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Amatrice e il degrado del fiume Tronto: quel video-crociata del sindaco contro il dissesto idrogeologico

di Stefania Elena Carnemolla

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C’era nel fianco di Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, una spina che pungeva più d’ogni altra ed era lo sfacelo del fiume Tronto, ormai “fiume della memoria”, abbandonato a se stesso da più di “trent’anni”, questa la denuncia, vittima dell’indifferenza di enti e istituzioni preposte. Un “fiume non più tenuto in equilibrio dal lavoro agricolo attraverso il controllo delle rive dei fiumi, la manutenzione del sottobosco, il taglio selettivo della vegetazione, la rimozione del legno morto sulle sponde o nel letto del fiume”, aveva detto la scorsa primavera nel presentare un video istituzionale del Comune, con lui, voce narrante, fattosi interprete del “grido di allarme” di Amatrice per una “politica sana”, sensibile alla protezione dell’ambiente, affinchè i cittadini potessero “continuare a vivere nella loro terra” confrontandosi con “il loro passato, con le loro radici”.

Ricordando il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, aveva invocato il rispetto della “madre terra”, “casa comune” da curare, pulire, amare, preservare: “Vi parlo del nostro fiume Tronto ma la situazione è la stessa per i tanti fiumi che attraversano quei paesi da cartolina dei luoghi abbandonati più belli d’Italia”. Giorni prima una frana sulla Picente, strada di accesso ad Amatrice, aveva fatto suonare un campanello d’allarme: “è solo” dirà “l’ennesimo sintomo del degrado ambientale in cui versa”. Un caso approdato alla Camera dei Deputati con una  interrogazione al governo, in Commissione Ambiente, di Oreste Pastorelli, che, denunciando il “permanere dello stato di degrado”, chiederà al ministro all’Ambiente, rappresentato dal sottosegretario Silvia Velo, ”quali iniziative” avesse “intenzione di porre in essere, anche attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto con gli enti locali e gli organi preposti alla cura e alla manutenzione del suddetto fiume, al fine di monitorare il dissesto idro-geologico, di garantire l’incolumità della cittadinanza e di prevenire eventuali pericoli per le popolazioni residenti”.

Sintetica la riposta del sottosegretario: assetto idrogeologico del fiume Tronto, le competenze in materia di indirizzo spettano allo Stato, mentre tutto il resto, “funzioni di pianificazione e programmazione di settore”, sono materia di competenza di Regione ed Enti locali, e che il ministero era d’accordo a un “tavolo tecnico di confronto” qualora se ne fosse ravvisata “la necessità anche da parte degli Enti Locali”.

Nel ringraziare Oreste Pastorelli per “aver preso a cuore” la vicenda, il sindaco di Amatrice criticherà la rappresentante del governo: “Riguardo la risposta avuta ieri dal sottosegretario all’Ambiente On. Silvia Velo ‘che il Ministero dell’Ambiente è disponibile a costituire un tavolo tecnico di confronto, qualora se ne ravvisi la necessità anche da parte degli Enti Locali’, e l’elenco degli interventi ultimati sul fiume Tronto, effettuati in provincia di Ascoli Piceno, nei comuni di Spinetoli e Marino Del Tronto, alcune considerazioni ci sembrano legittime, conseguenza di una confusione imperante della nostra nazione: 1) ma chi, se non gli enti locali (comuni), che vivono giornalmente il territorio, sono legittimati a sedere permanentemente ai tavoli istituzionali? 2) si parla di interventi nel fiume Tronto, ma lo sanno al Ministero che Amatrice si trova nel Lazio e non nelle Marche, ed è il luogo dove nasce questo fiume? E allora ci chiediamo: ma non è che la nostra Regione è stata meno attenta dell’altra? Noi, ben due anni fa, chiedemmo, con delibera di Consiglio Comunale, lo stato di calamità naturale sul dissesto del fiume Tronto. Ci sembra evidente che nessuno potrà mai dire non lo sapevamo”.

Un caso finito sul tavolo della Protezione Civile, con un summit, lo scorso giugno, tra Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento, Oreste Pastorelli e Sergio Pirozzi. “L’ingegner Curcio” dirà Pastorelli “ha preso atto del grave problema a cui devono far fronte i cittadini della provincia di Rieti. Considerato l’alto rischio sismico della zona in oggetto, la Protezione Civile invierà presto una squadra sul posto per effettuare un sopralluogo. Da parte sua Pirozzi incontrerà oggi i rappresentanti della Regione Lazio per porre in essere tutte le soluzioni necessarie per garantire l’incolumità della cittadinanza. Esondazioni e dissesto idrogeologico sono i pericoli da scongiurare”.

E oggi, il sisma, che ha cambiato il volto di Amatrice, con sullo sfondo il dissesto del fiume Tronto, frutto di anni di incuria con rimpallo di responsabilità. 

 

Riferimenti

Comune di Amatrice TRONTO il fiume della memoria

Interrogazione Oreste Pastorelli sul dissesto del fiume Tronto Documento

Comune di Amatrice Comunicato stampa: FIUME TRONTO

 

 

01/09/2016