Le stradine dei paesini dell’Alto Adige già profumano di biscotti, spezie di vin brulé e legna dei camini. Per l’Avvento, con la neve sul verde dei prati, l’Alto Adige riscopre le sue tradizioni, come i dolci tipici natalizi. Non c’è Avvento che non profumi di Spitzbuben, monelli, biscotti al burro con scorza di limone, marmellata di albicocche e zucchero a velo, o Spekulatius, fatti con stampini, in particolare antropomorfi, aromatizzati con cannella, cardamomo, noce moscata, zenzero e chiodi di garofano.
Tipico sudtirolese è lo Zelten, dolce al burro, bagnato al brandy, con frutta secca, come fichi e gherigli di noce, cedro candito, buccia d’arancia, uva sultanina, pinoli e chiodi di garofano. Un classico delle tavole natalizie dell’Alto Adige è lo Stollen, originario di Dresda, in Germania, dove nacque – fedele alla tradizione dei dolci da forno legata a simboli religiosi – nel XV secolo a ricordo del Bambino Gesù. Famoso come panettone dei tedeschi, lo Stollen, di pasta lievitata dolce e spolverato di zucchero a velo viene preparato con spezie, frutta secca e candita. Una ricetta, ad esempio, consiglia, per il primo impasto, latte, zucchero, farina manitoba, lievito di birra secco; per il secondo, pasta di mandorle, farina forte, uova, tuorli, latte, burro, zucchero, vaniglia, noce moscata, zenzero, cannella, sale, scorze di limone, infine, per la farcitura di frutta, uva sultanina, arancia candita, mandorle a lamelle, limone, vaniglia, rhum, acqua, cedro candito, quindi, per la finitura, burro chiarificato e zucchero a velo.
Molti dei dolci tipici del Natale Alpino profumano i mercatini natalizi, con le bancarelle traboccanti anche di prodotti dell’artigianato locale, in particolare, dei contadini dei masi – protetti dal marchio Gallo Rosso – e che con l’arrivo dell’inverno amano dedicarsi alla lavorazione del legno e della lana, nonché alla decorazione delle uova. Una tradizione antica, sin da quando nella Machkammer, officina, del maso si riparavano i macchinari agricoli, s’intrecciavano cesti, si costruivano rastrelli, piatti, scodelle e porta cote – oggetto di legno o corno di bue per tenervi a bagno la cote, la pietra con cui affilare la falce per il fieno – con gli uomini che lavoravano il legno e le donne la lana.
Oggi, ad esempio, Erhard Paris, del maso Oberhof, in Valle d’Ultimo, realizza, nel suo Ultner Flechwerstatt, cesti, lampade, borse, gioielli in legno, oggetti decorativi, mentre nella sua falegnameria, Philipp Sagmeister, del maso Oberplattner-Hof di St. Andrä, vicino Bressanone, lavorando legno di pino cembro, melo o ciliegio, inventa scodelle, piatti, sfere, frutta decorativa, giocattoli, dedicandosi anche alla pirografia, all’incisione, cioè, a fuoco su legno, cuoio, sughero e altro materiale.
Al suo tornio di ghisa, Karl Heinz Windegger, del maso Lahngut, a Lana, a sud di Merano e dove si trova la più vasta coltivazione di mele dell’Alto Adige, lavorando legno di ciliegio, noce, frassino e faggio, che leviga e lucida a mano con olio naturale, realizza vasi sferici, scodelle, piatti, sfere, frutta decorativa, gioielli in legno e macinapepe. Quando fuori è inverno, Herbert Kerschbaumer, del maso Thalerhorf, a Schnauders, zona ricca di boschi con vista sulle Dolomiti, ama intagliare crocifissi, statue della Vergine Maria, sculture, ritratti.
Nel maso Tischlerhof di St. Jakob, nella Valle Aurina – dove si trova una scuola d’intaglio e dove un tempo, assai diffuso, era quello delle maschere di legno – Stefan Innerbichler lavora, utilizzando la tornitura con la sgorbia a uncino, il larice con cui realizza vasi, ciotole, piatti, scodelle, frutta decorativa, mentre, per opere particolari, usa il frassino. Anche Helmuth Hochkofler, del maso Schneiderhof, sul lago di Durnholz, “cristallino laghetto di montagna” della Val Sarentino, ama lavorare il legno, realizzando sculture, crocifissi, bassorilievi.
Rita Amort è un’anziana contadina che nel suo maso, l’Amort-Hof di Anterivo, nel Parco Naturale Monte Corno, ai confini con la Val di Fiemme, lavora la lana delle sue pecore alpine – che ama combinare con altre fibre naturali –, realizzando pantofole, cappelli, borse zaini, stuoie, gioielli, oggetti decorativi in feltro. Nel maso ha, infatti, creato il suo “piccolo regno”: Ritas Filzstübele, la Bottega del Feltro di Rita. “La lavorazione del feltro ti permette di creare sempre qualcosa di bello, con il cuore e con la mano”, ama dire. Nel maso si coltiva anche il Behaarte Lupine, il lupino villoso, nome volgare del Lupinus pilosus Murr. pianta dai fiori blu dai cui semi si ricava un succedaneo del caffè, famoso come Caffè di Anterivo, caffè dal sapore amaro, dolce se mescolato alla barbabietola da zucchero e rimedio, lasciato in infusione con vermouth e menta piperita, contro i disturbi digestivi e la flatulenza delle mucche, con il preparato somministrato sotto forma di tisana e i semi gettati nella mangiatoia.
Con un piccolo incisore, simile a quelli per il vetro, Beatrix Honegger, del maso Gamsegghof di Curon Venosta, nella Val Venosta, ama decorare, in particolare con fiori, le uova incidendovi motivi pasquali (che prepara in inverno), versetti, auguri. Le uova sono di oca, più grandi di quelle di gallina oltre che più resistenti, l’ideale per incidere tutto un mondo di colori, speranza e allegria.
E artigianali sono anche maschere e costumi della festa dei Klosen, il corteo che per San Nicolò – Klos, in venostano – ogni anno ai primi di dicembre anima il paesino di Stelvio, in Val Venosta, nel Parco Nazionale dello Stelvio, e dove secoli fa arrivarono i minatori in cerca di minerali ferrosi sull’Ortles, la montagna più alta dell’Alto Adige, paradiso degli alpinisti.
A Stelvio, per San Nicolò, c’è il santo nella sua tradizionale veste, mitra, anello e pastorale accompagnato dai suoi quattro angeli, Wessen con veste bianca, cintura rossa e cerchio d’argento – il Lichtroger con una lanterna, il Buchtroger con la Bibbia, il Rutentroger con verghe per punire i bambini cattivi, il Gabentroger con una gerla con i doni per i bambini buoni. Ci sono, quindi, vestiti di nero e rosso, i diavoletti, sottomessi al santo, e i Krampus (altrove chiamati Klaubauf), i demoni cattivi, con stracci, catene e maschere di legno incise e decorate a mano dagli artigiani della valle. Spiriti buoni sono gli Esel, gli asini, con maschere con lunghe orecchie, stracci coloratissimi e campanacci. Ci sono anche due gendarmi – Scharsch. Il corteo, con gli abitanti del luogo terrorizzati da diavoletti e demoni, finisce la sera, con il santo che invita un asino e un demone a portare doni ai bambini, invitando la comunità a recitare l’Angelus davanti alla chiesa: la festa simboleggia, infatti, la vittoria del bene sul male, del cristianesimo sul paganesimo.
Rito propiziatorio è quello della festa dei Klöcklen, da Anklöpfen, in tedesco, bussare che si tiene ogni anno, in Val Sarentino, nei primi tre giovedì dell’Avvento, con maschere fatte a mano, strumenti rudimentali come campancci, corna di montone e “violini del diavolo”, costumi tradizionali. L’usanza affonda le radici in un antico rito di fertilità germanico per allontanare con “frastuoni, grida e formule magiche” i “demoni malvagi del lungo inverno nordico”. Personaggi principali della festa sono Zusslmandl, figura maschile, simbolo della stagione fredda, con il tradizionale costume della valle e spada di legno rossa, e Zussweibele, figura femminile, simbolo della bella stagione, con costume estivo, cintura di campanacci, maschera di cotone bianca, treccia di paglia e cappello tradizionale maschile. Fra schermaglie, offerte di cibo e vino, danze e ringraziamenti, la lotta fra Zusslmandl e Zussweibele simboleggia quella fra gli “oscuri demoni dell’inverno e gli spiriti luminosi della primavera”, mentre, secondo una leggenda della valle, più Klöckler calpesteranno la “seminagione invernale”, più rigoglioso crescerà il grano.
Abbiamo parlato di:
Spitzbuben Scheda
Zelten Scheda
Artigianato contadino in Alto Adige Schede Video
Gallo Rosso Website Facebook Google+ Instagram Pinterest
Artigianato maso Oberhorf Scheda
Artigianato maso Oberplattner-Hof Scheda
Artigianato maso Lahngut Scheda
Artigianato maso Thalerhorf Scheda
Artigianato maso Tischlerfhof Scheda
Artigianato maso Schneiderhof Scheda
Artigianato maso Amort-Hof Scheda
Parco Naturale Monte Corno Website Facebook
Caffè di Anterivo Scheda
Artigianato maso Gamsegghof Scheda
Parco Nazionale dello Stelvio Website Facebook Instagram
Per maggiori informazioni:
Süd Tirol Website Twitter Facebook Google+ Instagram
Val Gardena – Dolomites Website Twitter Facebook Instagram Pinterest
Val Venosta – Cultura viva in Alto Adige Website Facebook Instagram