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Serendipità. Fare scoperte piacevoli e totalmente inaspettate mentre si cerca altro

Serendipità Fare scoperte piacevoli e totalmente inaspettate mentre si cerca altro
di Caterina Steri

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 Tutti noi abbiamo studiato la storia di Cristoforo Colombo che, partito in direzione delle Indie, si è ritrovato a scoprire le Americhe. Una scoperta totalmente inaspettata, arrivata per sbaglio e un po’ fortunata. Questo fenomeno, ma ne potrei citare di svariati, si chiama serendipità.

“La serendipità è cercare l’ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino”, come disse il famoso ricercatore biomedico americano Julius H. Comroe.

Ma è tutta e solamente fortuna? In realtà no. Le piacevoli ed inaspettate scoperte avvengono sempre tentando di fare qualcosa, passa quindi attraverso il concetto di azione, dell’intuito e della capacità di cogliere ciò che è diverso dai soliti schemi mentali. Non arriva quindi mentre non pensiamo e non facciamo nulla o per sola fortuna.

Sono parecchie le scoperte importanti fatte grazie ad essa, ad esempio:

·      - Frederick Grant Banting scoprì l’insulina notando come le mosche si concentrassero sulle urine di un cane ricche di zuccheri, a cui era stato sottratto il pancreas.

·      - Il Viagra è stato scoperto casualmente dalla casa farmaceutica Pfizer mentre cercava un farmaco per curare l’angina pectoris.

In base a questi soli dati, è facile immaginare quanto sia importante la serendipità a livello scientifico e sperimentale.

Essa può essere adottata anche come atteggiamento e praticata con consapevolezza attraverso l’azione e la predisposizione ad aprirsi alle novità, nonostante si discostino parecchio dalle aspettative iniziali.

Non per tutti è semplice usarla, soprattutto per chi è strettamente legato ad abitudini troppo rigide e pragmatiche. Non si rende conto però di quanto possa essere grande il suo valore, quanto l’apertura mentale al diverso ed inaspettato e l’allontanamento dalle cose familiari possa essere preziosa.

Più volte ho parlato di cambiamento, dell’esigenza di un’apertura mentale nei confronti dello sconosciuto, prendendolo anche come principio della psicoterapia Strategica Integrata, che spesso porta ad abbandonare il vecchio, abitudinario e conosciuto stato di malessere per aprirsi alle sane e sorprendenti  novità, pure a quelle che mai ci saremmo aspettati. Concetto che da un lato incute timore, ma dall’altro porta all’azione e alla scoperta del benessere. Ecco, oggi, con questo post, non sto facendo altro che porre l’etichetta di serendipità a discorsi fatti infinite volte nei miei post e nelle mie sedute di psicoterapia.

Quindi, quando vi definite sfortunati, cercate di capire se aspettate passivamente a casa che la fortuna bussi al vostro portone o se vi state muovendo per raggiungere i vostri obiettivi.

Se poi dalle vostre azioni arriverà qualcosa di nuovo e piacevole tanto meglio! Altrimenti male che vada, troverete semplicemente quello che stavate cercando.

 

 

 

15/06/2015