logo tiscali tv

Le emozioni parlano con il linguaggio del corpo

Leggi più veloce

Si è già parlato di come il corpo comunichi costantemente informazioni volontarie e inconsapevoli e di quanto ciò sia importante nella seduzione. Più si conoscono i meccanismi e le potenzialità dell'espressione, più si è in grado di gestirla e usarla per migliorare i rapporti con gli altri, soprattutto con le persone alle quali si desidera dare una buona impressione o che si vogliono conquistare (Chimirri, 1998).

Attraverso il linguaggio del corpo noi comunichiamo le nostre emozioni rispondendo ai gesti altrui; allo stesso modo, possiamo reagire con un determinato comportamento anche alle parole e alle frasi pronunciate da chi ci sta di fronte. Questo significa che ogni qual volta diciamo qualcosa che colpisce l'interlocutore, quest'ultimo non può non reagire e quando lo fa il suo corpo dice quasi sempre la verità (Pacori, 2003).

A questo punto è interessante prendere in considerazione le possibilità che le diverse situazioni della vita sociale offrono e come la comunicazione non verbale può venire in nostro soccorso. Ciò che veramente aiuta nella comunicazione ed in particolare nell'attrazione è la consapevolezza di sé, nel senso di avere una chiara idea di come si appare, di sapere quello che i propri gesti comunicano e come possono avere maggiore effetto (Chimirri, 1998).

Proviamo a prendere in considerazione alcune situazioni che capitano quotidianamente e che si possono imparare a gestire in modi diversi a seconda del proprio stato d'animo e delle caratteristiche personali e degli obiettivi che ci si propongono. Un contesto che spesso crea imbarazzo è l'ascensore. In questo caso se si è a disagio o non si vuole dialogare, conviene disporsi lateralmente all'altra persona, in modo da avere lo sguardo nella stessa direzione verso la porta dell'ascensore.

In caso invece di interesse verso l'altro, ci si può collocare frontalmente usando il sorriso per mitigare lo sguardo. Per esempio, è consigliabile usare lo sguardo diretto solo al momento in cui si chiede `a che piano va?` e al saluto di congedo, così da comunicare disponibilità. Mantenere invece lo sguardo diretto leggermente più a lungo è un segnale di apprezzamento fisico, ma è bene non esagerare altrimenti diventa imbarazzante e sgradevole.

Se si desidera mantenere lo sguardo diretto più a lungo, è necessario aggiungere qualche comunicazione verbale. Attenzione però a concentrare lo sguardo sul volto della persona e non su altre parti del corpo. Al contrario, si può anche decidere di manipolare o osservare alcuni oggetti che si hanno con sé (orologio, ombrello, borsa, valigetta, ecc.) per creare il diversivo che protegge dall'imbarazzo e allo stesso tempo comunica all'altro `ho tante cose da fare, sono attivo` (Chimirri, 1998).

Un'altra situazione riguarda l'ufficio. In ufficio si trascorre molto tempo, quasi più che a casa e spesso la comunicazione va oltre l'ambito lavorativo. È fondamentale mantenere l'autocontrollo e il senso della misura, che devono bilanciare gli impulsi e i desideri più profondi. È necessario che vi sia rigore professionale e rispetto formale delle regole nell'ambiente in cui si lavora. Ciò senza comunque rinunciare ad essere se stessi, lasciando comunque la propria influenza positiva nella cerchia di persone con le quali si lavora. Ciò vale sia per la donna che per l'uomo.

Ad esempio in ufficio (e non solo), il primo segreto fondamentale affinché una donna sia attraente è la naturalezza. Non è necessario rinunciare alla femminilità o alla possibilità di valorizzarsi. Se una donna decide di indossare un capo succinto attirerà molti sguardi dei colleghi, ma probabilmente sarà impacciata e rigida. È invece importante ricordarsi che si è in un ufficio e che si deve fare in modo che le proprie capacità non siano mai subordinate alla bellezza del corpo; è molto meglio avere sempre pronto un bel sorriso.

Se un collega si dimostra cordiale e disponibile, ma non si lascia mai scappare un sorriso, probabilmente è una persona che ha un alto senso del dovere e che non ha interesse ad entrare in confidenza, per cui è bene non forzare la situazione. Se invece un collega coglie ogni occasione per stare vicino ad una collega (pausa caffè; fine orario di lavoro, ecc.), di certo è interessato, per cui si potrebbe cercare di intuirne i propositi, mostrandosi aperte e cordiali.

L'uomo che lancia battute allusive e adotta comportamenti galanti, con occhiate prolungate, è certamente una persona disinvolta che vuole far sapere di mostrare interesse. La donna a sua volta può mostrarsi disinvolta evitando però di creare situazioni imbarazzanti per i colleghi. Se il collega la evita con ostentata indifferenza e, magari, fa battute sgradevoli, è segno di un atteggiamento ambivalente.

Può essere sintomo di reale incompatibilità (che va affrontata per una buona collaborazione professionale), ma può anche segnalare un celato interesse nei suoi confronti da parte di una persona timida. Starà alla donna, ricambiando le sue scortesie con un atteggiamento tollerante, tentare di scioglierlo. Per quanto riguarda l'uomo in ufficio, se si trova ad esempio di fronte ad una collega che lo prende in giro scherzosamente mentre lavora, è un buon segno.

Certamente è stato notato e la donna lo dimostra in modo allegro e intelligente. In questi casi si può stare al gioco senza mostrarsi permalosi. Se in ufficio una donna veste con abiti appariscenti e non perde occasione per farsi notare, è sicuramente una persona sicura di sé e del suo valore seduttivo. Spesso però atteggiamenti ostentati di esibizione del proprio corpo nascondono insicurezze profonde. È bene che i colleghi maschi non cadano subito nella trappola seduttiva, dimostrando di apprezzarla anche per il suo carattere e la sua intelligenza: quasi sicuramente ciò sarà molto apprezzato (Chimirri, 1998).

Un altro contesto interessante di seduzione è il ristorante, spesso luogo in cui si svolge il fatidico `primo appuntamento` oppure si consolida un corteggiamento iniziato già da qualche tempo. L'idea della cena insieme può essere condita di dettagli intriganti quali la scelta del ristorante, del tavolo a cui sedersi, dell'abito da indossare, ecc. Se in tale contesto uno dei due commensali offre all'altro un pezzetto del suo cibo dal suo piatto è chiaramente un gesto che tende a creare una situazione di intimità e confidenza.

È un gesto audace, che esprime fiducia e che può essere accolto con piacere. Anche bere dallo stesso bicchiere ha una valenza erotica e seduttiva potente e intima. Il resto lo farà l'atmosfera, la conversazione e il romanticismo che si è capaci di creare (Chimirri, 1998). Queste sono solo alcune situazioni che possono essere analizzate rispetto alla capacità seduttiva e a come interpretare i segnali non verbali dell'altro.

È evidente come al giorno d'oggi le tecniche di conquista siano confuse e talvolta invertite, perché la donna dispone degli stessi strumenti dell'uomo. Al di là di questo è fondamentale presentarsi all'altro con sincerità e spontaneità. Infatti proporsi all'altro con l'uso dell'inganno o con secondi fini, può inizialmente dare i suoi frutti, ma a lungo andare si rivelerà una scelta controproducente qualora si voglia creare una relazione amorosa stabile.

E non dimentichiamo che anche quando ormai la conquista è stata fatta ed il rapporto è divenuto stabile, non bisogna adagiarsi sugli allori, ma conquistare il partner tutti i giorni con piccole attenzioni e condividendo interessi e passioni.

13/07/2011