano la clamorosa decisione, i talebani hanno rilasciato due americani detenuti in Afghanistan, che sono già arrivati in Qatar. Lo ha confermato, dopo le anticipazioni dei media Usa, il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, definendolo un 'gesto di buona volontà' e “non uno scambio”. Il fatto che il rilascio sia avvenuto lo stesso giorno in cui i talebani hanno bandito le ragazze dalle università, attirandosi la forte condanna degli Stati Uniti, è stato commentato così da Price: 'L'ironia che ci hanno concesso un gesto di buona volontà, nel giorno in cui intraprendono un gesto come questo per il popolo afghano, non ci è sfuggita'. 

La condanna degli Usa

Gli Stati Uniti condannano il divieto imposto alle donne afghane di frequentare le università. 'I talebani devono aspettarsi che questa decisione, che è in contrasto con gli impegni che hanno preso ripetutamente e pubblicamente verso il loro popolo, avrà per loro dei costi concreti', ha aggiunto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa.

21/12/2022