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Renzi confonde albatros con aironi: e la Lipu gli regala una guida sugli uccelli

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Inciampare, citando il poeta francese Charles Baudelaire, su una storia di uccelli selvatici, scambiando albatros con aironi, se poi sei il primo ministro della Buona Scuola e non distingui un uccello dall’altro, l’effetto è quello che è. Il 17 ottobre, tornato nella sua Firenze, dal palco degli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo, evento promosso dal Ministero degli Esteri in collaborazione con il Comune di Firenze, Matteo Renzi ha, infatti, dichiarato: “L’Italia è qui: evocata da tutti, ma parlata da pochi. Considerata meravigliosa, ma poi fatica come il celebre airone di Baudelaire, le cui grandi ali la fanno volare da terra, ma sono anche il grande inciampo”. E così fra gli stucchi e gli arazzi di Palazzo Vecchio – presenti con lui sul palco il vice ministro agli Esteri Mario Giro, il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, il sindaco di Firenze Dario Nardella, la giornalista Monica Maggioni, presidente Rai, nonché Andrea Riccardi, ex ministro di Monti e oggi presidente della Società Dante Alighieri – l’albatros di Baudelaire, celebrato in una poesia della raccolta Les Fleurs du Mal, s’è trasformato in airone, come trasformare, c’è chi l’ha fatto, l’albatros della Ballata del Vecchio Marinaio dell’inglese Samuel T. Coleridge in gabbiano.

Sospettando che per Renzi albatros e airone pari sono, la Lipu, la lega italiana protezione uccelli, gli ha pertanto regalato una guida per il riconoscimento degli uccelli selvatici, non prima di avergli ricordato un uccello, il gufo, per lui simbolo di ogni negatività e, nel suo caso, degli avversari politici: “Abbiamo sempre accettato con ironia” così, Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu “il ritornello del gufo come metafora di negatività e malaugurio che il Presidente del Consiglio ripropone continuamente. Sbagliando, perché i gufi sono animali straordinari, pieni di virtù e qualità, e non portano affatto sfortuna”.

Per la Lipu non è stato un bel segnale vedere un primo ministro, in questo caso Renzi, confondere un uccello per un altro, tanto da chiedergli “più attenzione per la natura”, per quella natura che “non è uno scherzo del linguaggio né un insieme di luoghi comuni” ma “un mondo ricchissimo di fascino, colori, imprese, benefici per le società umane” da “conoscere e tutelare”. Da qui l’idea di spedire al presidente del Consiglio una guida per il “riconoscimento degli uccelli selvatici, come piccolo omaggio della Lipu e come invito ad impegnarsi di più nelle politiche di conservazione della natura, degli uccelli selvatici e della biodiversità, che in questi anni ha purtroppo un po’ dimenticato”. Una natura dimenticata, la cui riscoperta, così ancora il presidente Lipu, “contribuirebbe a far sì che l’Italia torni davvero ad essere meravigliosa, come dice il Presidente Renzi, e a dispiegare le sue grandi ali, ovvero quelle del paesaggio, dell’agricoltura ecologica, della natura protetta, della bellezza”.

Cosa insegna l’episodio fiorentino, con il primo ministro che ha confuso un albatros con un airone? Che ciò che manca alla scuola italiana è un sano corso di Educazione Ambientale. Mentre la guida per Palazzo Chigi è in viaggio verso Roma, invitiamo i lettori a scaricare con un click – qui il link per il download – la guida Lipu per il riconoscimento di 120 specie di uccelli, nel manuale raggruppati per habitat: uccelli delle zone umide, uccelli fluviali e delle zone umide, rapaci diurni, uccelli dei campi, uccelli delle siepi e dei frutteti, uccelli delle città, uccelli dei boschi, uccelli di montagna.

Una guida riccamente illustrata, viaggio nella grande ricchezza della natura.

 

Per maggiori informazioni

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Birdwatching in natura. Guida facile al riconoscimento di 120 specie di uccelli Link download