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Parliamo di gelosia?

di Caterina Steri

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Vi è mai capitato di sentire che una relazione, amorosa, amicale, parentale… sia andata in fumo a causa della gelosia? Di quel sentimento eccessivamente ossessivo nei confronti della persona (od oggetto), verso cui la si prova?

La gelosia, che tutti conoscono, che hanno provato più o meno intensamente fin da bambini, fino ad un certo punto può essere normale. Spesso funge da collante nel rapporto di coppia, in quanto può rappresentare una tra le tante dimostrazioni di affetto che lega le due persone. Può avere quindi una connotazione positiva.

Ma se se ne perde il controllo, diventa un’ossessione, un pensiero irrazionale che porta a percepire la realtà da una prospettiva distorta e delirante, che a volte si traduce in comportamenti verbali e fisici violenti e persecutori (ad esempio, sfociando in stalking). Parliamo in questo caso di gelosia patologica.

La gelosia implica il senso del “possesso”. Essere gelosi di un’altra persona significa desiderare di averla in modo esclusivo, essere dubbiosi dell’altra, allarmarsi se si allontana e cercare di tenerne il controllo per paura di perderla. La persona gelosa sa bene che l’altro può andare avanti senza lei e questo la spaventa; per difendersi allora cerca in tutti i modi di evitare che l’altro si allontani e lo controlla per sentirsi più sicura nel rapporto.

Oltre al “possesso”, c’è sempre la paura di perdere l’altro, di non essere amati, di venire abbandonati.

Alla base della gelosia si nascondono sicuramente una scarsa autostima e sfiducia in se stessi che porta ad interpretare ogni situazione che distoglie l’altro dal “noi” come una minaccia al rapporto.

Degli studi scientifici hanno dimostrato anche l’esistenza di una base biologica della gelosia, causata da un’alterazione che mostra un minor numero di trasportatori della serotonina. Infatti, modificando il livello di serotonina è stata verificata la scomparsa dei sintomi più acuti della gelosia.

Naturalmente, oltre ad una terapia farmacologica, sarebbe meglio affrontare un percorso di psicoterapia per riuscire ad adottare punti di vista e comportamenti diversi rispetto a quelli “guidati” dalla gelosia.

Spesso e volentieri, alla gelosia si affianca l’invidia, quel sentimento che fa stare male perché gli altri hanno qualcosa che noi vorremmo avere, la bellezza, salute, un partner, soldi… anche l’invidia può essere snervante e può consumare chi la vive, se non si riesce a tenerla a bada. Guardare sempre cosa l’altro ha, pensando alle proprie mancanze, fa passare il tempo in uno stato di malessere tale che se viene riconosciuto tardi non può che portare a delle ulteriori conseguenze negative come la frustrazione, il senso di inadeguatezza, sintomi fisici che smettono di dare un significato positivo al proprio vissuto.

In tutto questo contesto, come si può pretendere di essere amati dall’altro se non si ha la capacità di amare, valorizzare, curare se stessi ed essere riconoscenti per ciò che veramente si possiede?

Se l’erba del vicino è sempre più verde, allora, chiedetevi perché lo sia e se veramente è così?

20/03/2012