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Adolescenza: l’importanza dei confini tra genitori e figli

di Caterina Steri

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Alcuni genitori di figli adolescenti hanno la sensazione di avere a che fare con degli estranei. L’adolescenza viene percepita soprattutto come momento di crisi difficile da superare piuttosto che come il periodo di opportunità in cui il bambino diventa più autonomo e inizia a percorrere il cammino verso l’età adulta.

I genitori si ritrovano a dover porre dei limiti all’adolescente per aiutarlo nello sviluppo. Allo stesso tempo, anch’essi dovrebbero porsi dei confini per incentivare l’indipendenza del figlio. Non solo i genitori possono sentire i loro figli degli estranei, ma anche questi ultimi possono sentirsi estranei a se stessi a causa dei veloci cambiamenti del corpo e degli squilibri ormonali da cui vengono coinvolti. Le femmine affrontano l’esperienza delle mestruazioni, che culturalmente rimarca il raggiungimento dell’età adulta. I maschi nascondono ansie soprattutto rispetto alla loro virilità.

L’adolescente fluttua tra momenti di indipendenza e ribellione e altri di regressione all’età infantile. Un momento si sente al settimo cielo, il momento dopo piange disperato senza sapere quale sia il motivo della propria infelicità. I genitori si trovano spiazzati e non sanno quando bisogna essere più accoglienti e protettivi e quando più fermi nell’imporre i loro limiti e le regole. La chiave di volta ideale sarebbe riuscire ad essere forti e allo stesso tempo flessibili. Gli adulti dovrebbero essere pronti ad avere a che fare con una persona nuova tenendo a mente il bambino che hanno cresciuto. Se si è convinti di aver fatto il meglio per il proprio figlio e che è arrivato il momento che lui si avventuri da solo nell’esplorazione del mondo si avrà fiducia nei suoi confronti. Allo stesso tempo, il figlio riuscirà a nutrire la propria autostima.

A volte gli adolescenti, seppure non lo ammettano, hanno bisogno dei limiti e delle regole dei genitori, soprattutto se si trovano in situazioni per loro ambigue e insicure in cui non riescono a prendere una posizione ferma. Se i confini vengono sentiti fragili i figli potrebbero sentirsi insicuri e spaventati. La capacità dei genitori di dire no con fermezza e coerenza costituisce una rete di sicurezza.

Il litigio dell’adolescente con i propri genitori non è sempre negativo perché lo aiuta a capire fino a che punto può spingersi e che cosa gli adulti possano pensare. Avere un conflitto e risolverlo contribuisce a diventare più forti. Evitare lo scontro invece preclude la possibilità di scoprire che le situazioni di disaccordo possono essere risolte. Altrimenti l’ombra del litigio può assumere delle dimensioni esagerate e difficili da gestire.

Gli adolescenti hanno comunque bisogno di prendere le distanze dai genitori per confrontarsi con i coetanei e altri modelli in generale. Per la prima volta devono scegliere le persone con cui stare ed instaurare dei legami. Imparano a stare fuori casa senza i genitori, hanno bisogno di ricordarsi le regole da seguire. I genitori per aiutarli ad interiorizzare il senso dei confini e delle regole devono avere la forza di farli scegliere liberamente essendo consapevoli anche del fatto che possano sbagliare.

26/01/2012