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Francesco Salvato a Cinema in verticale: avventure in kayak fra bellezze naturali

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La sua passione erano sempre stati gli sport all’aria aperta, finché un giorno non arrivò la montagna, un amore sbocciato seguendo il fratello sulle Dolomiti. E quando pensava che l’alpinismo sarebbe stata la sua vita, scopre, in un laghetto vicino Padova, la canoa. È il 1981. Dopo un anno è direttore del corso tenuto dal Canoa Club Padova. Scuola della Val di Sesia, maestro di canoa, nel 1987 a Soca, in Slovenia, apre la scuola di canoa Alpin Kayak. Dal 1998 con la moglie vive a Luserna San Giovanni, in provincia di Torino, dove fonda la scuola Free Flow, nella Val Pellice, punto di riferimento del mondo del kayak.

Campione italiano di canoa free ride e free style e mondiale a squadre kayak free ride, allenatore e maestro di canoa, guida rafting, coordinatore del corso maestri e dal 1999 atleta del team Teva Italia, autore di tre manuali e di articoli su riviste di settore e non, docente universitario a Udine e Camerino, protagonista di prime discese assolute o integrali sia in solitaria che in team internazionali, con le sue spedizioni s’è avventurato per i fiumi del Cile, Costa Rica, Nepal, Stati Uniti, Zambia, Etiopia, California, Ecuador.

Lui è Francesco Salvato, classe 1965, canoista di fama mondiale e che il 12 febbraio scorso, all’Auditorium Magnetto di Almese, in provincia di Torino, ha presentato, nell’ambito di Cinema in verticale, rassegna sul cinema e la cultura di montagna – anteprima del Valsusa Filmfest, festival sul recupero della memoria storica e sulla difesa dell’ambiente – Avventure in Kayak, con la proiezione di immagini delle valli delle Olimpiadi Torino 2006 e delle avventure in kayak fra paesaggi mozzafiato dell’Africa e del Nepal.

Con lo slide show Il kayak nelle valli olimpiche ha ad esempio illustrato le possibilità che le valli olimpiche, grazie alle loro varietà di percorsi, offrono per gli sport fluviali.

Del 1994 è invece il suo Zambesi: Paddling the Batoka Gorge, documentario, fra i più belli realizzati in Italia sul mondo del kayak, che racconta la spedizione di alcuni canoisti lungo il fiume Zambesi fino al lago Kariba, percorrendo le Gole Batoka. Un viaggio evocativo, per il pubblico, pensando a una delle “zone più affascinanti dal punto di vista paesaggistico” e interessanti sotto il profilo “storico-esplorativo” con le “cascate Vittoria” a ricordare “inevitabilmente” David Livingstone, l’esploratore e missionario di origine scozzese.       

Alone on the River, realizzato in Nepal nel 2012 e che ha ottenuto diversi riconoscimenti in vari film festival internazionali, racconta invece l’avventura di cinque canoisti di fama internazionale – oltre a Francesco Salvato, lo svizzero Ron Fischer, i francesi Raphael Thiébaut e Stéphane Pion, il ceco Jakub Sedivy – dai vicoli di Katmandu, dopo nove giorni di trekking con tre passi oltre i cinquemila metri, alla discesa, grazie al collegamento dei tre fiumi Langu Kola, Mugu Karnali e Humla Karnali, fino ai centonovanta metri della pianura indiana, a Chisapani. Un’avventura, fra paesaggi di neve, pietra e acqua, con i cinque che hanno affrontato “difficoltà estreme stivando negli spazi ristretti del kayak tutto il necessario per sopravvivere un mese”.

 

Abbiamo parlato di:

Canoa Club Padova: Website     

Free Flow: Website Facebook

Francesco Salvato, biografia: Website

Francesco Salvato, un canoista di fama mondiale: Website

Cinema in verticale: Website

Valsusa Filmfest: Website Facebook